Il Consiglio si interroga su Lucca dopo il Covid e lo fa abbattendo gli steccati: riapre il tavolo bipartisan per gli aiuti a famiglie e imprese

23 marzo 2021 | 19:30
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Il Consiglio si interroga su Lucca dopo il Covid e lo fa abbattendo gli steccati: riapre il tavolo bipartisan per gli aiuti a famiglie e imprese

Maggioranza e opposizione a confronto sui progetti futuri per la città. Da Ragghianti la proposta di spacchettare il bando per gli eventi di Vivi Lucca. Ok a due ordini del giorno bipartisan

Lucca si interroga sul futuro dopo la pandemia. E lo fa provando a trovare minimi comuni denominatori per soluzioni che vedano insieme maggioranza e opposizione nella presentazione di soluzioni pratiche per il rilancio della città. La partenza, positiva da questo punto di vista, è il voto quasi unanime a due ordini del giorno: uno sulla proposta delle Mura di Lucca come patrimonio mondiale dell’Unesco (astenuto Buchignani di Fratelli d’Italia) e l’altra sulla qualità della vita e sulla spinta alle politiche formative ed educative presentato da Maria Teresa Leone di Lucca Civica.

Dopo la seduta dello scorso 25 febbraio, con una carrellata di 35 interventi, questa sera (23 marzo) il consiglio comunale si è riunito per discutere sulla Lucca dopo il Covid dopo gli spunti presentati dai cittadini.

Lucca dopo l’emergenza Covid, maratona in Consiglio fra proposte e polemiche

A rompere il ghiaccio è il capogruppo di SiAmo Lucca Remo Santini: “In occasione del consiglio su Lucca dopo il Covid ci siamo trovati di fronte ad una quarantina di interventi molto interessanti. Siamo ancora in bel mezzo alla pandemia, ma la volontà era quello di discutere su ciò che Lucca dovrà fare dopo e mandare anche un messaggio di speranza. È emersa una richiesta di aiuto, molte attività sono chiuse. Ma si è anche parlato di progetti. La pandemia ha stravolto le nostre vite e che continuiamo a vivere con grande preoccupazione. Ma c’è da pensare al dopo, al futuro, per dare vita ad una Lucca più vicina ai cittadini. Troppo spesso si è privilegiato il cemento. Su tanti importanti contenitori della città sono stati fatti dei pasticci. La nostra lista è maggiormente preoccupata dalla mancanza di una visione strategica da parte di questa amministrazione che ormai governa da nove anni. Del consiglio comunale dello scorso mese mi ha colpito particolarmente la richiesta di semplificazione della burocrazia, ma sono stati toccati tanti importanti temi come la cultura, il turismo, della mancata valorizzazione dell’artigianato da parte di questa amministrazione, una richiesta di maggior dialogo con il Comune. Ci è stata dipinta una Lucca che già soffriva prima dello scoppio della pandemia. C’è da iniziare a parlare di obiettivi prestigiosi, come quello di Lucca capitale della cultura italiana. Noi siamo pronti a dare una mano. C’è la necessità di spalancare le porte ai giovani, puntare su una Lucca green. Serve coraggio da parte di chi amministra Lucca. Ci auguriamo che su temi così importanti come il futuro della nostra città ci si possa confrontare e collaborare aldilà del colore politico”.

La parola passa poi passa al consigliere della Lega Giovanni Minniti: “È da un anno che Lucca e il mondo intero stanno combattendo contro una pandemia che ha provocato centinaia di migliaia di morti. Non eravamo preparati all’emergenza sanitaria. Non si è chiuso quando di doveva chiudere, non si è aperto quando si doveva aprire. Ancora oggi assistiamo ad isterie: i fatti di Porta dei Borghi non mi risulta che abbiano creato danni. I tagli sulla sanità, invece, hanno avuto ripercussioni su posti letto e personale ospedaliero. Le chiusure hanno creato conseguenze devastanti sulla psiche dei cittadini con Dpcm illegittimi. Conseguenze devastanti sul settore economico, con le attività costrette a chiudere e che hanno ricevuto solo sussidi non sufficienti. Il nostro Comune ha fatto poco o nulla per aiutare i cittadini ad affrontare la crisi. Le previsioni sul futuro sull’economia italiana sono drammatici. Vanno tolte le assurde chiusure a bar, ristoranti e cinema e pensare a come ripartire. L’amministrazione Tambellini ha fallito sui tanti temi: ambiente, grandi contenitori, sport e viabilità. Noi come opposizione siamo pronti a collaborare per riaccendere la speranza del futuro. Dobbiamo pensare a tutti i cittadini, dagli anziani fino ai più giovani”.

Minniti (Lega): “Alla città per il dopo Covid servono progetti ambiziosi”

Marco Barsella (Lei Lucca) aggiunge: “Il consiglio aperto del febbraio scorso è stata un’occasione di ascolto molto importante. Ho colto diversi fili rossi che hanno collegato molti degli interventi, al netto di alcuni passaggi polemici evitabili. Non sono mancati gli accenni alla questione Manifattura, che è stata ricordata insieme ai grandi contenitori del centro storico. La Manifattura è tema di interesse di tutta la città. È stata opinione condivisa che il Covid abbia cambiato profondamente le nostre vite, che ci ha fatto prendere consapevolezza delle criticità presenti nel nostro territorio. Si è parlato di cultura, ambiente, innovazione: dobbiamo fare una ricetta con questi ingredienti. C’è bisogno di fare rete per realizzare progetti importanti per il nostro futuro. L’opposizione deve essere collaborativa in questo momento, dobbiamo arrivare ad un punto comune che sia utile per tutti. La maggioranza deve essere ancora di più lungimirante e propositiva. Dobbiamo collaborare tutti insieme: riscopriamo ed allarghiamo il tavolo di confronto. Ci sono tante realtà che vanno valorizzate attraverso le nuove tecnologie”.

Il primo a parlare per contro dell’amministrazione è l’assessore Stefano Ragghianti: “Lucca ha avuto un colpo molto duro dalla pandemia e non sappiamo ancora quando finirà questo momento difficile. Ho letto alcune statistiche interessanti negli ultimi giorni: il 50% della popolazione mondiale vive nelle prime cento città al mondo. Nel 2020 il comune di Firenze ha perso circa 7mila residenti, quasi 20 il giorno. Credo che i modelli che fino ad oggi scontato siano messi in discussione. La nostra città deve ripensare ad alcuni aspetti per la propria crescita. C’è da pensare alla città e non alle ambizioni personali. Alcune proposte: spacchettare il bando Vivi Lucca su più temi, coinvolgere altri soggetti per il teatro del Giglio, puntare su due grandi appuntamenti per il 2024 e il 2025, ovvero il centenario di Puccini e la candidatura a città italiana della cultura. Dobbiamo potenziare le strutture alberghiere: abbiamo una capienza media di 10 posti letto contro gli 80 di Firenze, questa è una forte criticità. Ripeto: lavoriamo al futuro della città con serenità e senza guardare ad ambizioni personali”.

Così il consigliere di SiAmo Lucca Alessandro Di Vito: “Il consiglio comunale è servito ed ha portato grandi contributi di cui farò tesoro. Tra maggioranza ed opposizione è giusto che ci sia una discussione, se le idee sono diverse non si può progettare una città insieme. Sull’ambiente serve un maggior rispetto del suolo. Una buona amministrazione deve saper ascoltare i cittadini. Sulla cultura cerchiamo di programmare in tempo, serve anche una fondazione che racchiuda tutte le nostre società e associazioni. Serve una semplificazione del piano operativo, con regole più chiare. Dai giovani fino alle infrastrutture: Lucca in futuro deve ritrovare sé stessa, la nostra città deve essere valorizzata. Non facciamo gestire i nostri dagli altri. La sanità e la salute deve andare di pari passo alla riapertura: riapriamo, andiamo avanti, ma facciamolo con la massima attenzione”.

Sul tema del sociale interviene invece l’assessora Valeria Giglioli: “Sappiamo tutti che la pandemia sta producendo un impatto fortissimo sulla vita delle persone. L’amministrazione ha attivato un’azione di supporto complessivo alla comunità. La nostra azione futura dovrà essere improntata tenendo fermo il tema dell’uguaglianza. Sarà fondamentale farci trovare pronti con progetti e proposte innovative. C’è molto bisogno dell’intervento pubblico. Lavoriamo insieme per produrre giustizia e solidarietà. Per uscire da questa crisi serve coraggio e giustizia: non diamo per carità quello che spetta per diritto”.

Per la consigliera Maria Teresa Leone (Lucca Civica) Lucca deve ripartire dalla cultura: “Voglio partire dalla parola cultura. La pubblica amministrazione ha un compito, definire una strategia per superare la fase di pandemia. Cultura e spettacolo sono un punto centrale per ritrovare un rinnovamento. Ne abbiamo sentito la mancanza in questo anno e più di chiusura La cultura genera turismo. Abbiamo davanti un periodo complicato, però dobbiamo porci l’obiettivo di ripartire dalla bellezza della cultura. Dobbiamo fare in modo di fornire ai cittadini te le opportunità di apprendimento per uno sviluppo sostenibile. C’è da pensare anche ad un innovamento dell’istruzione: i giovani sono stati molto colpiti dalla pandemia, con la chiusura delle scuole e la didattica a distanza. I giovani sono stati sacrificati. Ripensiamo alla scuola con una didattica innovativa e sperimentale, vanno riviste anche le strutture dal punto di vista dell’edilizia scolastica. Serve un cambiamento, rinnoviamoci, il coraggio non ci deve mancare. Cerchiamo di lavorare insieme sugli obiettivi che deve raggiungere la nostra città nel post Covid”.

Enrico Torrini del gruppo misto ha stigmatizzato l’abbandono di alcuni consiglieri alla seduta del 25 febbraio al momento dell’intervento di Andrea Colombini, poi è entrato nel vivo: “Nel Consiglio del 25 febbraio gli ordini professionali hanno ‘gridato’ che loro ci sono: usiamoli questi professionisti, teniamoli in considerazione. Dobbiamo farci trovare pronti alla ripresa economica post Covid, i ristoranti non ce la fanno più: bisogna consentire ai commercianti di rimanere in vita, aiutiamoli. Utilizziamo nuove app, agevoliamo la possibilità di incontro tra commerciante e cittadino. Puntiamo sulla tecnologia. Dobbiamo cercare di cavalcare il bonus 110%, un’occasione da non perdere. Non perdiamo questo treno. Sui grandi contenitori: moviamoci a recuperare la Manifattura, è necessario. Più gente c’è all’interno della città, più si aumenta la ricchezza. Noi siamo a disposizione”.

La consigliera Cristina Petretti (Pd) parla di sanità: “La salute può essere vista come driver di cambiamento. Cosa dobbiamo cambiare dopo questa pandemia? La prima cosa che abbiamo appreso è che la spesa sanitaria non è un costo, bensì un investimento. Dobbiamo abbandonare la visione ospedale centrica, valorizziamo la medicina territoriale. Realizziamo case della salute, miglioriamo gli standard delle Rsa, potenziamo la medicina intermedia. Dobbiamo pretendere a gran voce un cambiamento sulla sanità. Il vero cambiamento si avrà con la diffusione delle tecnologie e della telemedicina”.

La consigliera Pd Silvia Del Greco sul tema dello sport: “Gli atleti stanno vivendo un lungo infortunio, con tutte le difficoltà si cerca di tenere il morale alto. C’è tanta voglia di tornare a praticare sport. Nel post Covid, per il mondo dello sport a Lucca mi immagino una nascita di un New Deal mirato alle strutture sportive, a partire dal nuovo stadio Porta Elisa. Ma penso anche alla Pugilistica Lucchese, che ha bisogno di strutture degne dei loro grandi risultati. In questa pandemia ci siamo resi conto della grande importanza dello sport, soprattutto per i giovani”.

Come sarà Lucca nel post Covid secondo l’assessoraChiara Martini: “È difficile immaginare una Lucca post Covid. Di una cosa mi convinco: le città avranno un ruolo sempre più fondamentale e i governi inviteranno le città a progettare. Saranno molti gli investimenti per rendere più green il contesto urbano, per rendere più efficienti i servizi. Sarà importante l’innovazione culturale, il vero volano è pensare al futuro cercando di migliorare sempre la realtà attuale. La cosa più difficile per noi amministratori è prendere le decisioni, è facile giudicare. Come traghettarci verso il futuro? Progettiamolo insieme, confrontiamoci in maniera onesta e leale. Per questo ho deciso di riaprire il tavolo di confronto tra maggioranza e opposizione“.

La visione del consigliere Fabio Barsanti (Diendere Lucca): “Lo sport non è stato portato nel consiglio straordinario per questo ammonisco anche me stesso, quella sera è mancata una componente fondamentale. La Lucchese sta vivendo uno dei peggiori momenti a livello sportivo, ma c’è da puntare su uno stadio nuovo, una struttura del futuro. La pandemia sta creando una nuova disuguaglianza sociale, penso alle partita Iva o alla ristorazione. Settori che non sanno più come respirare. Ben venga il tavolo condiviso rilanciato dall’assessore Martini. Serve un piano serio sulla vaccinazione, stiamo andando incontro ad un disastro sociale con continue chiusure. Dobbiamo lavorare sul tema della cultura: andiamo incontro a grandi occasioni che vanno sfruttate al meglio, penso al centenario di Puccini. Sul tema sanità: al campo di Marte c’è stata qualche passerella di troppo e pochi effettivi interventi”.

La parola poi passa al consigliere Massimiliano Bindocci (M5s): “Su Lucca post Covid servirebbero due o tre consigli comunali dedicati divisi per temi, no una serie di interventi di soli 6 minuti che non permettono di approfondire i contenuti. È una fase preoccupante, c’è una forte disoccupazione: serve una risposta solidale. Ripartiamo dalla cultura, Lucca deve valorizzare i propri beni. Serve una programmazione per poter migliorare, facciamoci trovare pronti alla ripartenza. La Lucca del futuro deve essere smart, deve puntare sulla tecnologia. Pensiamo ad una nuova mobilità. Anche la Manifattura dovrà essere un prodotto al passo con i tempi”.

Il capogruppo del  Pd Robero Guidotti: “Si può fare sempre di più, ma noi come amministrazione ce la stiamo mettendo tutta. Quello che sarà la Lucca dopo il Covid purtroppo lo sapremo solo una volta superata questa pandemia. Il momento che stiamo vivendo non è dei migliori, ma dobbiamo sforzarci per guardare avanti ed essere ottimisti. Non è più possibile che ognuno protegga il proprio paesello, c’è da fare un passo avanti: siamo tutti sullo stesso pianeta. I muri non servono a niente. Le disparità che sono state create ad arte non hanno senso di esistere. Ora basta è arrivato il momento di cambiare rotta, questo virus dovrebbero avercelo far capito. Le persone dovranno essere un punto focale per un nuovo sistema di sviluppo, non di profitto. Nella Lucca dopo il Covid ci deve essere un cambio di passo anche da parte nostra”.

Guidotti (Pd): “Le persone al centro per un nuovo modello di sviluppo”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Martinelli precisa: “È importante avere la consapevolezza che sarà molto difficile costruire il futuro senza fondamenta. Servono prima risposte reali e concrete da parte di governo e Comune sui problemi che si devono affrontare oggi. Il governo Draghi sembra una prosecuzione del governo Conte, che non ha saputo affrontare l’emergenza sanitaria ed economica. C’è da alleggerire le tasse locali: attività chiuse sono costrette a pagare la bolletta sui rifiuti, è una situazione paradossale. Prima di tutto risolviamo le problematiche di oggi per evitare la desertificazione del domani”.

Martinelli (Fdi): “Covid, servono risposte immediate sul fronte sanitario ed economico”

Chiude la discussione il sindaco Alessandro Tambellini: “La città di Lucca ad oggi ha oltre 90mila residenti, nel centro storico sono oltre 8mila. La raccolta differenziata del Comune di Lucca è una delle più alte come città capoluogo di provincia. Nel 2019 si è chiuso con un Lucca Comics con 271mila biglietti staccati senza un solo aiuto, anche sul Summer Festival sono stati raggiunti livelli che ci hanno dato una notorietà importante a livello nazionale. Per non parlare degli ingressi a Casa Puccini, degli abbonamenti raddoppiati del teatro odell lavoro fatto per i quartieri social. Non è che le cose non andassero o andassero male. Prendo atto della volontà dell’opposizione di trovare punti di incontro, è una cosa positiva. Ci confronteremo anche sulla Manifattura, che potrebbe essere una notevole occasione per la città. Gli appuntamenti Pucciniani vanno preparati molto bene e lo stiamo facendo, così come Lucca città della cultura. Per il post Covid l’impostazione sanitaria seguita fino a questo omento va rivista, va rafforzata la sanità territoriale. Non è solo importante il grande ospedale. C’è la necessità di ridare lavoro, le opere pubbliche possono essere un grande volano. Alcuni difetti vanno ripensati, come il codice degli appalti. Serve snellire le pratiche: del progetto del nuovo ponte sul Serchio se ne parla dal 2011. Da noi c’è ancora un tessuto industriale che tiene, penso a quello cartario, e va salvaguardato. Abbiamo riposto la nostra attenzione per rendere la nostra città accessibile e godibile a tutti. Stiamo lavorando su circuiti culturali nuovi per il turismo del futuro. Noi abbiamo l’idea di una comunità solidale e a questa idea non vogliamo rinunciare in nessun modo”.

Sul tema Bindocci, del Movimento Cinque Stelle, coglie lo stimolo sul tema della Lucca dopo il Covid dalla parte “degli ultimi”, un ambito che, dice, lo vedrà sempre impegnato in prima fila.

Dopo il dibattito si discutono degli ordini del giorno. Il primo, presentato da SiAmo Lucca, chiede a sindaco e giunta di impegnarsi “ad attivare un percorso che possa portare ad una candidatura delle Mura di Lucca a patrimonio mondiale dell’Unesco, attraverso un preliminare approfondimento nelle commissioni consiliari competenti e attivando contatti con gli organismi nazionali e internazionali preposti a raggiungere questo obiettivo”.

Nonostante qualche dubbio del sindaco Alessandro Tambellini, soprattutto per gli eventuali vincoli che tale candidatura comporterebbe per gli interventi in centro storico, il testo passa con 25 voti favorevoli e la sola astensione, fra i presenti, del consigliere Buchignani di Fratelli d’Italia.

SiAmo Lucca: “Ok a mozione su Mura patrimonio mondiale dell’Unesco un punto di partenza”

Più complesso il dispositivo dell’ordine del giorno presentato, a nome della maggioranza, da Maria Teresa Leone di Lucca Civica e che riceve un voto unanime (assenti i consiglieri di Fratelli d’Italia e del gruppo misto). Nel dispositivo si chiede di “porre attenzione ai problemi ambientali e sociali, indirizzando la ricerca delle risorse per superare la disuguaglianza economica e sociale; monitorare il livello di qualità della vita delle persone, che dovrà essere il nuovo termometro della situazione; valutare il mondo dello sport post covid-19 utilizzare le opportunità che Sport e salute, Sport e periferie, bandi regionali ed europei, per strutturare progetti che combacino con la nostra idea e visione della città plasmata ad uso e consumo del mondo dello sport; programmare lo sviluppo culturale della città visto prioritariamente quale strumento di crescita della qualità della vita dei cittadini nonché strumento di inclusione sociale della popolazione e strumento di riduzione delle differenze sociali, quale applicazione del concetto di democrazia sostanziale, costituzionalmente rilevante; ritenere la questione culturale come strumento di crescita economica della città, sviluppo e crescita, sia quantitativa che qualitativa del turismo, un turismo dalle caratteristiche nuove caratterizzato da gruppi di piccole dimensioni e privo delle note caratteristiche tipiche dell’over tourism; sottolineare che la cultura è evoluzione, cambiamento, è socialità, lavorare insieme per il benessere della comunità. Cultura è memoria e identità, è collante per pensare modelli di crescita differenti e dare risposte alle crisi che hanno trasformato le vite; capire come sono le persone oggi, cambiate in pochissimo tempo, in questa nuova situazione che lascerà segno. Necessario progettare nuovi stili di vita, organizzare lo spazio urbano e i tempi della nostra vita quotidiana. La cultura del progetto può offrire un contributo importante per riorganizzare e riprogettare una Lucca che sia in grado di affrontare le sfide che ci attendono; coordinare e indirizzare gli elementi strategici della città, ascoltando sempre un territorio ricco e vivace, capace di esprimere realtà culturali, formative, imprenditoriali e sociali di discreto livello, pur qualitativamente diversificate; produrre condizioni di salute sul territorio necessarie per invertire il paradigma assistenziale, prevedendo maggiori risorse umane in quanto i bisogni sanitari dei cittadini non possono essere più scissi dai bisogni sociali. L’integrazione socio sanitaria a livello inter istituzionale non è più rimandabile; incrementare la diffusione delle nuove tecnologie e della telemedicina, le tecnologie digitali possono fare la differenza in tutte le fasi di prevenzione, accesso,cura e assistenza dei pazienti,per aiutare il personale nelle decisioni cliniche e le strutture sanitarie nella continuità di cura, serve una strategia digitale per la sanità; considerare che la pandemia Covid 19 ha originato un ampliamento della domanda di protezione sociale, pertanto è necessario adeguare la struttura al compito di garantire l’accesso universale ai servizi, attivare percorsi specifici di recupero dell’autonomia per le fasce di popolazione, precedentemente autosufficienti , ma che a seguito delle ripercussioni sul reddito causate dalle misure di sicurezza sanitari, hanno di conseguenza necessità di supporti; riuscire a intercettare tutte le risorse che si renderanno disponibili per superare l’estensione dell’area del “rischio abitativo” sul nostro territorio; considerare che l’emergenza sanitaria ha evidenziato l’importanza di avere spazi  adeguati ad offrire possibilità di incontro ai cittadini, che per il futuro post Covid restrizioni hanno purtroppo rarefatto saranno essenziali a riallacciare i rapporti di comunità che le indispensabili; ritenere che le fragilità dovranno avere sicuramente un grande spazio nell’ attenzione e nei progetti. Un costante impegno da mettere a disposizione dei cittadini, per capire, recepire e sollecitare tutto quanto può rendere questo difficile passaggio meno doloroso soprattutto per i gruppi sempre più numerosi delle vittime di questa  pandemia. E per far sì che nessuno resti solo; rilevare che le politiche formative hanno messo a punto uno strumento unico in ItaliaIl patto per l’apprendimento permanentecome strumento atto a convogliare le energie propositive della città al fine di stimolare i processi educativo/ ormativi sia nell’ambito della formazione formale che in quella informale non formale che possono aiutare ad accelerare la fuoriuscita dal Covid“.