Uniti per la Manifattura: “Caso Marchini denuncia assenza di democrazia nel Pd”

27 marzo 2021 | 18:03
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Uniti per la Manifattura: “Caso Marchini denuncia assenza di democrazia nel Pd”

Il gruppo di cittadini coglie l’occasione per tornare ad attaccare l’ipotesi del project financing

“La questione manifattura ha contribuito a far  calare la maschera ad un partito che ha perso per strada la parola più importante: democrazia”. Con queste parole Uniti per la Manifattura non tarda a commentare la cacciata dalla giunta di Celestino Marchini.

“All’elezione del secondo mandato questa amministrazione che ricordiamo è  stata votata dal 22% del lucchesi e per un vantaggio di circa 300 voti – afferma Uniti per la Manifattura -, si è  presentata  alla città  come la parte buona, e già  questo avrebbe dovuto far riflettere sul baratro a cui stavamo andando incontro: non un sindaco di tutti, ma solo di quelli buoni e adesso potremmo dire anche di quegli obbedienti. L’affare manifattura ha sollecitato in gruppi di persone di diverso orientamento  politico tantissimi e gravi dubbi, nonostante satiri di corte abbiano demonizzato ogni tentativo di scrupolosa analisi del progetto, come bazzecole di invidiosi”.

“I moniti a fermarsi e a rileggere il progetto proposte da più parti, hanno solo ottenuto che si andasse a rimaneggiare una cosa che andava solo fermata dato che di fronte alla presunta convenienza di un project financing la città di Lucca perderà l’intera manifattura sud, consentendo all’attore privato il guadagno degli oneri dei parcheggi per decine di anni, fatti salvi pochi spicciolo che verranno concessi al Comune,  bloccando di fatto, per anni,  ogni politica di mobilità, contraria agli interessi dei cittadini”.

“Il progetto relativo all’immobile manifattura sarà quindi un rendering accattivante che in realtà si trasformerà in un finto specchietto per allocchi. E quanti poi i ripensamenti  fatti passare per intelligenti sistemazioni del Comune, interessato solo al bene dei cittadini. Si è  passati da 90 appartamenti  a una trentina, sicuramente  con una passerella di accesso diretto alle mura, che dovrà solo farci vergognare per aver permesso uno scempio del genere ed è di questi giorni la notizia che verranno abbattuti  numerosi lecci di Piazzale Verdi. Stiamo assistendo a cose che a persone normodotate farebbero sorgere dubbi elementari. La cosa comunque più triste è il ruolo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, realtà importante del nostro territorio, che negli anni non è stata certo esente da qualche pesante scricchiolio.  E qui entra in scena il Comune, che non si comprende per quale ragionevole motivo si appiattisce su questa proposta. A niente sono valse le richieste di ascolto, provenienti da più  settori della scena politica e della società  civile, snobbate e ignorate, nel migliore dei casi. Evidentemente il sindaco in una perdita totale di orientamento e memoria, ha dimenticato le parole vessillo della sua campagna elettorale: partecipazione e trasparenza”.

“E non parliamo a vanvera, ma con argomenti concreti – sostengono da Uniti per la Manifattura -: mozioni respinte o non pervenute in Consiglio, mancanza di risposte ad appelli fatti da persone che legittimamente chiedevano una riflessione, risposte pubbliche da parte di un segretario di sezione del Partito Democratico, di cui dovrebbe solo vergognarsi dato il ruolo che ricopre a sostegno della democrazia. E adesso sembra essere arrivati alla scena finale con la comunicazione ufficiale presa dalla giunta di essere intenzionata a proseguire nella trattativa, tra l’altro all’indomani  di una richiesta formale – protocollata agli atti del comune –  di sospensione del progetto e apertura di un percorso partecipato , supportato e reso legittimo  dalle linee guida della Legge Regionale Toscana.
Ma c’e ancora un atto finale in questa scena dell’orrore che vede il solo appaluso di cittadini benpiacenti e cioè la scomunica dell’assessore  Celestino Marchini, che assente dalla delibera di giunta e nonostante la sua conclamata fedeltà al sindaco Tambellini  è stato cacciato per non essere stato presente alla riunione di giunta e veniamo a sapere solo ora anche per comportamenti poco graditi all’amministrazione comunale. Stiamo attenti perché  questa è la dimostrazione che chi non si allinea è  fuori. Che fine sta facendo questo Partito Democratico? Enrico Letta conosce veramente bene il territorio di cui è diventato segretario nazionale? Un Sindaco ed un Partito Democratico che non ascoltano il popolo faranno poca strada e la storia li giudicherà”.