Rifondazione: “Marchini cacciato per il no al project su manifattura, speriamo altri seguano il suo esempio”

28 marzo 2021 | 12:36
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Rifondazione: “Marchini cacciato per il no al project su manifattura, speriamo altri seguano il suo esempio”

Il partito lucchese: “Non è la prima volta che il sindaco si comporta così con chi dissente”

Revoca delle deleghe a Marchini, interviene anche Rifondazione Comunista.

“Chi si meraviglia per il trattamento riservato dal sindaco Tambellini al suo assessore Marchini – dice – togliendogli l’incarico tour court per non aver partecipato alla riunione di giunta che avrebbe dovuto dare il via al progetto Coima/Fondazione Cassa di Risparmio, ha la memoria corta o non segue troppo da vicino le vicende del nostro Comune. Qualcuno ricorderà che, poco dopo l’inizio del primo mandato, il sindaco revocò l’incarico di assessore alla rappresentante della sinistra di alternativa Katiuscia Tomei“.

“In quel caso – dice Rifondazione –  la revoca fu ancora più grave, in quanto fatta pervenire alla neo assessora tramite lettera, consegnata da un vigile urbano, senza nessuna spiegazione. Serve ricordare che Katiuscia Tomei aveva la delega alla partecipazione ed aveva appena iniziato i confronti con i cittadini, e per il suo operato molti la ricordano con stima.  Da quel momento è stato tutto un susseguirsi di atti e azioni che niente hanno a che vedere con la promessa di trasparenza e partecipazione tanto sbandierata in campagna elettorale”.

“Basta ricordare la vicenda del piano strutturale – prosegue Rc – portato avanti senza reale confronto né con i cittadini né con il Consiglio comunale, strozzando i tempi del dibattito e della partecipazione. Per non parlare dei progetti che si stanno realizzando a San Concordio, nonostante la ferma opposizione di tanti cittadini, le manifestazioni e le raccolte di firme. Non conosciamo le motivazioni per cui l’ex assessore Marchini ha deciso di non partecipare a quella riunione di giunta e in questo modo dissociarsi dalle posizioni della maggioranza. Quello che è certo è che la sua defezione ha creato una crepa e un precedente, e ci auguriamo che altri seguano il suo esempio”.

“Non finiremo mai di ripetere – conclude Rifondazione – che il progetto deve essere azzerato. Le modifiche apportate non ne cambiamo la sostanza: si faranno dei parcheggi con il project financing, i cui effetti deleteri si sono visti con la costruzione del nuovo ospedale San Luca, e in cambio la città perderà la proprietà della ex Manifattura sud. Il privato avrà garantita la quasi totalità dei guadagni derivanti dai parcheggi stessi, mentre il Comune non potrà adottare politiche di mobilità alternative alle auto private, per tutto il tempo della concessione, al fine di  garantire un flusso continuo e costante ai parcheggi dell’area in oggetto, né potrà assumere provvedimenti o adottare soluzioni tali da modificare la viabilità e l’accesso alla oorta Sant’Anna. Per tutti questi motivi, più volte e da più parti ribaditi, auspichiamo che altri amministratori mettano in discussione il progetto e che sia avviato un processo partecipato in cui le idee e le proposte vengano messe a confronto per sottrarre l’immobile al degrado ma non alla città”.