Baronti (Sinistra Italiana): “Si parla di economia circolare, poi si mandano i rifiuti organici a Livorno”

L’esponente di Sinistra Italiana: “I nostri amministratori in 30 anni non sono riusciti a trovare un sito all’impianto di compostaggio”
“Economia circolare e transizione ecologica, in troppi ne parlano per darsi una parvenza di modernità e un tocco di verde perché fa tendenza, ma poi, in concreto, non si riesce mai a rimettere in discussione l’ordinaria amministrazione dell’esistente e si continua meccanicamente a riproporre le stesse identiche stantie idee di un vecchio modello di sviluppo sempre più insostenibile”. Così Eugenio Baronti di Sinistra Italiana interviene sul tema ambientale, in particolare legato al compostaggio.
“Non oggi, ma la bellezza di una quindicina di anni fa – prosegue – una sinistra rosso verde, oggi in parte presente in Sinistra Italiana, propose, e in parte attuò, una rivoluzione nella gestione dei rifiuti attivando, nel Comune di Capannori, un sistema integrale ed efficiente di raccolta differenziata “porta a porta”. Questa rivoluzione non si limitava però a cambiare radicalmente la sola modalità di raccolta, come purtroppo è stato, il progetto complessivo, prevedeva, attraverso un’impiantistica moderna ed innovativa, di chiudere il ciclo della gestione dei rifiuti anticipando il concetto di quello che oggi viene chiamata economia circolare”.
“Il progetto prevedeva di integrare la gestione dei fanghi della depurazione – prosegue Baronti – con la gestione della parte dei rifiuti organici urbani, creando un impianto di digestione anaerobica integrato con un impianto di post compostaggio del digestato, nelle vicinanze dell’attuale depuratore di Casa del Lupo. L’impianto integrato, in sinergia con il depuratore, avrebbe permesso di ottimizzare la gestione, utilizzare le acque depurate da riutilizzare nel ciclo di produzione e di sfruttare due volte la parte organica dei rifiuti, prima per estrarre biogas, che raffinato avrebbe prodotto milioni di metri cubi di biometano e, successivamente, prodotto un compost di qualità. Questa tipologia di impianto oggi è molto diffuso in Europa ed è un elemento centrale di un progetto di transizione ecologia, un esempio concreto di economia circolare. La stessa cosa l’avevamo proposta per l’impianto di depurazione di Pontetetto, dove già esiste un digestore anaerobico sottoutilizzato perché gli manca il prezioso apporto della parte organica dei rifiuti per ottimizzarne l’utilizzo”.
“Invece, i nostri sindaci Menesini e Tambellini (come anche il presidente della Regione Giani e chi l’ha preceduto) – conclude – che hanno fatto? Semplicemente niente, hanno continuato a far girare su e giù per l’Italia camion pieni di rifiuti organici differenziati per trattarli la dove, pagando molto, si trovava disponibilità, infine, non hanno mai trovato il coraggio politico di sostenere un confronto con la popolazione dicendo loro che, nella gestione dei rifiuti, non tutti gli impianti sono uguali e dannosi, ci sono impianti buoni, utili e necessari e impianti cattivi, inutili e dannosi (inceneritori, discariche). I tanti amministratori che si sono succeduti in questi anni, non essendo riusciti in 30 anni a trovare un sito all’impianto di compostaggio, hanno irresponsabilmente deciso di cancellare definitivamente l’impianto e di trasportare i rifiuti organici di tutta la Piana a Rosignano in provincia di Livorno“.