Ambiente, Per Lucca e i suoi paesi: “Nessuno pensa alle aree periferiche”

22 aprile 2021 | 10:51
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Ambiente, Per Lucca e i suoi paesi: “Nessuno pensa alle aree periferiche”

Il movimento: “Necessario occuparsi anche delle colline”

“Nel dibattito politico appaiono, sempre più ed in modo insistente, le tematiche legate alla cosiddetta transizione ecologica. In un prossimo futuro saranno probabilmente investite ingenti risorse pubbliche per progetti di rilevanza ambientale e ovviamente la politica si prepara a gestire tali progetti. Fin qui nulla di strano dunque, ma passando dal generale al particolare, rileviamo come a Lucca spesso si ragioni in termini se non sbagliati, almeno limitativi e fuorvianti; non è infatti detto che quello che si adatta a grandi centri urbani compatti sia sempre utile per una città come la nostra che si estende su tre comuni diversi (Lucca, Capannori e Porcari) e il cui territorio comprende aree di campagna urbanizzata, colline e perfino montagne che arrivano quasi ai mille metri di quota”. A sostenerlo è Per Lucca e i suoi paesi

“Per quanto riguarda il comune di Lucca – prosegue la nota -, ci pare che l’amministrazione, nell’ultimo decennio, abbia quasi totalmente dimenticato la parte collinare e montana del territorio. Si parla di interventi nei quartieri o nel centro della città, ma i vari progetti non contengono mai nulla di innovativo a favore di aree come le colline dell’Oltreserchio, la Val Freddana, il Morianese o la Brancoleria. Spesso sentiamo esponenti di tutti i partiti affermare che l’incremento delle alberature urbane o del trasporto pubblico sarebbero gli interventi decisivi per la transizione ecologica a Lucca. Nulla in contrario a queste misure, Per Lucca e i suoi paesi, per fare un esempio, da sempre si spende a favore del raddoppio della linea ferroviaria Firenze – Viareggio, così come siamo convintissimi che aver più alberi in città non sia che un bene. Vorremmo però che si ragionasse sul fatto che il nostro territorio si trova a comprendere un anello di colline e montagne ricche di oliveti, boschi e castagneti. Queste superfici agricole e forestali sono il vero polmone verde di Lucca, ma cosa si fa per la loro manutenzione? Cosa si fa per prevenire gli incendi? In quale condizione sono i boschi di proprietà comunale, che ammontano ad alcune decine di ettari? Come si può permettere ai privati proprietari di accedere a fondi per la forestazione che oggi sono totalmente assorbiti dai comuni montani di cui Lucca non fa parte? Si ha un’idea di quanto la corretta gestione dei boschi e delle coltivazioni su terreni in pendenza possa positivamente influire sulla prevenzione di frane e smottamenti?”.

“I nostri concittadini che, anche in modo amatoriale, si dedicano alla gestione territorio – si legge nella nota – si sentono non solo abbandonati, ma spesso anche oggetto di provvedimenti restrittivi che rendono loro difficile lavorare. Cosa fa il Comune di Lucca per facilitare i gestori del territorio? Oggi l’obbligo di ottenere apposita autorizzazione per gli abbattimenti di boschi posti in aree soggette a vincolo paesaggistico pone enormi problemi ai proprietari e alle ditte boschive. Vero che per intervenire su questo tema servirebbe una legge nazionale, ma il Comune di Lucca ha provato a farsi interprete delle problematiche del territorio cercando di trasmetterle ai parlamentari eletti nei nostri collegi?”.

“In passato – si afferma -, le amministrazioni che hanno preceduto Tambellini cominciarono a mettere in atto precise strategie per le aree periferiche. In tal modo venne progettato e messo in condizione di funzionare un lungo sentiero escursionistico e turistico, mentre si promuoveva la nascita dei consorzi forestali. Il sentiero fu una delle iniziative finanziate grazie al Piano Pilota delle Colline Lucchesi, sottoscritto dal Ministero per l’Ambiente, dal Comune di Lucca e da altri sei comuni confinanti con il capoluogo. Per Lucca e i suoi paesi ritiene sia urgentissimo ragionare su questi temi e anche su quello più ampio dei servizi, della viabilità e degli spazi sociali per chi vive ancora in campagna, collina e montagna. Questo ragionamento dovrà portare ad un diverso modo di impiegare i fondi pubblici e dovrebbe esser fatto in modo congiunto da tutti i comuni che gravitano sulla pianura lucchese. In passato il Comune di Lucca sapeva dialogare con le altre amministrazioni, mentre oggi ci appare isolato dal territorio circostante, una cosa mai avvenuta nella storia della città. Questa incapacità di dialogare e di confrontarsi è gravissima ed è a nostro avviso una delle maggiori criticità dell’esperienza amministrativa di Tambellini, cui chiediamo, almeno sul finire del suo secondo mandato un significativo cambio di rotta”.