I consiglieri di maggioranza: “Sull’ex Manifattura il peggior accanimento possibile”

25 aprile 2021 | 12:17
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I consiglieri di maggioranza: “Sull’ex Manifattura il peggior accanimento possibile”

Attacchi anonimi e critiche dall’apposizione: “Si tenta in tutti i modi di mettere ostacoli ora che da Fondazione e Coima è attesa una risposta”

“La vicenda manifattura sud ha messo in mostra i peggiori istinti delle persone. Ora che si avvicina una risposta da parte di Fondazione/Coima alle controproposte del Comune, che mai come in questa vicenda ha tenuto un comportamento lineare e coerente dall’inizio alla fine, gli oppositori si sono incattiviti e attaccano l’amministrazione con ogni mezzo”. A dirlo sono i consigliei di maggioranza.

“Ultimo loro obiettivo – si afferma – è l’assessora Mammini, rea di rispondere nel merito alle farneticanti fake di alcuni. Un blog lucchese di notizie, se così si può chiamare, ha addirittura pubblicato un articolo anonimo, infamante come i commenti che ne sono seguiti, molti altrettanto anonimi, e solo per finalità di lotta politica. Crediamo sia giunto il momento di porre un freno al linguaggio utilizzato e a ciò che viene pubblicato: è necessario mantenere la giusta dignità nella dialettica perché si sono oltrepassati i limiti della decenza, a livello locale ma anche, troppo spesso, a livello nazionale. L’infinita deriva nei modi e nel linguaggio deve essere arginata prima di arrivare a un punto di non ritorno, nel quale ci sarebbe l’irreversibile perdita di rapporti civili, indispensabili per un confronto serio e costruttivo fra le parti. Comunque sia, chi ha scritto certe cose stia sereno, l’assessora Mammini gode della stima e della fiducia di tutta la maggioranza e non si lascerà certo intimorire da tali volgarità. ‘Non ragioniam di loro ma guarda e passa’: mai frase celebre si adatta di più alla situazione attuale e a questi accaniti oppositori, che spesso non hanno neppure la dignità di rinunciare a incarichi dati loro dalla amministrazione che così ferocemente osteggiano visto che, tanto per citare un’altra frase famosa, pecunia non olet”.