Colucci: “Con la Manifattura Tambellini avrebbe dovuto fare come Remaschi con le cartiere Tronchetti”

14 maggio 2021 | 09:07
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Colucci: “Con la Manifattura Tambellini avrebbe dovuto fare come Remaschi con le cartiere Tronchetti”

L’esponente di Riformisti per Italia Viva: “Rendere trasparente il percorso sarebbe stato democrazia partecipativa”

Tra il modo di fare il sindaco tra Marco Remaschi e Alessandro Tambellini, Francesco Colucci di Riformisti per Italia Viva sceglie il primo. Lo fa riferendosi alle modalità di condivisione dei grandi progetti per il territorio.

“Marco Remaschi, sindaco di Coreglia, eletto con una lista civica fra cui esponenti di Azione e Italia Viva – scrive Colucci -, ha annunciato che venerdì 21 maggio, alle 18, al Drop Club di Piano di Coreglia, informerà tutta la popolazione, sul sostanzioso ampliamento industriale, presentato nello scorso mese di aprile, da Industrie Cartarie Tronchetti, per circa 50 milioni di euro, di lavori. Il progetto dovrà seguire, come sempre, il consueto iter amministrativo e tecnico per i permessi urbanistici, paesaggistici e ambientali”.

“Remaschi – aggiunge Colucci – ha deciso di informare subito la popolazione del progetto presentato dai Tronchetti per renderla partecipe dell’iter autorizzativo di questo grande ampliamento industriale, dando tutte le informazioni possibili, nell’incontro pubblico convocato ed in altri successivi. Tambellini, nell’autunno 2019 aveva approvato una modifica urbanistica dell’area della Manifattura Tabacchi, per consentire la proposta di rigenerazione urbana di parte di Coima e Fondazione CrLucca. Se avesse dato alla popolazione una tempestiva informazione, appena è stato ufficializzato il progetto Coima (da 60 milioni, quasi come quello dei Tronchetti), avrebbe incontrato meno difficoltà e forse sarebbe già stato approvato”.

“Rendere trasparente il percorso autorizzativo di interventi cospicui – afferma – su aree importanti del territorio, a Coreglia come a Lucca, che è addirittura nel centro storico, è democrazia partecipativa, da praticare sempre. Coinvolgere dall’inizio, senza se e senza ma, la popolazione lucchese, sarebbe stato apprezzato e avrebbe anche evitato sospetti, confusione, ritardi. Due sindaci, due modi diversi di amministrare”.