Un terzo polo per Palazzo Orsetti: l’ipotesi per attrarre i delusi delle coalizioni tradizionali

Italia Viva, Azione, liste civiche ma anche il nuovo think tank politico dell’ex candidato alle regionali Alberto Veronesi: parte il dialogo in vista delle elezioni 2022
Elezioni 2022, ci sarà un terzo polo? È sempre più probabile.
Le condizioni politiche ci sono tutte. E tutte conducono alla possibilità di ricomporre un centro ormai da decenni sacrificato da una politica polarizzata da diverse formule di centrodestra e centrosinistra.
E mentre i partiti tradizionali dialogano su programmi e percorsi verso la scelta dei candidati, è proprio la corsa lunga e in parte indipendente dagli apparati dei candidati in pectoreFrancesco Raspini e Mario Pardini a lasciare campo libero a chi, invece, a queste formule preconfezionate non ci sta.
Il primo ‘sasso’ lo hanno lanciato in due. Lo ha fatto il consigliere Barsella, di Lei Lucca, la lista civica di Donatella Buonriposi, annunciando il riannodarsi dei fili di un percorso interrotto dopo le elezioni del 2017. Lo ha fatto Francesco Colucci, che della coalizione che sosteneva Donatella Buonriposi faceva parte, prima di un clamoroso strappo fra primo e secondo turno e l’appoggio dichiarato a un Tambellini bis.
Chi potrebbe, a questo punto, essere della partita? Più o meno direttamente in tanti, e non solo movimenti civici. In questo senso, infatti, Lucca si potrebbe presentare come un vero e proprio laboratorio in grado di mettere insieme esperienze diverse, partiti di recente formazione, ma anche vecchie sigle e partiti.
Non rappresenta, innanzitutto, affatto un mistero che Italia Viva abbia espresso la possibilità di procedere da sola in vista dell’appuntamento elettorale se non ci sarà un percorso condiviso nell’area di centrosinistra. Stesso discorso per Azione, il partito di Calenda (cui a livello nazionale ha strizzato l’occhio anche il presidente emerito del Senato, Marcello Pera, che invece a Lucca sta con Mario Pardini e i sovranisti) che ha nell’ex assessore regionale e sindaco di Coreglia Marco Remaschi il principale esponente. Da un’accoppiata Baccini-Remaschi, revival degli accordi anni Ottanta fra democristiani e socialisti, potrebbe nascere lo zoccolo duro per attrarre delusi a destra e sinistra.
In particolare l’alleanza liberale e riformista di centro potrebbe rappresentare un punto di approdo in chi non si riconosce nei due potenziali candidati a sindaco, specie se dovessero naufragare i tavoli che sono al momento in atto. A questo progetto, quindi, potrebbero aderire innanzitutto alcuni dei contrari al progetto di Fondazione e Coima Sgr per la manifattura sud: componenti dei diversi comitati nati a sostegno del no, come gruppo o come esponenti singoli. In più potrebbe farci un pensierino anche SiAmo Lucca, se dovesse uscire troppo emarginata rispetto ai partiti tradizionali nel percorso verso programma e candidature del centrodestra di Lucca 2022. E non è da escludere che, per lo stesso motivo e per maturare un netto distinguo rispetto alle posizioni sovraniste di Lega e Fratelli d’Italia (che a Lucca devono però appianare i distinguo proprio sulla questione ex manifattura) anche Forza Italia non si smarchi dall’alleanza tradizionale e ‘provare’ la carta del terzo polo, dopo una consiliatura passata praticamente fuori dalle aule di Palazzo Santini, visto lo strappo compiuto dai consiglieri Marco Martinelli e Simona Testaferrata.
C’è di più: ed è la nascita del think tank politico di Alberto Veronesi, già candidato Pd per le elezioni regionali ma da sempre molto vicino al sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro. Un altro soggetto che potrebbe sparigliare le carte in vista dell’appuntamento di primavera 2022.
Il candidato? Salvo clamorose ‘discese in campo’ con tutta probabilità ci si orienterebbe verso una donna. Voci insistenti parlano della possibilità di una ‘discesa in campo’ della presidente dell’ordine dei commercialisti Carla Saccardi. Ma non tramonta la possibilità di una candidatura dell’avvocatessa Lodovica Giorgi, una delle personalità più attive sul fronte del no ai progetti per la manifattura sud.