Manifattura sud, Tambellini tiene il punto: “Il Comune vuole Tagetik lì nell’interesse primario della città”

Il sindaco sul possibile insediamento della multinazionale: “Abbiamo l’obbligo di realizzare un polo di alta tecnologia applicata a vocazione internazionale anche per attrarre altre realtà”
“Questa amministrazione lavora solo per il bene della città. E ritiene fondamentale che l’area sud della manifattura ospiti una multinazionale come Tagetik, affinché diventi un polo attrattivo anche per altre aziende innovative. Quando qualcuno troverà interessi sotterranei di qualche tipo venga e mi chieda, carte alla mano, di andare a casa”.
Sono parole nette quelle del sindaco, Alessandro Tambellini, in risposta alle nuova polemiche sul progetto di Fondazione Cassa di Risparmio e Coima per la riqualificazione di due terzi dell’ex area produttiva della manifattura tabacchi.
Lo dice più volte, come un mantra: “Si facciano tutti gli accessi agli atti possibili, noi non abbiamo niente da nascondere e diciamo sempre la verità”. Anche sulla ‘questione Tagetik’: “Siamo a discutere – spiega il primo cittadino – se la produzione di software per le aziende è o meno una attività produttiva, seppur immateriale. La nostra riflessione era stata che, essendo ab origine la manifattura tabacchi un sito produttivo, potesse ospitare naturalmente realtà produttive, mentre il resto delle funzioni sarebbe demandato al piano attuativo. Abbiamo chiesto per questo ai dirigenti e ad esperti che si occupano costantemente di questa questione di capire se Tagetik rientrasse fra tali attività. Ma anche se normativamente la funzione per ospitare Tagetik alla manifattura sud non c’è è nella potestà decisoria del Comune il cambiamento delle funzioni. Questo significa che nelle more del restauro dell’edificio è possibile impostare un’azione che lo consenta”.
“Il sindaco di Lucca – dice chiaramente Tambellini – ritiene che Tagetik sia di altissimo rilievo per la città e che ospitarla in un periodo post-Covid sia di altissima rilevanza per tutto il centro storico. La dimensione multinazionale dell’azienda, inoltre, all’interno di un ecosistema efficace e moderno, sarebbe inoltre un valore aggiunto per rafforzare il polo di produzione. Un polo che dialoga con il resto del mondo e di dimensione internazionale. Noi abbiamo l’obbligo di realizzare un polo di alta tecnologia applicata anche per attrarre altre realtà”.
Di qui l’iter per arrivare a realizzare l’insediamento, se ovviamente andrà imn porto l’intera operazione per la manifattura sud: “Vogliamo fare le cose presto e per bene. È nata così una interlocuzione per fare chiarezza in maniera che Tagetik abbia tutte le condizioni giuste per insediarsi. L’impostazione migliore per procedere è andare avanti sia che risulti sia che non risulti, secondo le previsioni attuali, la possibilità di insediamento dell’azienda. Nell’anno e più che serve per la ristrutturazione dell’edificio è possibile prendere una decisione che ha valenza urbanistica. Di sicurò c’è – ribadisce – che il Comune nell’interesse primario della città vuole Tagetik lì”.
Ce n’è anche per chi si oppone: “C’è una claque – spiega Tambellini – che sta giostrando contro, ma aspetto ancora qualcuno che ci viene a dire cosa si fa, come si fa, come si ripagano e come si gestiscono gli interventi alla manifattura. C’è bisogno di concretezza e io cercherò di realizzare in ogni modo alcune cose nonostante una miope opposizione: altro che programmazione dei prossimi dieci anni, qui c’è chi non riesce a guardare oltre il proprio naso”.