Salviamo la manifattura: “A chi giova l’affitto di alcuni spazi a Tagetik?”

20 maggio 2021 | 15:48
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Salviamo la manifattura: “A chi giova l’affitto di alcuni spazi a Tagetik?”

Per l’associazione il sindaco avrebbe chiesto in maniera irrituale a un dirigente di valutare se l’attività dell’azienda “sia definibile come industriale/artigianale magari esperienziale”

Affitto alla Tagetik di spazi della manifattura sud per il trasferimento dell’azienda, Salviamo la Manifattura ‘bacchetta’ il sindaco Tambellini. L’oggetto è una presunta missiva inviata a un dirigente comunale. 

“Abbiamo appreso – dicono da Salviamo La Manifattura – di una missiva che il sindaco Tambellini ha scritto a un dirigente per l’esame di un’istanza che riteniamo del tutto atipica. Il tema è quello di valutare se l’attività della Tagetik certificata Iso 9001 per “design, development, sale and maintenance of performance management software solutions and application consulting services” sia definibile come industriale/artigianale magari esperienziale”.

“La “pressione” – dicono sempre da Salviamo la Manifattura – sarebbe giustificata dal fatto che la Tagetik prenderebbe in affitto una parte della ex-manifattura sud su cui il gruppo Coima-Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha deciso di concentrare i suoi interessi – spiega il coordinamento – Ma fortunatamente abbiamo un dirigente al Comune di Lucca. E in risposta avrebbe richiamato il sindaco alla irritualità della sua sollecitazione e molto garbatamente, con supporti di indubbia validità, a quanto pare ha esposto i termini della questione. Ora sembra che il sindaco sia in cerca di professionisti blasonati che annullino, se mai fosse possibile, il parere negativo del nostro dirigente”.

Per Salviamo la Manifattura, la lettera del sindaco farebbe nascere tre equivoci. “Il primo: le proposte di project espresse da privati non possono individuare parti di patrimonio pubblico di loro interesse immaginandoli come contributi per una concessione di parcheggi. La legge è chiara e assegna questa possibilità solo all’amministrazione e solo in fase di gara e solo per immobili che non assolvono più a funzioni di interesse pubblico. (articolo 180 c.6 Codice) – spiega il coordinamento – L’altro aspetto da chiarire è se il contratto di affitto che vedrebbe Tagetik come conduttore per un canone di 700mila euro annui (così ci dice la Fondazione Cassa) è una dotazione dell’immobile, una dote, oppure è un vantaggio esclusivo di Coima? Se mai dovesse andare in gara una proposta di project sui parcheggi e l’amministrazione scegliesse, guarda caso, il fabbricato ex-manifattura sud come immobile per il riequilibrio finanziario dell’operazione, il contratto Tagetik sarà a disposizione di tutti i concorrenti o solo di Coima?  In quest’ultimo caso si potrebbe senz’altro parlare di gara truccata”.

E qui, per Salviamo la Manifattura, c’è il secondo equivoco. “Il sindaco a chi ritiene di dover rendere conto? A  quanti vogliono speculare sul patrimonio cittadino oppure alla collettività lucchese, visto che il contratto con la Tagetik potrebbe rappresentare un valore aggiunto non trascurabile e assegnandolo in dote al fabbricato potrebbe far risultare una gara di sicuro interesse per molti – prosegue la nota – Certamente immaginiamo la seconda, e il contratto Tagetik sarà a disposizione di chiunque dovesse vincere la gara quindi avrà come controparte il Comune di Lucca. Se così non fosse, il sindaco avrebbe palesemente violato il suo ufficio e operato a favore esclusivo di un privato. Prendiamo per buono che il contratto Tagetik sia a favore del Comune di Lucca e rappresenterebbe ben 750mila euro annui di canone; a questo si aggiungerebbero anche i 2400 metri quadrati che acquisterebbe la Fondazione Cassa come più volte dichiarato“.

“Ed allora emerge un terzo equivoco – conclude – la ex-manifattura, con queste rendite, non sarebbe per davvero più di pubblico interesse? Con un contratto di affitto così remunerativo e la certezza di vendita di un’area espositiva e quindi di pubblico interesse, così ampia, l’amministrazione comunale potrebbe attivarsi direttamente alla rigenerazione del fabbricato impiegando fondi statali in prossima uscita oppure, in ultima analisi, solo parti degli introiti dei parcheggi a corredo della ex-manifattura e per un tempo limitato”.