Veronesi apre il centro di ascolto a Lucca: “Diamo una voce a chi non riesce a farsi sentire”






Il maestro inaugura lo spazio in via Vittorio Veneto: “Alla manifattura tabacchi un hub per creare imprese che promuovono il prodotto culturale lucchese”
Aperto a Lucca il centro di ascolto di Alberto Veronesi e della sua lista civica Veronesi per Lucca.
Il taglio del nastro ieri sera (20 maggio) alle 21 nella sede centralissima di via Vittorio Veneto, con tanto di buffet inaugurale. Fra i presenti il vicesindaco di Viareggio, Valter Alberici.
“Un centro di ascolto che cosa vuol dire? – dice il direttore d’orchestra – Noi vogliamo dare voce a chi ha una voce troppo flebile per farsi sentire, per imporsi all’attenzione. A tutti coloro che i partiti non tengono in considerazione: pensiamo ai giovani, a chi guadagna poco, a chi non è in grado di fare un mutuo per avere una casa”.
“Perché Veronesi per Lucca? – spiega – Noi siamo certamente tutti con il Pd per i valori del Partito Democratico, ma questi valori vengono poi realizzati nel governo e dall’azione amministrativa? Quando uno vede Enrico Letta sfilare con la bandiera israeliana accanto a Salvini e Tajani quando è in corso un massacro a Gaza qualche dubbio può venire: certo che siamo contro Hamas ma vorremmo anche che Israele rispettasse le risoluzioni dell’Onu. Lo stesso dubbio che assale quando vedi che 6,7 miliardi della cultura del Pnrr sono destinati per la maggior parte a ristrutturazioni edilizie e turismo e un miliardo va all’audiovisivo”.
“Saremo – spiega ancora – un megafono per tutte queste persone, non solo i giovani. Penso anche, per esempio, ai padri separati. È importante giudicare i diritti di chi è vittima di una giustizia non equilibrata ed è stato spogliato da delle sentenze. La cultura è anche ascoltare le persone. Vorrei che di questi centri fosse piena Lucca. Di centri che indirizzano il giovane allo studio e lo indirizzano a formarsi nel lavoro, capendo le sue potenzialità e attitudini”.
Un cenno anche alla questione della manifattura tabacchi: “Cosa fare con 14mila metri quadrati di edificio? Il senso culturale è utilizzarli per metterci dei giovani per delle start up digitali per la cultura di Lucca, un grande hub gratuito all’interno per creare imprese che lavorano sui social per promuovere il prodotto culturale lucchese, la cultura di Lucca e del suo territorio, i suoi prodotti: dal calzaturiero, al cartario all’alimentare”.
“Questa vuole essere una risposta – conclude – a chi si trova smarrito e si sente tradito dai partiti. La gente non ha più a chi rivolgersi. Ora ci siamo qua noi”.