Ponte sul Serchio, Colucci (Iv): “Prima pietra nel 2021? Bene, ma se non è così Menesini si dimetta”

25 maggio 2021 | 18:04
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Ponte sul Serchio, Colucci (Iv): “Prima pietra nel 2021? Bene, ma se non è così Menesini si dimetta”

L’esponente dei Riformisti per Italia viva: “Dal 2018 sono passati tre anni di solo annunci e mai di lavori”

Dopo l’annuncio da parte del presidente della Provincia Luca Menesini dell’avvio della gara di appalto per i lavori per il nuovo ponte sul Serchio, a incalzare l’ente sulle tempistiche è Francesco Colucci dei Riformisti per Italia viva.

“Menesini ha annunciato per l’ennesima volta, l’appalto per il nuovo (ormai vecchio) Ponte sul Serchio. Ne siamo felici, ma i troppi annunci, mai confermati dai fatti, ci creano un dubbio amletico: è imperizia o porta sfiga? – ironizza Colucci -. La penultima esternazione del presidente, nell’autunno 2020 garantiva ‘l’apertura del cantiere nella primavera 2021’. Avevamo chiesto allora a Menesini di dimettersi da presidente della Provincia, se il cantiere, da lui più volte annunciato negli ultimi tre anni, non avesse aperto, ancora una volta, alla data da lui indicata. Invece delle dimissioni arriva l’ennesima promessa che sposta la posa della prima pietra dalla primavera alla fine del 2021. Menesini è dal 2018 che annuncia l’inizio dei lavori, senza che mai questo avvenga”.

“Lo aveva fatto il 7 novembre 2018 quando aveva dichiarato che nel 2019 sarebbe stato aperto il cantiere per il nuovo ponte, poi il 16 luglio 2019 quando il aveva annunciato la pubblicazione del bando di gara a settembre – va avanti il Colucci -. Poi ancora il 5 febbraio 2020 quando aveva annunciato che sarebbero bastate poche settimane per ‘perfezionare la gara’ e che il 2020 sarebbe stato ‘l’anno del ponte’ annunciando la pubblicazione di lì a breve del bando di gara. Infine in autunno 2020 la promessa citata: ‘inizio lavori entro la primavera 2021’. Dal 2018 sono passati tre anni, i costi sono aumentati di alcuni milioni di euro che pagheremo noi cittadini, così come abbiamo pagato i disagi per questo ritardo. Solo annunci, mai i lavori. Un presidente della Provincia che in tre anni batte ogni record di annunci fasulli, dopo quante promesse mancate si deve dimettere? Come Riformisti preferiremmo applaudire l’inizio dei lavori, ma se questi non partono mai, le dimissioni sono d’obbligo”.