Rifondazione: “Tagetik all’ex Manifattura, il Comune faccia chiarezza”

L’affondo al sindaco: “Ha dimostrato ancora una volta di mancare di trasparenza”
“Dopo la pubblicazione da parte dell’ex assessore Marchini dei dubbi e delle perplessità che lo avevano indotto a non partecipare alla riunione di giunta che avrebbe dovuto esaminare l’ultima proposta di Coima e Fondazione per il progetto di recupero della ex manifattura tabacchi e dopo che il nuovo dirigente comunale all’urbanistica e all’edilizia privata ha di fatto bloccato il progetto alle condizioni poste da Coima e Fondazione, ci saremmo aspettati che l’amministrazione fornisse ai cittadini doverosi chiarimenti su quanto stava succedendo”. Lo afferma Rifondazione comunista di Lucca.
“Ma l’amministrazione – prosegue -, nella persona proprio del suo massimo rappresentante, il sindaco, ha semplicemente ritenuto di dover ribadire l’importanza dell’insediamento di Tagetik nella ex Manifattura, tralasciando di chiarire le problematiche sollevate dal suo ex assessore e di fatto andando contro quanto dichiarato dal suo attuale dirigente. A distanza di giorni, poi, Tagetik chiarisce che nessun contratto è stato sottoscritto e che non vi è alcuna formalizzazione dei rapporti fra Cch Tagetick e Fondazione o Coima, smentendo sindaco e Bertocchini. Dove sta la verità? Cosa c’è dietro a tutto questo? Come Rifondazione, come hanno fatto anche altre formazioni politiche e vari comitati, da molti mesi abbiamo sollevato dubbi sia sui procedimenti avviati che sui contenuti stessi del progetto di ristrutturazione”.
“Molte delle nostre obiezioni – aggiunge Rifondazione – sono confermate adesso anche da chi è all’interno dell’Amministrazione e da chi vi è stato fino a poco tempo fa. A tutto questo aggiungiamo le nebbie che si sono sollevate sul presunto accordo (a questo punto dobbiamo definirlo così) tra Tagetick e Fondazione/Coima. E’ evidente che questa amministrazione non intende portare avanti una procedura corretta e trasparente, la qual cosa non ci stupisce. Già in occasione della discussione e successiva approvazione del piano strutturale, come anche per gli interventi previsti a san Concordio, solo per esemplificare, ne aveva dato dimostrazione. La vicenda della ristrutturazione della ex Manifattura è solo una dimostrazione ulteriore di mancanza di democraticità. Per questo appoggiamo la raccolta di firme che chiede per questo complesso un processo partecipato con tutti gli attori in campo, che coinvolga tutta la città”.