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Manifattura, Siamo Lucca: “Comune dice sì ai poteri forti e no ai cittadini”

28 maggio 2021 | 16:16
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Manifattura, Siamo Lucca: “Comune dice sì ai poteri forti e no ai cittadini”

Per Siamo Lucca il centrosinistra anteporrebbe gli interessi elettorali alle necessità della città

Ex manifattura, Remo Santini torna all’attacco dell’amministrazione. Per il capogruppo di Siamo Lucca l’amministrazione comunale e i partiti di centro sinistra che ne sostengono l’operato anteporrebbero gli interessi elettorali ai bisogni della città.

“Oggi le comiche: il centrosinistra governa Lucca da 9 anni, in questi due mandati – dice Santini – non è riuscito a cavare un ragno dal buco né sulla manifattura sud né su quella nord e ora tenta di far ricadere la colpa dello stallo sull’opposizione. Nonostante siano i fatti a smentirlo, si  prosegue nel voler mistificare la realtà senza vergogna”.

“Dopo aver girato a vuoto su quasi tutti i fronti dal 2012 ad oggi  – osserva ancora Santini – da un anno e mezzo la giunta Tambellini preme l’acceleratore per cogliere almeno un risultato importante, individuando la svolta sulla manifattura come trofeo da esibire. Nel farlo, non lo dico io ma le carte, hanno addirittura dato per buone proposte del privato che invece risultavano irricevibili perché avrebbero provocato un danno erariale, cedendo per decenni l’incaoltretutto ‘nascondendole’ all’opinione pubblica (ad esempio i 4mila metri quadrati di nuovi negozi stile outlet) anziché dettare un indirizzo come Comune  su cosa si ritiene più utile per il futuro del comsso dei parcheggi pubblici e subendo le destinazioni, plesso e del centro storico”.

Remo Santini prosegue affermando che il suo non è il partito del no. “SìAmo Lucca, avvalendosi di tecnici – dice – è stata l’unica forza civico-politica a presentare un proprio progetto alternativo, che nell’ex manifattura prevede  la realizzazione di una sala cinematografica all’avanguardia, un museo di arte moderna con biblioteca, il trasferimento degli istituti superiori con indirizzo artistico, l’arrivo di Tagetik o dell’Agenzia delle entrate e il raddoppio del numero degli attuali stalli di sosta – prosegue Santini – che potrebbero ugualmente soddisfare le comprensibili esigenze di un privato che investe, seppure la manifattura debba per noi rimanere di proprietà pubblica e non ceduta per sempre”.

“I nostri no – continua Santini – sono solo sul metodo con cui l’amministrazione sta conducendo la trattativa, cercando di aggirare le normedi legge ed esponendosi a indagini della procura e della Corte dei conti, rischiando sì in quel caso di bloccare davvero tutto per decenni. È il centrosinistra ad essere diventato il partito del sì a prescindere: ovvero il partito del sì ai grandi poteri e il partito del sissignore anche quando l’interesse di Lucca non è tutelato (svendita di patrimonio, diktat della Regione) e invece partito del no, in innumerevoli casi, alle richieste dei cittadini“.

Santini conclude: “Allo  sviluppo armonico del centro storico e a un progetto compatibile alle sue reali esigenze, la maggioranza a trazione Pd antepone la voglia di tagliare un nastro per l’avvio del cantiere, magari nelle settimane immediatamente precedenti le elezioni 2022. Anche se questo significa scelte sbagliate o l’adozione di procedure-scorciatoia penalmente rischiose, a cui si stanno ribellando pure i dirigenti interni al Comune. È comprensibile che i partiti di centrosinistra – conclude Santini – nella disperazione di coprire i folli errori della giunta Tambellini-Raspini, facciano di tutto per deviare l’attenzione, offendendo addirittura chi è coerente. Attenzione all’inganno però: in realtà la posizione unitaria del centrosinistra è di facciata, perché al suo interno ci sono molte resistenze sulla questione manifattura, senza dimenticare le bombe sganciate dall’ex assessore Marchini, messo alla porta per la sua contrarietà”.