Salviamo la Manifattura: “Marchini riveli perché il sindaco si è ostinato nell’accordo con la Fondazione”

13 giugno 2021 | 15:27
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Salviamo la Manifattura: “Marchini riveli perché il sindaco si è ostinato nell’accordo con la Fondazione”

Il comitato: “L’ex assessore dice cose che i comitati denunciavano mesi fa”

“Ex Manifattura, quello che rivela ora Marchini lo dicevano mesi fa i comitati”. Dopo le ultime rivelazioni dell’ex assessore silurato prende di nuovo la parola Salviamo la Manifattura.

“L’attività demolitoria che ha intrapreso l’ex assessore Marchini più che riguardare il project della ex-Manifattura è rivolta al sindaco, alla giunta e forse all’intera maggioranza. Le notizie che ci riporta non sono certo segreti – afferma -: tutte le varie proposte Coima sono state analizzate e riepilogate in comode diapositive depositate e messe a disposizione dell’intero consiglio, giunta e sindaco con l’esplicita richiesta di una discussione aperta sui temi d’interesse per l’intera città. E’ chiaro a tutti quanti che il project sulla manifattura ha numerosi profili di illegalità oltre a evidenti svantaggi per la comunità lucchese e per il patrimonio del Comune di Lucca. La demolizione riguarda quindi i soggetti direttamente interessati: i consiglieri di maggioranza che evidentemente non prendono in alcuna considerazione il dibattito con le minoranze e i loro punti di vista – quello che in campagna elettorale si chiama ascolto – evitando perfino di leggere le documentazioni consegnate; oppure tutte le diapositive sono state analizzate ma è prevalsa la logica della ditta, seguendo un canovaccio tipico del passato. Infine, e ci auguriamo sia da escludere, siamo in presenza di teste di legno che poco capiscono e molto si adeguano ad indirizzi che vengono dai potentati del momento in cambio di chissà quali favori o semplicemente per servitù volontaria. C’è un tema che Marchini ha già toccato, purtroppo in modo troppo superficiale, ed è la stima dell’immobile che non arriverebbe nemmeno ad una capanna cadente”.

“In effetti riguardando le note diramate dalla Fondazione, Tagetik prenderebbe ben 5500 metri quadri – l’edificio A, quello sul parcheggio Cittadella – per un canone di 750.000 euro per 15 anni per un totale di oltre dieci milioni di euro. Immaginando che il valore a fine locazione sia nullo – come se fosse una sorta di leasing immobiliare, cioè che rimarrebbe di proprietà Tagetik – e che per ristrutturarlo sia necessario quanto riportato nella stima allegata alla delibera del 25 marzo 2021 – 1178 euro per metro quadro – Marchini potrà facilmente definire il valore dell’edificio ” che ammonta, guarda caso a 3.500.000,00 praticamente coincidente con la stima dell’intero complesso ex-Manifattura sud. In pratica l’acquisizione dell’intera ex-Manifattura sud grazie al project al prezzo di una capanna cadente si ripaga immediatamente con l’operazione Tagetik, il resto è plusvalenza per la Fondazione o in parole semplici, regalo della città ai conti della Fondazione. Ecco, sarebbe interessante che il nostro ex-assessore, sfrondate le novità-già-note riportate nelle diapositive, raccontasse alla città se dietro la cessione dell’immobile ci siano aspetti riservati che chiariscano il perché di una cessione così svantaggiosa visto che un semplice accordo con Tagetik sarebbe quanto mai utile all’amministrazione e che, stando a quanto dice l’amministratore della società, non è ancora firmato niente: al sindaco basterebbe farsi avanti. Nell’interesse della città”.

“Una manifestazione d’interesse ed è tutto – va avanti la nota – Ecco, Marchini potrebbe chiarire perché il sindaco ha caparbiamente rincorso un accordo con una società che nella prima offerta, quella del febbraio 2020, aveva presentato un ventaglio di condizioni capestro al limite del lecito e destinate a sfasciare l’intero assetto contabile e amministrativo dell’amministrazione lucchese. In questi casi, nella normalità delle trattative, l’interlocutore viene abbandonato al suo destino e invitato a presentare altrove le sue proposte. A Lucca no; in una rincorsa continua, al limite del grottesco, il sindaco con una serie di penultimatum ha offerto e non è chiaro se continua ad offrire, alternative solo e soltanto a questi interlocutori. Marchini potrebbe anche chiarire il segreto, meglio custodito di quello della ricetta della coca-cola, percui il sindaco vuole trattare solo e soltanto con Coima escludendo qualsiasi alternativa benchè sia stato sollecitato formalmente e informalmente con proposte alternative – MIH ad esempio – che lascerebbero l’immobile in proprietà dell’amministrazione valorizzandolo e destinandolo ad usi pubblici; quello che fanno le altre città. Attendiamo per ascoltare”.