Lavori pubblici, nella procedura negoziata il 50 per cento degli inviti a ditte della provincia

Un passaggio intermedio che serve a traghettare verso la futura e prossima istituzione dell’elenco dei fornitori
Modifiche alle regole sull’affidamento dei lavori pubblici. È stato questo l’argomento al centro della commissione consiliare bilancio di questa mattina (14 giugno) in cui si prevede una modifica a favore delle ditte che hanno sede sul territorio della piana di Lucca, in caso di procedure negoziate. L’affidamento di appalti inferiori alle soglie stabilite dal decreto legislativo 50/216, è già stato oggetto di discussione e la precedente deliberazione ha stabilito che in caso di procedura negoziata venisse prevista per gli inviti, una quota di riserva del 20 per cento da lasciare a ditte del Comune di Lucca.
Con la modifica in discussione oggi, la quota passa dal 20 per cento al 50 per cento e si allarga la definizione di territorio a tutta la provincia di Lucca.
“La modifica in discussione, è relativa all’atto di regolazione che ha disciplinato l’affidamento dei lavori pubblici che possono farsi con procedura negoziata – spiega l’assessore Raspini –. Nella versione precedente c’è una quota di riserva stabilita al 20 per cento, rispetto agli inviti da lasciare alle ditte che avevano una sede all’interno del Comune di Lucca. Il territorio a cui si vuol far valere la riserva diventa non più il comune, ma la provincia, per garantire l’invito alle ditte locali senza imporre un principio di territorialità troppo restrittivo.
“La quota di riserva viene portata a questo punto dal 20 per cento al 50 per cento, è una misura provvisoria, ma è anche un passaggio intermedio, che serve a traghettare la futura e prossima istituzione dell’elenco dei fornitori. Il Comune – prosegue l’assessore – si deve dotare di elenchi dai quali scegliere senza troppe formalità, le ditte da invitare nelle varie procedure di negoziati. Riassumendo, la modifica in discussione oggi, prevede un aumento della quota del 50 per cento di riserva di ditte della provincia di Lucca per le procedure negoziate. Nel giro di pochi mesi, entro la fine dell’anno, prevediamo la istituzione di elenchi di fornitori, proprio a partire dal settore lavori pubblici, allo scopo di eliminare quel meccanismo che è sempre risultato a tutti scomodo, il sorteggio”.
La dottoressa Cristina Panconi offre le ultime delucidazione tecniche sulla pratica: “Oggi, con il decreto legislativo 77/2021 l’arco temporale di validità di questa pratica va fino al 30 giugno 2023. Ciò nonostante è un atto ponte che deve stare in piedi fino alla compilazione degli elenchi. Altra modifica è quella di portare la soglia sui lavori pubblici da 1 milione di euro ai 5 milioni 350 mila euro, allineato al decreto legislativo 77/2021, che porta la soglia a questa cifra”.
La commissione bilancio vota positivamente la pratica con quattro voti favorevoli, l’opposizione non partecipa al voto.
La successiva pratica in discussione è relativa al riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio, derivante dalle sentenze della commissione tributaria provinciale di Lucca. “Si tratta di pronunciamenti di sentenze della commissione tributaria relative a tributi comunali 2018,2019,2020 – dice l’assessore Giovanni Lemucchi – Complessivamente sono nove sentenze per un totale di 17 mila 548,76 euro di ricorsi all’Imu. La natura della delibera non pone in questione la legittimità del debito, che sussiste come atto dovuto, lo spirito è quello di ricondurre al sistema del bilancio un fenomeno di rilevanza contabile”.
Anche su questa pratica arriva il parere favorevole della commissione bilancio con quattro voti favorevoli, l’opposizione non partecipa alla votazione.