Rifiuti, giù la parte variabile della Tari fino al 40 per cento per chi è restato chiuso per Covid

Estesa fino al 31 dicembre l’esenzione al pagamento della tassa di soggiorno
Cambia la tariffazione sui rifiuti urbani che derivano da utenze non domestiche. La misura era al centro della commissione consiliare congiunta lavori pubblici, ambiente e bilancio, sviluppo economico di oggi (28 giugno), porterà a notevoli benefici economici per le aziende che hanno subito lo stop a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.
Le misure portate dall’amministrazione comunale in commissione potranno raggiungere uno sconto del 40 per cento sulla parte variabile della Tari, per le aziende che si sono trovate in difficoltà in questo anno e mezzo. Lee percentuali di sconto saranno differenti asseconda della categorie.
Nella commissione bilancio è stata inoltre discussa la proposta di deliberazione del 15 giugno sulla clausola di sospensione del regolamento comunale nell’applicazione della tassa di soggiorno, prolungandone l’estensione fino al 31 dicembre.
Alla seduta della commissione congiunta c’erano l’assessore al bilancio e vicesindaco Giovanni Lemucchi, l’assessore ai lavori pubblici Francesco Raspini, il dirigente Lino Paoli e la funzionaria Cristina Buralli dell’ufficio tributi.
“La pratica di oggi ha a che fare con il mondo dei rifiuti e consiste nell’approvazione della tariffa e nell’approvazione di modifiche al regolamento della tariffa – dice l’assessore Raspini – Il piano finanziario di Sistema Ambiente, approvato qualche settimana fa, pur non rientrando nelle mie competenze dal 2 aprile data in cui ho cambiato delega, è un lavoro iniziato prima e molto complesso, quindi è presentata da me sia in Consiglio che in commissione. Il piano finanziario di Sistema Ambiente nel 2021 è sostanzialmente invariato rispetto al 2020, con qualche limatura al ribasso, questa delibera stabilisce solo la sua ripartizione su tutti i contribuenti, divisi tra utenze domestiche e non domestiche, delle aziende che si trovano sul territorio e usufruiscono del servizio. Si tratta di una delibera molto complessa, perché interseca tutta una serie di modifiche normative entrate in vigore quest’anno, che hanno riguardato l’uscita dal settore della tariffazione dei rifiuti di tutta una serie di superfici industriali. Con il recepimento di una normativa europea, tutta la disciplina dei rifiuti assimilati va a sparire, lasciando solo una differenziazione tra rifiuti urbani e rifiuti speciali. Di conseguenza occorreva controllare queste utenze che producevano rifiuti assimilabili, se potevano restare serviti dal sistema d’igiene urbano o se dovevano uscirne provvedendo direttamente allo smaltimento e togliendolo dalla superficie produttive di quei rifiuti dal novero della tassazione”.
“L’uscita determina un aggravio di tassazione di tutti gli altri perché la torta va divisa su fette più grandi invece che più piccole – precisa Raspini – Poi c’è il tema di come inserire misure e benefici che governo e amministrazione hanno deciso di prendere, per ridurre il carico di tariffazione sulle utenze non domestiche che hanno subito restrizioni a causa del Covid. La delibera contiene tutta una serie di misure importanti e innovative che saranno applicate a partire dalla seconda metà dell’anno. Sono state fatte tre tipi di scelte sulle misure di sostegno, la prima scelta è la modifica dei coefficienti di produzione dei rifiuti”.
Le utenze non domestiche pagano la tariffa sulla base del numero di metri quadri della loro impresa e questo numero viene moltiplicato per un coefficiente di produzione di rifiuti previsto da un decreto del 1998. Le categorie previste sono trenta e aggregate per capacità di produzione dei rifiuti e non per codice Ateco.
“Non ci siamo limitati a cambiare i coefficienti, ma li abbiamo abbassati a tutti coloro che per le restrizioni sono stati fermi e sono stati rafforzati i minimi e i massimi provvisori, stabiliti nel 1998, motivando la scelta a causa della contingenza del Covid. Grazie a ciò abbassiamo in modo significativo la tariffazione a molte categorie e le alziamo ad altre, che non hanno subito chiusure – prosegue l’assessore Raspini – Poi è uscito il decreto sostegni, che ci ha offerto altre due opportunità, abbiamo potuto applicare l’avanzo dell’amministrazione comunale, per un totale di 9oomila euro, che è andato a diminuire il montante dovuto alle utenze non domestiche, da girare a Sistema ambiente. In questo modo Sistema ambiente ha un’entrata certa, sopportata dalla fiscalità generale piuttosto che dalle singole utenze. Si tratta di soldi dell’amministrazione comunale”.
“La terza e ultima misura è di un milione e 400 mila euro, frutto di un fondo istituito dal governo, che ci consentirà di fare un ulteriore sconto ripartito tra le utenze non domestiche che hanno subito restrizioni. Questa è una misura offerta dallo Stato. Queste misure non sono attualmente inserite nella tariffa, ma saranno erogate successivamente sulla base di una domanda. Per finire – conclude Raspini –, ci sono alcune misure di carattere regolamentare che consentono di ridurre la tariffa integralmente per i periodi di chiusura dovuti al Covid, se i periodi sono superiori a trenta giorni”.
L’articolazione dei coefficienti, che fa da base di partenza per le altre misure, consentirebbe ad esempio ai ristoranti un risparmio della tariffa annua della Tari del 23 per cento. Se si vanno a sommare i soldi dell’avanzo vincolato, si arriva ad un risparmio del 31 per cento. A seguito dell’applicazione di tutte le risorse si potranno raggiungere percentuali che si aggirano intorno al 40 per cento, a seconda del numero delle aziende che parteciperanno.
I consiglieri di opposizione vanno all’attacco dell’assessore Raspini, evidenziando che molti dei soldi stanziati per l’intervento non provengono dalle casse del Comune di Lucca, ma sono stati elargiti dallo Stato. “Vorrei fare una breve considerazione politica – dice il capogruppo di Fratelli d’Italia, Marco Martinelli –, quello che sta facendo l’amministrazione con questa manovra va nella direzione da noi auspicata, ma è vero che ci sono anche dei comuni a noi vicini che hanno fatto di più, annullando totalmente la tariffa per utenze non domestiche fino ai 2 milioni di euro. Era quindi auspicabile fare di più e ribadiamo inoltre che per i 900mila euro di avanzi vincolati, la fonte è sempre lo Stato perché sono fondi pervenuti da loro lo scorso anno”.
Anche la consigliera Cristina Consani prende la parola per evidenziare quanto la presenza dell’assessore Raspini a presentare la pratica, possa essere una strategia politica della maggioranza nei confronti di un papabile candidato per le elezioni amministrative del 2022: “Visto che siamo a distanza di due mesi da quando l’assessore Raspini ha lasciato la delega all’ambiente, penso che toccherebbe all’assessora di riferimento, Valentina Simi, riferire in Consiglio le pratiche”.
D’accordo anche il consigliere EnricoTorrini: “Ben vengano queste iniziative per ridurre la tassa dei rifiuti, sarebbero dovute arrivare prima. Mi unisco anche alla consigliera Consani e spero che il far presentare la pratica al futuro candidato sindaco, non sia una strumentalizzazione per fargli fare bella figura in vista delle amministrative del prossimo anno. Siamo in un clima di campagna elettorale e dai giornali si saprà che è Raspini ad aver dato i soldi alle aziende”.
A smorzare i toni prova il presidente di commissione Daniele Bianucci: “Volevo rispondere a queste esternazione dei colleghi consiglieri, che mi pare siano molto pretestuose, visto che il passaggio di deleghe tra i due assessori è già avvenuto e mi sembra semplicemente un garbo che ha avuto l’assessore Raspini nei confronti dell’assessora Simi”.
“Sono favorevole alla volontà di garantire la riduzione dei costi per le attività che hanno subito danni dalla pandemia e penso a molte categorie ma anche ai lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro dal primo luglio, visto che si rischia un tracollo enorme – dice il consigliere Massimiliano Bindocci – Per quanto riguarda la pratica, vorrei ribaltare tutto, mi pare che adesso che non ha più l’assessorato all’ambiente Raspini le cose siano cambiate e finalmente con l’assessora Simi stiamo andando nella direzione giusta”.
È pronto alla replica l’assessore Raspini: “La complessità della pratica è stata tanta, non solo per le questione dei riscontri. In accordo con l’assessora Simi, abbiamo deciso che avrei seguito io la questione, perché entrare da zero in una pratica così complicata, non sarebbe stato semplice. Concedetemi una battuta, speriamo che non si entri in quella fase in cui si dice che tutti i lavori che vengono fatti per la collettività, vengono fatti solo nel periodo perché siamo nel periodo di elezioni, nessuno di noi si è risparmiato fino ad adesso”.
“Nel merito – aggiunge Francesco Raspini – noi abbiamo parlato di sconti fino al 40 per cento, ci tengo a ribadire che più della metà di questo plafond deriva dalla modifica del coefficiente di tariffazione, che non ha niente a che vedere con le misure dello Stato. Se Porcari può applicare queste misure è perché ci sono numerose utenze non domestiche sopra i due milioni di euro, non è un comune come il nostro pieno esercizi commerciali. I 900mila euro di disavanzo abbiamo deciso noi di darlo a disposizione della Tari, non era obbligatorio, potevano essere fondi destinati ad altro settore.
“È stato fatto riferimento alla complessità della delibera – dice l’assessore GiovanniLemucchi – lo dimostra l’Anci, la settimana passata ha richiesto al governo una proroga, fra l’altro arrivata in questi giorni, perché i comuni capoluogo si sono trovati in difficoltà, noi siamo tra i pochi a portare la pratica in Consiglio, prima del 30 giugno”.
Non è completamente d’accordo il consigliere Martinelli sulle risposte pervenute: “La fonte di finanziamento di questi interventi è lo Stato, poi naturalmente la scelta di destinare i fondi pervenuti alla Tari, è una scelta politica dell’Amministrazione che conferma però quello che abbiamo ribadito noi fino ad adesso”.
La mozione viene messa al voto e approvata dalla maggioranza.
La seduta della commissione bilancio prosegue con il secondo tema all’ordine del giorno presentato dall’assessore Giovanni Lemucchi: “Interveniamo nuovamente sull’imposta di soggiorno, prorogando l’esenzione dell’imposta fino al 31 dicembre 2021, questo per dare più che altro un segnale di natura psicologica. Sarà l’ultima proroga sperando che la situazione si normalizzi e che dal prossimo anno il settore riparta regolarmente”.
Anche questa mozione viene approvata dalla commissione.