Verso le elezioni 2022: quale futuro per Geal? Le domande di Claudio Salvetti

Dallo spunto del ritorno all’acqua pubblica di Lucca Civica una serie di sollecitazioni (e avvertimenti) in vista della scadenza della concessione nel 2023
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Claudio Salvetti, cittadino lucchese, alcune riflessioni sull’intervento di Lucca Civica sull’acqua pubblica.
“È apparso, in questi giorni, sulla stampa locale – dice – un articolo del gruppo Lucca Civica con un titolo che esalta l’acqua pubblica per poi sintetizzare nel sottotitolo il seguente pensiero: ‘proseguire con questa buona gestione delle risorse idriche e puntare alla scadenza delle concessioni per ripristinare definitivamente il controllo pubblico dell’acqua’. Nel testo vengono, poi, enunciati una serie di “successi” e “meriti” di alcuni componenti di Lucca Civica, rimarcati, a mio avviso, con la finalità della propaganda politica per l’inevitabile periodo elettorale a cui andiamo incontro. La superficiale esposizione dei pensieri altrui non induce, però, il lettore a capire quale siano i vantaggi o gli svantaggi dell’acqua pubblica o della attuale gestione di Geal“.
“Sia subito chiaro – dice Salvetti – che non voglio assolutamente mettere in discussione i risultati del referendum del 2011, che è un dato ampiamente acquisito. Di seguito le mie riflessioni su quanto affermato nell’articolo. La prima riguarda la presidenza del sindaco Alessandro Tambellini nell’Autorità idrica toscana. Il ruolo è importante e strategico. Il nostro sindaco è un ottimo conoscitore delle dinamiche del “governo dell’acqua” fin da quando, nel 1994, la cosiddetta Legge Galli ne ha ridefinito le strategie e, per la Toscana, la legge regionale 81/1995 . Se la sua nomina nel primo triennio poteva essere letta come frutto di accordi per una rotazione tra i sindaci delle città capoluogo della Toscana (35 presenti su 50; 23 voti a favore, 11 astenuti, un voto ad altro candidato), la sua riconferma all’unanimità dei votanti (fino alla scadenza del mandato di sindaco), è senz’altro un tributo alla sua competenza e alle sue capacità di mediazione positiva. In questo non vedo alcun “merito” di Lucca Civica”.
“La ripubblicizzazione dei servizi idrici è affidata – spuega – a livello nazionale, alla proposta di legge di Federica Daga (deputato dei “5 Stelle”) Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque (marzo 2018), che delinea (a torto o a ragione) una ripubblicizzazione del Servizio idrico integrato. La proposta di legge giace su qualche scaffale della Camera dei Deputati, sebbene il presidente Roberto Fico sia uno strenuo sostenitore di questo processo. Non sarà certo la “scadenza delle concessioni” a “ripristinare definitivamente il controllo pubblico dell’acqua”, come afferma Lucca Civica.A livello di Regione Toscana, da anni si persegue l’obiettivo caro all’ex governatore Enrico Rossi di avere un gestore unico per tutta la Toscana. A tal proposito è bene ricordare che vige la legge regionale 69/2011, modificata dalla legge regionale 10 del 21 febbraio 2018, e all’articolo 5, parlando dei compiti dell’assemblea dei sindaci toscani all’interno dell’Autorità idrica toscana, gli attribuisce il preciso mandato della “scelta della forma di gestione”. Il nuovo governatore della Toscana, assai impegnato a fornire informazioni non sempre precise sul colore delle zone e sui tempi delle vaccinazioni, su questo tema non si è ancora espresso con chiarezza. Se ne deduce che l’indirizzo politico sia rimasto il medesimo. Tuttavia, l’assemblea dei sindaci dell’Ait (deliberazione 28/2018) si è espressa con parere contrario all’ambizione regionale. Non si ha, invece, notizia che all’atto dell’approvazione della legge del 2018 ci sia stata in consiglio regionale una mozione per la ripubblicizzazione del servizio idrico da parte di Lucca Civica”.
“L’affermazione – prosegue Salvetti – che “nel 2020 Geal ha stanziato 8 milioni di euro per gli investimenti, un numero record” è veritiera; il bilancio dell’azienda del 2020 lo sancisce (si veda la pagina 34) dove sono presenti tutte le categorie passive che portano al questo totale). L’azienda è solida e distribuisce da anni appetitosi dividendi ai due soci (Comune di Lucca per il 52% e Acea per il 48%). La realizzazione della fognatura Nozzano-Pontetetto è un indiscusso merito politico della gestione Tambellini/Sensi; non certo di quella di centrodestra che l’aveva preceduta. Si può discutere se sia stata la scelta tecnica e urbanistica migliore per la città di Lucca, ma ormai è tardi, perché l’opera è quasi ultimata. Di certo è stata la scelta migliore per Geal, che potrà gestire la depurazione dei liquami dell’Oltreserchio in modo centralizzato nell’efficiente depuratore di Pontetetto. Tuttavia, non la sta regalando (come potrebbe sembrare dall’articolo), perché noi lucchesi la stiamo pagando (così come altre opere nel rispetto della legislazione tariffaria vigente) con il progressivo aumento delle tariffe in bollette (il 6,20% nel 2020 e nel 2021; per gli anni precedenti si rimanda ai ilanci di riferimento; per quelli successivi vedremo). Gli aumenti sono quelli approvati dall’Autorità idrica toscana in funzione del piano degli investimenti formulato da Geal. Anche in questo caso non ci sono state nel consiglio comunale di Lucca o in giunta municipale iniziative concrete di Lucca Civica per una riduzione tariffaria nelle bollette dei cittadini lucchesi. Essendo Geal un’azienda a partecipazione mista (pubblico/privata), gli investimenti si fanno con queste modalità. Se Geal fosse stata interamente pubblica le “regole del gioco” della tariffa, stabilite dall’Arera e da Ait, sarebbero le medesime. Può dare certezza Lucca Civica se, alla “scadenza delle concessioni”, in regime di “acqua pubblica”, gli interventi per la realizzazione di nuove reti saranno gratuiti o con costi più bassi degli attuali?“.
“Il destino di Geal – dice ancora – appare già segnato (c’è una sentenza del Tar). Il 31 dicembre 2025 scadrà la concessione di affidamento del servizio da parte del Comune di Lucca. Lo scenario sembra presagire l’inglobamento in un’azienda di gestione ( a totale capitale pubblico) che in questo momento sta applicando ai suoi utenti una delle tariffe più alte d’Italia (dati di Acquabenecomune). Sarebbe interessante conoscere, invece delle aleatorie intenzioni di Lucca Civica di “ripristinare definitivamente il controllo pubblico dell’acqua” (controllo che di fatto avviene attraverso due enti pubblici: l’Ait– espressione della Regione Toscana e Arera – organismo indipendente di controllo dei servizi pubblici, istituito con legge nazionale nel 1995), se l’assessore Lemucchi condivide questo percorso risolutivo della vita di Geal o se, invece, sta perseguendo una salvaguardia insieme all’attuale e vorace socio privato (l’Acea di Roma) per continuare, dopo il 2025, la gestione mista“.
“Recentemente – spiega – sono state prorogate in Toscana concessioni di aziende ben più importanti di Geal (per numero di utenti gestiti) e allora, poiché la politica “è l’arte del possibile” (Bismarck) mi chiedo: quali saranno le intenzioni e le proposte concrete dei vari candidati sindaco visto che dal 2022 dovranno gestire i destini dell’azienda Geal e, forse, trovare i soldi da restituire al socio privato attuale (Acea di Roma) per gli investimenti fatti e la remunerazione del capitale investito? Ci sono, da parte dell’Ait e della Regione Toscana, spazi legislativi per prorogare la durata della concessione di Geal oltre il 2025 ? C’è una volontà politica locale per salvaguardare la “lucchesità” dell’azienda? Si vuole liquidare il socio privato e continuare la gestione con un’azienda locale interamente di proprietà del Comune di Lucca? In questo caso avremmo già l’acqua pubblica auspicata da Lucca Civica. Quale forma giuridica sarà attuabile? Si vuole aderire al probabile disegno regionale di un “carrozzone“ toscano, partecipato da 273 Comuni, dove il potere decisionale dei lucchesi sarà infinitesimale? Che sia ispirato dai principi dell’acqua pubblica o da quelli del capitalismo pensiamo che il nostro servizio idrico possa migliorare e il costo tariffario diminuire quando le decisioni saranno prese a Firenze o altrove? I Comuni di Firenze e Prato (oltre ad altri della loro area) hanno già pronto l’esercito (si chiama multiutility) con l’intento di dominare i giochi e combattere lo strapotere di Acea in Toscana. Noi saremo Guelfi o Ghibellini questa volta?”.
“È su questi argomenti reali che ci dovrebbe entusiasmare la politica di Lucca Civica prima delle elezioni 2022 e non sulla generica “scadenza delle concessioni” (l’ultimo dei vigenti affidamenti del servizio idrico in Toscana terminerà alla fine del 2034). Parimenti i candidati sindaci del 2022 ci facciano conoscere le proprie linee guida programmatiche in materia, grazie. Poi potranno giocare con il BluTube”.