Lega, partita la raccolta firme per i referendum sulla ‘giustizia giusta’

4 luglio 2021 | 09:45
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Lega, partita la raccolta firme per i referendum sulla ‘giustizia giusta’

Fra i quesiti la responsabilità diretta del magistrato, la separazione delle carriere e l’abolizione della norma che impedisce la candidabilità a chi è colpito da condanna penale

Alla presenza della consigliera regionale Elisa Montemagni e del consigliere comunale Giovanni Minniti, è iniziata a Lucca la raccolta delle firme per i referendum sulla giustizia promossi dalla Lega e dal partito radicale.

“Si tratta – afferma Minniti – di ben sei quesiti referendari che, se accolti, contribuiranno a realizzare il principio costituzionale del “giusto processo” cosa che il Parlamento non è riuscito a fare negli ultimi 30 anni nel corso dei quali abbiamo assistito impotenti all’increscioso fenomeno della politicizzazione della funzione giurisdizionale spesso utilizzata per eliminare dalla scena politica avversari non graditi calpestando i principi costituzionali”.

“I quesiti riguardano in particolare – spiega – l’eliminazione il vincolo delle firme attualmente necessarie ad un magistrato per candidarsi al Csm e ciò al fine di neutralizzare il peso delle correnti interne all’organo di autogoverno che spesso condizionano i magistrati così come emerso nel caso Palamara; l’abrogazione delle norme sulla responsabilità indiretta al fine di introdurre la responsabilità diretta del magistrato che sbaglia; l’abrogazione delle norme che escludono i componenti laici del Csm dalla valutazione professionale dei magistrati; la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici; l’abrogazione del requisito della reiterazione del reato ai fini dell’applicazione della misura cautelare poiché la stessa potrebbe comportare una valutazione soggettiva del giudice slegata da elementi di fatto e con finalità di tutela dell’indagato nel rispetto del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza; infine si vuole abrogare la legge Severino nella parte in cui prevede la automatica incandidabilità alla carica di parlamentare, consigliere regionale e sindaco in caso di condanna penale”.

“Come possiamo vedere – conclude Minniti – si tratta di quesiti particolarmente complessi ma sono rimasto piacevolmente colpito dall’interesse che molti cittadini hanno manifestato sia con la firma sia con le domande rivolte segno che il tema della giustizia è particolarmente sentito visti alcuni eccessi e la sostanziale intoccabilità dei magistrati anche quando sbagliano. L’obiettivo delle 500mila firme è alla portata dei promotori dei referendum e presto saremo presenti in città con altri gazebo per proseguire nella raccolta delle firme”.