Bruni (Mcl): “Povertà in aumento a Lucca ma pochi sforzi dagli enti sugli aiuti”

Il movimento in autunno mettere in piedi un punto “Social point”
“Se ci atteniamo alla lettura dei numeri Lucca, negli ultimi 20 anni, ha fatto un balzo dentro al precipizio della povertà che deve necessariamente preoccupare i vertici sociali, amministrativi ed economici della Città, e tutti sono chiamati in tempi brevi a dare soluzioni importanti, prima per calmierare e poi provare a risolvere un dramma sociale che è davanti agli occhi nostri”. E’ l’esame che fa Moreno Bruni, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori.
“Lucca è passata da 109 persone accolte in Caritas nel 2000, alle 635 del 2008, alle 1.435 del 2014 fino ad arrivare alle 2.033 dello scorso anno. E solo nell’ultimo anno sono circa 500 i nuovi poveri che hanno varcato le soglie del bisogno. Secondo invece una stima di Coldiretti sulla base dei dati Istat al Dicembre 2020 sono almeno 10 mila le famiglie della provincia con spesa media mensile per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà relativa – va avanti Bruni -. Con un disastro di tali proporzioni, però non riusciamo ancora a vedere da parte degli enti pubblici preposti un adeguato sforzo comune e giornaliero nel contrasto nella lotta alla povertà, tanto, troppo rimane sulle spalle del volontariato, dell’associazionismo cattolico e non, del buon vicinato. Gli uffici pubblici ma in particolare quelli comunali dedicati al sociale sono assediati giornalmente da un numero crescente di utenti afflitti dai più disparati e disperati bisogni, ma purtroppo il sistema pubblico pur avendo al suo interno personale qualificato e di alta professionalità a volte non è strutturato adeguatamente, con personale troppo turnato, vuoti di assistenza, competenze e professionalità sempre in costruzione per dare risposte complesse e puntuali a questa massa enorme di richieste”.
“Inoltre – prosegue Bruni – siamo davanti ad un altro tema esplosivo come già richiamato dai vertici della Caritas, il sistema casa, dove molti utenti trovano enormi difficoltà a risolvere i loro problemi e dagli stessi dati ma anche dai nostri rileviamo che una percentuale importante e sempre più crescente delle persone bisognose non si rivolge più ai sistemi sociali del Comune. Ma preso atto dell’aumento esponenziale della povertà, che pur mitigata in gran parte dalla Caritas e dal Reddito di Cittadinanza, questa non trova una soluzione di visione e di programma politico adeguato. Riteniamo che il contrasto alla povertà non può e non deve essere sconnesso dal sistema delle politiche nel lavoro, anche e soprattutto territoriali, perché è solo tramite il lavoro che potremmo dare molte delle risposte concrete a chi oggi si trova in difficoltà, promuovendo speranza e dignità personale. Purtroppo anche gli ultimi report sul lavoro non vedono Lucca, dopo questi periodi di pandemia, in un sistema economico fiorente e trainante per sopperire e supportare questa richiesta sempre più necessaria. E le amministrazioni locali trattano il tema lavoro con troppa timidezza e mancati sistemi di rete, necessari per uscire da questa impasse che ci porta in terreni sempre più scivolosi”.
“Bene lo spiraglio aperto sul distretto della economia civile della provincia di Lucca promosso dall’Arcidiocesi di Lucca, l’Ufficio Pastorale Caritas, la Provincia di Lucca, Legambiente, Camera di Commercio di Lucca e altri enti del territorio, sperando che questo si trasformi al più presto in un tavolo operativo con risposte serie e concrete – osserva -. Noi ci riconosciamo pienamente nelle parole del nostro arcivescovo Paolo ‘nessuno venga dimenticato’ e comunità, partecipazione e visione di lungo periodo sono gli ingredienti da mettere in campo subito attraverso scelte condivise scaturite da un processo partecipato sul territorio. Non ci sono più altri tempi di riflessione, abbiamo già tutti riflettuto profondamente, oggi ci si deve impegnare sul fare, sull’intervenire e sul bene comune, si devono dare risposte complete, per questo Mcl Lucca con i propri servizi di Caf e Patronato sul solco delle parole del nostro Vescovo nel periodo autunnale metterà in piedi un punto Social Point, un servizio per cercare di dare risposte adeguate alla mole crescente di richieste che ci vengono poste giornalmente, risposte che solo attraverso una rete di servizi interconnessi possono essere date con puntualità e correttezza”.