A Sant’Anna di Stazzema anche il vicesindaco di Porcari Fanucchi: “Vale sempre la pena professare l’antifascismo”



Il rappresentante della giunta Fornaciari: “Abbiamo voluto dimostrare che Porcari, anche se un piccolo comune, possiede grandi valori”
C’era anche il vicesindaco di Porcari, Franco Fanucchi, alla commemorazione per l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. Era la mattina del 12 agosto del 1944 quando tre compagnie delle SS accompagnate da fascisti versiliesi incappucciati per non lasciare tracce certe di vergogna nella storia, circondarono donne anziani, bambini e sfollati che abitavano Sant’Anna di Stazzema e dintorni. Non fu guerra, fu una carneficina senza scrupoli e senza senso, 560 persone assassinate dalla barbarie nazifascista.
“Sono stato accompagnato – dice Franco Fanucchi – come sempre da una delegazione della sezione degli Alpini di Porcari, per far sentire la vicinanza delle istituzioni a un paese così duramente colpito in quella maledetta estate del ‘44. Dopo la consueta messa presieduta dall’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, sul sagrato della chiesetta dove furono trucidate e date alle fiamme 135 persone, a tenere l’orazione principale al monumento ossario è stata la sottosegretaria ai rapporti con il parlamento Deborah Bergamini ma hanno voluto dare il loro contributo in primis il sindaco Maurizio Verona il quale, prima di iniziare il suo intervento ha lasciato parlare un operaio dell’azienda Gkn di Campi Bisenzio, rappresentante dei 422 operai licenziati con una semplice mail”.
“L’intervento di Verona prima, del governatore Giani poi – dice Fanucchi – hanno sottolineato la necessità di approvare più velocemente possibile una legge che punisca l’apologia del fascismo, perché purtroppo assistiamo ormai giornalmente ad episodi di violenza sempre più diffusi che testimoniano un ritorno al passato di triste memoria anche a carico di giornalisti e non solo che osano scrivere o dichiararsi apertamente antifascisti. A tale proposito era anche presente il giornalista Saverio Tommasi. Molto toccante è stata la testimonianza di Enrico Pieri sopravvissuto alla strage e nominato da Mattarella lo scorso anno Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana per l’impegnò di tutta una vita a favore della tutela della memoria. Enrico aveva 10 anni quando vide massacrare tutta la sua famiglia dalle SS ma non solo, oltre ai genitori, due sorelle furono uccisi nonni zii e cugini. Con la consueta veemenza e passione ha esortato tutti i giovani presenti a portare avanti la memoria come ha detto, farà lui fino a che avrà fiato”.
“Sono stato infine molto toccato emotivamente – conclude – dall’intervento di tre ragazzi di cui due ragazzi tedeschi che in una sorta di gemellaggio con i coetanei italiani hanno scelto di trascorrere insieme qualche giorno a Sant’Anna per confrontarsi su questi temi, sulla conoscenza dei fatti, anche loro per non dimenticare e per far si che, come hanno detto loro stessi, non accadano altre Sant’Anna. È stata una mattinata molto faticosa, con una temperatura torrida e stare fermi sotto il sole per lungo tempo non è stata un’impresa facile per nessuno. Tuttavia ne è valsa veramente la pena, vale sempre la pena professare il proprio antifascismo, condannare ogni forma di violenza fisica e verbale, combattere ogni forma di discriminazione, nella società così come nello sport e le ultime Olimpiadi lo hanno ampiamente dimostrato. Stamani abbiamo voluto dimostrare che noi siamo tutto questo, che Porcari anche se un piccolo comune, possiede grandi valori“.