Barsanti: “Il Festival della contemporaneità? Pura propaganda pagata coi soldi dei lucchesi”

Il consigliere di Difendere Lucca tuona contro Comune e Fondazione: “Dovranno rispondere dei soldi versati per questa passerella di militanti di sinistra”
“Il Festival della contemporaneità? Pura propaganda politica ed elettorale pagata con i soldi dei lucchesi”. Così il consigliere di Difendere Lucca Fabio Barsanti va all’attacco della giunta Tambellini sul C-ora festival, l’iniziativa promossa dal Comune di Lucca alla Cavallerizza.
“Il Comune utilizza soldi pubblici per organizzare un festival di pura propaganda politica – attacca Fabio Barsanti in una nota – ideato dal solito assessore alla memoria storica selettiva Vietina, che vorrebbe fare del Comune di Lucca una congrega di pasdaran ideologizzati. Dai temi trattati e dagli ospiti invitati, persino dalla radio scelta per trasmettere l’evento, l’ideologizzazione del dibattito è evidente; poco male se a farlo fossero associazioni o partiti e non l’amministrazione, ma non è questo il caso. Proprio per questo ho protocollato una richiesta di accesso agli atti per sapere quanto l’amministrazione ha speso per questo festival, e quali siano i mancati introiti del Comune dietro il paravento del patrocinio”.
“Gli elementi gravi e imbarazzanti, tuttavia, non sono finiti – continua la nota – : la giunta Tambellini, per questa iniziativa di parte, utilizza in modo spudorato una società partecipata come LuccaCrea. La stessa LuccaCrea che, circa un anno fa e per molto meno, fu definita a rischio strumentalizzazione politica da parte di un possibile candidato del centrodestra. Come pensammo allora, l’aver nominato presidente della società una ex candidata alle regionali per il Pd sta dando i sui frutti; non ci stupiremmo, a questo punto, di trovare qualcuno di LuccaCrea candidato alle prossime elezioni col centrosinistra, magari con la lista del candidato in pectore Raspini”.
“Come valutare, inoltre – continua il consigliere di Difendere Lucca – il fatto che per questa passerella di militanti di sinistra, i quali verranno a parlare di resistenza e di G8 rigorosamente dalla parte di Carlo Giuliani, vi sarà addirittura il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio? Non dovrebbe, la Fondazione, utilizzare i soldi dei lucchesi per l’intera città e non per una parte di essa? Anche questa, come il Comune, dovrà rispondere pubblicamente per questi finanziamenti, non nuovi, tra l’altro, all’estrema sinistra lucchese”.