Differenziata a Lucca, raggiunto l’83%. Sistema Ambiente: “Merito dei Garby”. Ma in città non mancano i disagi

22 settembre 2021 | 17:33
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L’assessora all’ambiente Simi: “La sanzione è l’estrema ratio, ma ci sono postazioni che 15 minuti dopo lo svuotamento sono già invase da abbandoni. Necessario lavorare sull’educazione ambientale”.

Abbandono dei rifiuti, disturbo della quiete pubblica, formazione di discariche a cielo aperto e mancanza di praticità, a discapito soprattutto di anziani. Sono queste le principali problematiche legate all’installazione nel centro storico dei Garby, il nuovo sistema di raccolta differenziata che con le sue 70 postazioni ha sostituito recentemente il porta a porta, fra polemiche di residenti e commercianti, pioggia di multe e fototrappole per incastrare le trasgressioni. Comportamenti motivati, probabilmente “Anche dalla scarsa educazione ambientale, scarsa comprensione delle regole e malcostume” spiega l’assessora all’ambiente Valentina Rose Simi, che insieme all’assessore al turismo Lemucchi, i consiglieri Lucarini, Francesconi, Dinelli, Martinelli, Bindocci, Consani e Barsanti durante la commissione partecipate di ieri (21 settembre) ripercorre la discussa storia dei Garby e delle isole interrate a Lucca. Obiettivo, fare il punto sul sistema della raccolta differenziata dei rifiuti urbani nel centro storico, attraverso il confronto con i vertici di Sistema ambiente, il presidente Romani e la dirigente Susini, che dati alla mano, hanno presentato i risultati del progetto.

“Un esperimento partito col Covid quindi con qualche difficoltà – spiega Romani – ma lo strumento dei Garby ci sta dando ottimi risultati perché le percentuali di raccolta differenziata sono esplose. Oggi Lucca si attesta quasi all’83% della raccolta differenziata. Dall’iniziale e negativo 50%, il centro storico ha raggiunto numeri identici alla periferia”.

Numeri simili non solo in termini di quantità, ma anche di qualità. “Le ultime analisi merceologiche distintamente fra centro e periferia stanno avvicinando molto la percentuale di frazione estranea, ciò significa che le utenze all’interno delle mura stanno facendo un buon lavoro. Il 40% di peso di rottami di vetro rispetto al multimateriale pesante si sta spostando verso il 45%, a conferma di una politica nazionale di riduzione degli imballaggi in plastica a favore di quelli di vetro. La sensibilità della differenziazione del vetro sta aumentando e percepiamo sempre meno la sua presenza nei rifiuti indifferenziati. E’ un ottimo risultato per Lucca”.

Nella città tuttavia non mancano disagi spesso sulla bocca dei cittadini, come ricordano i consiglieri Barsanti e Martinelli. In particolare garbi molto vicini alle abitazioni e agli esercizi commerciali, rimbombo del conferimento del vetro in orari serali, abbandono di rifiuti in prossimità dei contenitori, permanenza di cartoni in strada, e soprattutto, ritiro del vetro in orario mattutino a partire dalle 6,30, con conseguente disturbo della quiete pubblica. Un problema, questo, al vaglio di Sistema ambiente, che prevede entro l’estate 2022 l’introduzione di 60 veicoli con attrezzatura elettrica, silenziosi e agili.

“Effettivamente i nostri mezzi non sono silenziosi a discapito soprattutto di alcune zone. Siamo disponibili a valutare il cambiamento di orario, e prevediamo di sostituire l’80% delle vetture soprattutto per il centro storico con altre a combustibile alternativo, con specifico riguardo ai mezzi elettrici. Vogliamo diminuire il disagio che noi creiamo agli utenti domestici, ma anche  garantire la velocità nel raggiungere certi punti di raccolta in prossimità delle attività di ristorazione – spiega la Susini – I mezzi da fermi attivano un sistema silenzioso senza l’ausilio del motore endotermico, a zero emissioni, meno impattanti per la cittadinanza e più agevoli per il lavoro dei nostri operatori. Sono nuovi e di prima immatricolazione del valore superiore a 4 milioni di euro, accessibili grazie a un bando europeo”.

Per la transizione ai Garby e alle isole interrate, invece, ha contribuito la Regione Toscana con circa 1 milione di euro, uniti ai 130mila di Coreve e 30mila di Anci Conai. Finanziamenti concessi a condizione di modificare l’esposizione filostrada dei sacchetti in centro storico, un metodo non valutabile dalla Regione come raccolta differenziata perché incapace di identificare il conferitore, applicare la tariffa puntuale e bloccare la raccolta congiunta di due tipologie di rifiuto, che dal 2017 devono essere divise: il vetro e il multimateriale leggero.

“Per ottenere i soldi della Regione avevamo l’esigenza di coniugare questi adempimenti normativi, e il sistema dei garby lo ha consentito – spiega la dirigente di Sistema ambiente Susini – permettendo inoltre la riattualizzazione delle isole interrate, non solo per dividere il rifiuto organico in vetro e organico ma anche per correggere i problemi legati a disfunzionamenti dell’elettronica, per cui non ci sono più lamentele”.

“Lamentele persistono invece nelle zone più centrali e lontane dalle isole interrate, sostanzialmente lungo le mura, ma non è prevista l’istallazione di ulteriori Garby in città perché il numero è sufficiente a rispondere alle esigenze. Tuttavia è allo studio un progetto di vuotatura dei contenitori più complicati con una frequenza maggiore. L’intenzione non è metterne di nuovi, semmai potenziare in alcuni punti un modulo per carta e plastica, incentivando il sistema di manutenzione e gestione integrato garby e interrato. Un sistema – continua Susini – che pesa per 50mila euro l’anno sulle casse di Sistema Ambiente. Niente, contro le precedenti spese, 50mila euro solo per il mantenimento delle isole interrate”.

“Comuni come Viareggio, molto più piccoli di Lucca, spendono molto di più – si associa Romani – Lucca è il capoluogo di provincia con la più alta raccolta differenziata e i costi pro capite della tariffa rifiuti più bassi. Credo comunque che il servizio sia sempre migliorabile”.

È un viaggio ancora in itinere – concorda l’assessora all’ambiente Valentina Rose Simi – non credo che si sia giunti ancora a un punto di arrivo. Si può ancora lavorare, anche sull’educazione ambientale. Su questo lavoriamo sia con sistema ambiente sia con il nucleo ambiente della polizia municipale, che si attiva sia tramite fototrappole che con passaggio a piedi. Dai dati emerge un numero delle sanzioni elevato, sono state prese sul fatto diverse persone private e non. Il compito dell’amministrazione – sottolinea – è accompagnare tutti i cittadini per mano, la sanzione è l’estrema ratio. Ma ci sono postazioni che 15 minuti dopo lo svuotamento sono invasi da abbandoni”.