Gradinata dello stadio intitolata a Danilo Michelini, Consani: “Riconoscimento doveroso e meritato”

La mozione è stata presentata dalla consigliera del gruppo misto e firmata anche dal presidente del Consiglio Francesco Battistini
“Ieri sera, dopo quasi quaranta anni dalla sua morte, avvenuta nel 1983, e dalla successiva raccolta firme che lo ha riguardato, finalmente è approdata sui banchi del consiglio comunale di Lucca, passando con il voto unanime dei consiglieri presenti, la mozione per l’intitolazione della gradinata dello stadio comunale Porta Elisa al grande attaccante rossonero Danilo Michelini, una mozione che mi piace definire bipartisan, in quanto è stata proposta dalla sottoscritta e dal presidente Francesco Battistini”.
Così la consigliera del gruppo misto, Cristina Consani, ha presentato la pratica in consiglio comunale: “Orfano di guerra – il ritratto del calciatgore – passò la sua infanzia in orfanotrofio, poiché sua madre era “costretta” a lavorare tutto il giorno per mantenere sé e i suoi figli. I dirigenti della lucchese lo scoprirono per caso, mentre, sempre bambino, era solito giocare sugli spalti delle Mura. Già allora si percepiva il suo grande talento, e mentre gli amici giocavano con le scarpe ai piedi, lui era costretto a giocare a piedi nudi perché la famiglia non le poteva acquistare. Dal momento in cui fu scoperto il suo talento, almeno i pasti gli furono assicurati, e dopo un periodo trascorso nelle giovanili della lucchese, a 16 anni e mezzo esordì in prima squadra e fu proprio il grande Erbstein l’allenatore che lo fece debuttare. Da lì iniziò la sua parabola ascendente che lo portò a giocare sui cambi di serie A in giro per tutta Italia e addirittura ad indossare la maglia della nazionale. E fu sempre Erbstein che nel 1939 lo volle con sé a Torino, questo a sottolineare il forte legame tra i due”.
“La guerra purtroppo – ha ricordato Consani – però colpì le ambizioni di entrambi. Dopo la guerra il richiamo della sua Lucca si fece sempre più forte e decise quindi di fare ritorno a casa. Torna a Lucca con la squadra in serie B, ma grazie al suo supporto riuscì a riconquistare la massima serie. Dopo la sua morte, ci fu una mobilitazione popolare affinché lo stadio Porta Elisa prendesse il suo nome e diventasse così lo stadio Danilo Michelini. Migliaia di firme furono raccolte nei bar sportivi lucchesi e poi furono consegnate in comune direttamente dal figlio. Purtroppo però, nessuno rispose a quel “grido” popolare e spontaneo, che cerava di rendere merito a quel lucchese che tanto aveva dato alla squadra della sua città. Di Michelini si può dire tutto, ma non che non sia stato – come scrisse Paolo Galli a seguito della sua morte – il più fulgido rappresentante dei calciatori lucchesi dell’epoca, o comunque uno dei più ammirati”.
“È stato doveroso e meritato – conclude Consani – dedicare un settore dello stadio a Danilo Michelini. Un lucchese Doc che, per la sua città, a livello calcistico ha dato più di ogni altro lucchese”.