Manifattura sud, Vivere il centro storico: “Sconcertati dalla proposta di vendere pezzi di città”

Il comitato: “Una parte del centro così importante viene destinata a semplice investimento immobiliare per accogliere un’azienda che firmerà un contratto di locazione per soli 7 anni”
“Sconcertati dalla proposta di vendere a pezzi la manifattura”. Così anche il comitato Vivere il centro storico interviene nel dibatto sul futuro dell’immobile cittadino, dopo le ultime affermazioni del sindaco Alessandro Tambellini.
“Una parte del centro cittadino così importante e così rilevante viene destinata a semplice investimento immobiliare per accogliere una azienda che firmerà un contratto di locazione per soli 7 anni – prosegue il comitato -. L’ accordo verrà realizzato fra privati e la misera entrata di 2,3 milioni verrà impiegata in parte per ristrutturare i parcheggi i quali, non essendo stato specificato che resterebbero pubblici, potrebbero diventare a servizio dell’azienda. Un’operazione che non creerebbe alcun posto di lavoro visto che i dipendenti Tagetik sono già impiegati nella sede attuale poco distante dalle Mura e che il loro trasferimento all’interno della Manifattura non prevede alcun ampliamento di organico. Nessun arricchimento culturale per la cittadinanza lucchese in quanto si tratterebbe di una operazione meramente immobiliare”.
“Un’operazione estremamente rischiosa perché Tagetik si impegnerà a restarci per 7 anni e quindi niente è dato di sapere cosa accadrà dopo questo termine, visto che oltretutto si tratta di un’azienda straniera che ha la testa a migliaia di chilometri di distanza da Lucca – va avanti Vcs -. Inoltre gli accordi sono fra privati e ci stupisce non poco che il Comune possa agire in favore di alcune parti private in via così diretta e personale senza averne discusso in un processo partecipativo come quello previsto dalle leggi regionali e richiesto dai 1400 cittadini che hanno firmato la petizione appena protocollata. Non è vero che la Fondazione è l’ultimo treno per la Manifattura, lo dimostra la proposta di Music Innovation Hub. Lo dimostrerebbero le proposte che verrebbero presentate se l’amministrazione lucchese procedesse con un bando pubblicizzato in tutta Europa. Siamo allibiti dal prendere nota che per l’amministrazione l’interesse dei lucchesi è cosa secondaria rispetto a quello rappresentato da 2 o 3 aziende private. Siamo veramente sconcertati e continuiamo a domandarci il perché di tutto questo senza ottenere alcuna risposta logica”.