Vendita di una parte della manifattura sud, M5S all’attacco: “Ultimo rantolo di una giunta agonica”

Il Movimento: “Approfondiremo la questione, ma in ipotesi si potrebbe prospettare anche l’eventualità di una possibile turbativa d’asta”
Manifattura sud, anche il Movimento Cinque Stelle dice la sua e mette nel mirino l’ipotesi di turbativa d’asta a carico della maggioranza alla guida del Comune dopo la proposta presentata due giorni fa in giunta dal primo cittadino. Lo fa con le parole del portavoce Massimiliano Bindocci.
“Quella per un recupero sostenibile della ex manifattura sud – dice – per un recupero che ne salvi la proprietà pubblica, che faccia guadagnare al comune soldi è una battaglia comunitaria che conduciamo assieme con tanti altri esponenti all’opposizione in consiglio comunale a Lucca. Una battaglia che ci ha visto protagonisti in consiglio comunale con numerosi atti depositati e richiesti in merito. Ci ha visto protagonisti sulla stampa in numerose prese di posizione, comunicazioni e proposte. Ma ci ha visto protagonisti anche in consiglio regionale, con la proposta di un processo partecipato regionale cofirmata anche dalla nostra consigliera regionale M5S Silvia Noferi, che è venuta più volte in città per rendersi conto personalmente della situazione dell’ex manifattura sud e degli altri scempi urbanistici che si vorrebbero perpetrare nel territorio”.
“Ci ha visto protagonisti in Senato – ricorda Bindocci – direttamente verso il ministro Franceschini, cui il senatore Gianluca Ferrara, vicepresidente M5S al senato e capogruppo M5S in terza commissione affari esteri-emigrazione ha rivolto un’interrogazione in merito ai vincoli cui la struttura dell’ex manifattura è sottoposta. Interrogazione cui il ministro Pd per adesso non si è degnato di dare risposta. Occorre però fare un distinguo: noi abbiamo lavorato tutti assieme e continueremo a farlo, dispiace che altri, forse per mancanza di altri argomenti, si vogliano appuntare sul petto della propria lista la medaglia di una battaglia che ci ha visto agire uniti“.
“Detto questo leggendo l’ultimo rantolo agonico di una giunta ormai a fine corsa – chiude Bindocci – non possiamo che esprimere la nostra sorpresa. Come può il sindaco dire che porta a Lucca posti di lavoro, quando Tagetik sposta la sede ed il lavoro dei dipendenti da San Marco alla manifattura, casomai i 300-400 nuovi posti di lavoro li potrebbe portare Music Innovation Hub con i nuovi impieghi in campo musicale. Come può una giunta intervenire così a gamba tesa in processi così delicati come quelli di una vendita di un pezzo di manifattura, spostando un dirigente che aveva prospettato perplessità e richiamando pubblicamente l’interesse di un possibile acquirente. Certamente approfondiremo la questione, ma in ipotesi si potrebbe prospettare anche l’eventualità di una possibile turbativa d’asta“.