Acqua bene comune, incontro alla Casa del Popolo di Verciano

Presente il portavoce nazionale di Palp Giuliano Granato
Dopo aver partecipato lunedì alla manifestazione regionale di Firenze in occasione dello sciopero generale indetto da tutti i sindacati di base e sostenuto dal collettivo di fabbrica della Gkn per chiedere un’inversione totale al governo su lavoro, ambiente, scuola, sanità e trasporti, Potere al Popolo rilancia a Lucca anche il tema della tutela dei beni comuni.
Domani (15 ottobre) alle 18, infatti, si terrà un incontro pubblico alla Casa del Popolo di Verciano col portavoce nazionale di Potere al Popolo Giuliano Granato e con Tommaso Fattori per dialogare su acqua, beni comuni, servizi pubblici e patrimonio pubblico dieci anni dopo lo storico referendum del 2011, ripetutamente tradito dalle scelte politiche di governi nazionali e amministrazioni regionali e locali.
“Se da un lato – si spiega – con la grande vittoria referendaria è stata rallentata la privatizzazione selvaggia dell’acqua, dall’altro il processo continua ad andare avanti, in controtendenza con quanto successo in altre grandi città europee dove l’acqua è stata ripubblicizzata. In Italia tutti i governi che si sono susseguiti hanno completamente ignorato la volontà popolare, ma anche la Regione Toscana circa un anno fa, con un accordo fra PD e Lega, ha impedito il voto sulla proposta di legge dell’allora consigliere regionale Tommaso Fattori per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. L’acqua è un bene indispensabile di cui tutti devono fruire, ma in questi anni sia per le società pubbliche che per quelle private i profitti sono rimasti in tariffa e invece di essere utilizzati, ad esempio, per migliorare le reti idriche, sono stati spartiti tra i soci. Purtroppo sia il Pnrr sia il decreto semplificazioni di qualche mese fa vanno nella direzione della privatizzazione, in particolare nel Sud Italia, ad esempio nei comuni dell’area di Napoli, dove lo scorso febbraio Giuliano Granato è stato in prima linea insieme ai comitati locali per denunciare le delibere a porte chiuse di diversi consigli comunali, tutte volte a mettere nelle mani di privati la gestione del servizio idrico”.