Manifattura sud, Santini: “All’asta solo una delle due porzioni da alienare, una vittoria per l’opposizione”

14 ottobre 2021 | 13:59
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Manifattura sud, Santini: “All’asta solo una delle due porzioni da alienare, una vittoria per l’opposizione”

Il leader di SiAmo Lucca: “Un passo indietro che dimostra ancora una volta come il Comune sia guidato da una giunta schizofrenica”

Parla di una marcia indietro del Comune sulla Manifattura, riferendosi alla delibera che dà il via libera all’avviso d’asta di una prima porzione dell’area della Manifattura sud che sarà alienata. L’avviso al momento riguarderà soltanto una delle due parti oggetto dell’alienazione.

Per Remo Santini, leader di SiAmo Lucca si tratterebbe di “un’altra vittoria dell’opposizione: appena una settimana fa in consiglio comunale, tra le nostre proteste, Pd e soci di maggioranza hanno votato la messa all’asta di due edifici per un totale di oltre 10mila metri quadri. Ma l’amministrazione ha già cambiato idea e ora ne metterà in vendita solo uno”.

“Durante quella seduta abbiamo cercato in tutti i modi di dissuadere la giunta Tambellini-Raspini dal cedere per sempre ai privati una così ampia porzione del complesso – spiega Santini – però tutti i nostri emendamenti in tal senso sono stati bocciati. Ora, col dietrofront e la scelta di mettere all’asta per il momento un solo edificio di circa 6mila metri quadri, il centrosinistra non fa che confermare la tesi che sostenevamo, ovvero che il mega-immobile sarebbe stato frantumato rendendo di fatto inappetibile il resto, e soprattutto impossibile un progetto di ampio respiro e con una visione di sviluppo organico del centro storico”. Secondo l’ex candidato sindaco, c’è da stare comunque ancora allerta. “L’impegno della lista civica  SiAmoLucca e il mio personale è stato determinante per far naufragare lo scellerato piano che oltre a trasformare la Manifattura Sud in un centro commerciale collegato alle Mura con una passerella e polo residenziale con decine di appartamenti – commenta Santini – avrebbe espropriato  il Comune dall’incasso dei parcheggi circostanti, provocando un danno erariale. Tuttavia il rischio di ricorsi al Tar o esposti in Procura per turbativa d’asta, rimangono anche con il bando per un solo edificio. Noi siamo favorevoli all’arrivo di Tagetik, ma in trasparenza e senza pasticci che compromettano l’operazione. E ribadiamo come non sia giusto che una giunta comunale prenda una decisione simile sulla Manifattura a fine mandato, compromettendo qualsiasi idea alternativa e nel bel mezzo di una richiesta depositata dai cittadini con 1400 firme per l’attivazione di un processo partecipativo“.

Chiude Santini: “Aver deciso di mettere all’asta solo un edificio anziché due è un passo avanti, che conferma però’ la schizofrenia di una giunta allo sbando. Siamo certi che né la Fondazione Cassa nè  altri investitori vorranno seguire la follia di questa amministrazione ormai agli sgoccioli. Comunque la strada maestra per noi rimane quella di dare l’immobile interamente in concessione per un determinato numero di anni, non la vendita seppure di porzioni: le alternative ci sono, pensiamo ad esempio al progetto di alto profilo culturale presentato da Music Innovation Hub, che prevede un piano di intervento per l’intero complesso. Quindi il Comune non ha più nemmeno l’alibi che la Manifattura resterebbe un rudere: il bene rimarrebbe pubblico, e lo strategico edificio sarebbe completamente ristrutturato con funzioni compatibili per Lucca, recuperando spazio anche per l’ingresso di Tagetik“.