Chiosco Da Piero, Difendere Lucca: “Ennesima brutta figura dell’amministrazione”

27 ottobre 2021 | 12:38
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Chiosco Da Piero, Difendere Lucca: “Ennesima brutta figura dell’amministrazione”

Il gruppo di opposizione: “L’attività della giunta dovrebbe essere congelata per evitare ulteriori danni alla città”

“Il Chiosco da Piero ha avuto ragione al Tar sul Comune di Lucca: illegittimo l’ordine di sgombero e la paventata distruzione. Emerge addirittura che mancasse il parere necessario della Soprintendenza. Giustizia è fatta, ma si tratta dell’ennesima brutta figura di questa amministrazione”. Commenta così il movimento Difendere Lucca che nei giorni scorsi era intervenuto a sostegno della sopravvivenza dello storico chiosco fuori porta Santa Maria.

“La sentenza del Tar conferma le nostre impressioni – continua Difendere Lucca – e cioè che il Comune non era obbligato da legge e regolamenti a distruggere il chiosco. Si trattava di una volontà politica, assunta in spregio a un’attività commerciale ma anche alle tradizioni di questa città. Casca così la foglia di fico assunta pubblicamente dalla giunta, mentre alcuni assessori sui social rivendicavano la scelta, in una contraddizione palese e volta a non assumersi la responsabilità del provvedimento”.

È devastante pensare come questa amministrazione debba essere controllata a vista – continua la nota – perché non commetta degli abusi. Solo poche settimane fa il tiglio monumentale davanti alla stazione è stato salvato grazie alla battaglia di cittadini e consiglieri comunali. Stessa sorte ad altri alberi sulla circonvallazione e per non parlare della Ex Manifattura, dove solo la battaglia di comitati e parte dell’opposizione in Consiglio ha scongiurato – solo per ora – una svendita ai privati”.

“A pochi mesi dalle elezioni – conclude Difendere Lucca – questa amministrazione dovrebbe essere congelata, per evitare ulteriori danni alla città e ai cittadini. Esempi clamorosi come la forzatura del piano operativo o le distruzioni di verde pubblico a San Concordio o la vendita a privati della ex manifattura nonostante le bocciature subite da ogni punto di vista, sono solo gli ultimi gravi casi”.