Manifattura sud, SìAmoLucca: “Profili di illegittimità nell’asta per la vendita, Comune ritiri subito il bando”

2 novembre 2021 | 15:30
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Manifattura sud, SìAmoLucca: “Profili di illegittimità nell’asta per la vendita, Comune ritiri subito il bando”

Il gruppo di opposizione: “Rischio danno erariale. Ancora una volta la fretta è stata cattiva consigliera”

“Da ulteriori approfondimenti sulla documentazione, abbiamo appurato che la vendita all’asta decisa dal Comune di un immobile della m anifattura Sud, presenta profili di illegittimità. Per questo chiediamo venga interrotta la procedura, e si ritiri il bando“.

Lo annuncia in una nota la lista civica SìAmoLucca, che ha appena protocollato in Comune i risultato dello studio: “In base alle verifiche fatte in queste ultime settimane, emerge che anche con questo tipo di operazione ci sarebbe un grave danno per la pubblica amministrazione e che quindi è necessario secondo noi che l’ente si fermi – sottolinea il gruppo consiliare di SìAmoLucca – In pratica chi comprerà l’edificio all’asta potrà condizionare l’uso complessivo dell’ex Manifattura, nonché qualsiasi attività di vendita o concessione relativa agli altri fabbricati, oltre che l’uso della piazza interna. Come è potuta accadere la messa in vendita di questa parte della ex-Manifattura senza rendersi conto delle conseguenze per il resto? Se il 25 novembre l’edificio sarà venduto al migliore offerente, il Comune non solo sarà responsabile di aver perso una parte importante del patrimonio cittadino, ma anche del danneggiamento irreparabile delle possibilità di valorizzazione della parte restante del complesso ex-Manifattura con enorme perdita di valore economico, mancata valutazione della riduzione di valore delle parti restanti. Con tutta probabilità un danno erariale”.

Secondo gli ulteriori approfondimenti di SìAmoLucca, dunque, acquistare l’immobile all’asta “sarà un affarone visto che condizionerà il destino di tutto il resto del complesso”: “Il dirigente comunale del patrimonio – prosegue il gruppo – ha messo all’asta l’edificio senza alcuna specifica sugli accessi e sull’uso delle parti a terra: in modo che il futuro acquirente possa far valere i suoi diritti sull’intero complesso. Superficialità, negligenza o cos’altro? Ancora una volta la fretta è stata cattiva consigliera. Fermo restando che non siamo d’accordo sulla vendita ma piuttosto sulla concessione al privato per un tot di anni, riteniamo comunque che la cessione all’asta decisa dalla giunta Tambellini-Raspini-Vietina dovesse essere fatta con criterio. Non certo in questo modo subdolo e rischioso”. Infine, secondo il gruppo consiliare di opposizione, “l’asta potrebbe attrarre interessi speculativi non necessariamente legati all’affitto previsto per Tagetik”: “Il potenziale acquirente – chiude la nota – potrebbe addirittura rivendere a un prezzo maggiorato senza fare nessun altro investimento”.