Piano operativo, Fdi: “Grazie a noi evitato il blocco dei cantieri in corso d’opera”

2 novembre 2021 | 11:57
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Piano operativo, Fdi: “Grazie a noi evitato il blocco dei cantieri in corso d’opera”

Fantozzi, Martinelli e Testaferrata: “Grosse perplessità, invece, sull’aver scisso la destinazione d’uso direzionale da quella per i servizi”

Grazie agli emendamenti di Fratelli d’Italia è stato evitato il blocco dei cantieri in corso d’opera e facilitati interventi pertinenziali, di riuso e riqualificazione nelle aree rurali”. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi e i consiglieri comunali Marco Martinelli e Simona Testaferrata commentano il piano operativo adottato dal consiglio comunale di Lucca in vista della pubblicazione ufficiale.

“Grosse perplessità, invece, sull’aver scisso la destinazione d’uso direzionale da quella per i servizi, che pone in capo ai cittadini ulteriori oneri non dovuti e non previsti dalla normativa regionale. La formulazione della norma presentata al consiglio comunale – spiegano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni – avrebbe generato un blocco dei cantieri per cessata efficacia dei titoli edilizi autorizzativi. Tale circostanza avrebbe causato notevoli danni a quei cittadini che hanno in esecuzione interventi sui propri fabbricati, anche in virtù di una possibile perdita dei benefici fiscali in essere (super bonus, bonus facciate) di prossima scadenza. Ma avrebbe anche esposto il Comune a sensibili richieste di risarcimento danni. La nostra posizione è stata subito chiara e prevedeva che i cantieri in corso d’opera rimanessero tali e che pertanto non fosse più prevista la loro sospensione nel periodo intercorrente tra l’adozione e la successiva approvazione del piano operativo che, si stima, avverrà nel 2022 a seguito dell’avvenuta tornata elettorale”.

“Inoltre, grazie al nostro emendamento, che è stato accolto, le rese di pertinenza dei fabbricati a destinazione non agricola, posti nelle aree rurali, sono state sensibilmente ampliate. La nuova norma consentirà di utilizzare maggiori spazi di pertinenza degli edifici, nel rispetto delle caratteristiche di ruralità di tali aree, al fine di: consentire la demolizione e ricostruzione degli edifici da zone a maggior rischio di allagamenti e di movimenti franosi in posizioni a minor rischio; consentire il riutilizzo dei manufatti pertinenziali in zone più congrue e qualitativamente migliori; consentire una più ampia perimetrazione della proprietà attorno le abitazioni, mediante installazione di recinzioni -. Riteniamo un grave errore l’aver scisso la destinazione d’uso direzionale da quella dei servizi – sottolineano Fantozzi, Martinelli e Testaferrata -. Tale circostanza non è prevista dalla normativa regionale e non avrà altra utilità se non quella di rimpinguare impropriamente le casse comunali. Infatti, il passaggio da una categoria all’altra comporterà per il cittadino l’obbligo di pagare gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, che in media ammontano a svariate migliaia di euro”.