Manifattura, Santini (SìAmo Lucca): “Gli accordi di potere rischiano di far sprofondare la città”

L’analisi dopo la lettera del Mef alla Fondazione Crl: “Finalmente la città ha scoperto chi rappresenta la parte buona e quella cattiva”
Dopo l’epilogo della vicenda Manifattura, con una lettera arrivata dal ministero dell’economia e finanze alla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, puntuale arriva l’analisi del capogruppo della lista civica SìAmo Lucca Remo Santini.
“Innanzitutto emerge con chiarezza una maturazione delle forze civiche e partitiche che si sono contrapposte al centrosinistra locale in tutti questi anni, ma anche una maggiore consapevolezza acquisita dai lucchesi, e soprattutto che nessuno in questa città può ormai sentirsi ingiudicabile o intoccabile come avvenuto in passato – commenta Santini -. Un ragionamento che vale per tutte le istituzioni, Fondazione Cassa di Risparmio compresa, che insieme a Coima voleva realizzare un project financing attraverso il quale il fondo privato si accaparrava i parcheggi della Metro, sfasciando la società pubblica e togliendo alla cittadinanza gli introiti dei parcheggi, e avrebbe altresì visto trasformare l’immobile con destinazioni non compatibili con uno sviluppo armonico del centro storico come negozi e appartamenti”.
“Ora la lettera del ministero, che spiega chiaramente come la Fondazione non potesse lanciarsi in quell’operazione perché non può fare impresa (né tantomeno quindi partecipare alla scellerata asta di un solo edificio decisa da Palazzo Orsetti) ci ripaga di tutti gli attacchi che abbiamo ricevuto, non solo dai nostri avversari politici. Inchiodando tutti gli altri attori di questa vicenda a pesanti responsabilità – commenta il capogruppo della lista civica SìAmoLucca -. Fondamentale però è che ora si apra una riflessione seria. Il problema infatti non è solo la necessità, che condividiamo per una questione di trasparenza, che la lettera del Mef venga resa pubblica dalla Fondazione, visto che quelli che gestisce sono soldi dei lucchesi. Adesso abbiamo tutti nuove consapevolezze: dopo la pagina più vergognosa mai scritta da questa amministrazione comunale forte con i deboli e debole con i forti, risulta evidente che chi si sottrae dal confronto è destinato a soccombere, che la narrazione sull’esistenza di una sola verità è diventata carta straccia, che il pensiero unico dominante è stato miseramente archiviato, che prepotenze e forzature non bastano più che la necessità di un ricambio e un’alternanza in tutte le istituzioni è un tema sempre più urgente”.
“Risulta evidente che gli accordi di potere rischiano di far sprofondare Lucca, che la dignità delle persone non si calpesta – conclude Santini -. All’indomani della sua risicata vittoria nel 2017, Tambellini disse che aveva vinto la Lucca buona e ci etichettò come Lucca cattiva. C’è voluto quasi un intero mandato all’opposizione per farlo capire a tutti: ma ora è evidente che la Lucca cattiva, o meglio quella dilettantisticamente diabolica, in realtà è perfettamente rappresentata da Tambellini e la sua ciurma. Ormai screditati agli occhi di tutti”.