Uniti per la manifattura: “Sospendere la vendita e pubblicare la lettera del Mef”

Il comitato: “Ciascuno si assuma la propria responsabilità, a partire dalla maggioranza”
La sospensione del bando per la vendita d’asta di una parte di Manifattura, la pubblicazione della lettera del ministero dell’economia e finanza e fare chiarezza sulle cifre spese negli ultimi anni dalla Fondazione. Sono queste le richieste mosse dal comitato Uniti per la manifattura agli enti competenti.
“Sull’ex Manifattura Tabacchi, da parte del Comune e della Fondazione, è arrivato il momento di fare chiarezza in modo definitivo. I cittadini lucchesi hanno assistito per un anno e mezzo a una tragica farsa, che pare giungere all’epilogo in queste ore – commenta Uniti per la manifattura -. L’amministrazione comunale deve rispondere delle sue scelte scellerate: ora minimizza, ora vuole apparire arbitro integerrimo di quanto andava via via accadendo, ma sull’affare Manifattura sud nessuno può dimenticare il tempo perso in operazioni vacue e la mancanza di trasparenza che ha caratterizzato l’intera vicenda. Dopo le dichiarazioni contraddittorie e l’attendismo, e dopo che si è vista costretta a rinunciare al project financing ammettendone l’evidente mancanza di utilità pubblica, il 5 ottobre scorso la giunta comunale ha deliberato la vendita all’asta di una porzione, pari a 6 mila metri quadri, dell’immobile storico per la cifra irrisoria di 1.500.000 euro, che corrispondono a 230 euro al metro quadro, oltretutto auspicando pubblicamente l’intervento della Fondazione Crl”.
“Oggi, al Comune non resta che una strada: rinunciare all’asta e dare finalmente avvio ad un reale processo partecipativo, promosso in base alla legge regionale 46/2013 e sostenuto da ben 1400 firme raccolte e certificate. Ciascuno si assuma la propria responsabilità, a partire dalla maggioranza e soprattutto dai candidati sindaco Raspini e Vietina, che tanto sostengono le primarie come momento partecipativo – conclude Uniti per la manifattura -. L’altro attore della vicenda, la Fondazione Cassa di Risparmio, proprio in questi giorni si è visto recapitare dal ministero dell’economia e finanza una lettera di richiamo, con richiesta di chiarimenti sulla gestione dell’affaire Coima e Fondazione. Così il suo presidente, Bertocchini, se da un lato non può che confermare la mancanza d’interesse pubblico per l’acquisto della Manifattura sud, dall’altro è costretto a certificare il danno economico derivato da questa malaugurata operazione: a conti fatti, ‘soltanto’ 1 milione e 700mila euro, cui però dovranno essere aggiunti i soldi necessari per porre fine al fondo chiuso creato con Coima ancor prima che venisse concluso l’affare, oltre alle varie spese di progettazione e consulenza”.
“Chiediamo a gran voce all’amministrazione la revoca del bando dell’asta pubblica del 25 novembre prossimo e l’avvio immediato del processo partecipativo, per giungere ad una soluzione condivisa sul recupero della Manifattura – conclude il comitato -. Alla Fondazione Crl, la pubblicazione integrale della sopraccitata lettera del mef, ai membri dell’organo di indirizzo, di pretendere chiarezza da parte degli organi direttivi della Fondazione su come sono stati spesi i soldi dei lucchesi in questi ultimi dieci anni. Non dimentichiamo che il mef, nel suo documento, richiama anche l’affare irrisolto di ‘Lucca Solare’. I cittadini lucchesi hanno il diritto di sapere. Anche per tutelare i propri risparmi, nelle mani di un ente da cui molti incominciano a non sentirsi più garantiti”.