Una cena popolare per raccogliere fondi per Cuba

12 novembre 2021 | 18:44
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Una cena popolare per raccogliere fondi per Cuba

Al circolo del partito Comunista di S. Alessio si presenta il libro di Roberto Vallepiano

Il Partito Comunista di Lucca organizza, assieme alla locale sezione dell’associazione di amicizia Italia Cuba, domani (13 novembre) la presentazione del libro I Figli del Vulcano di Roberto Vallepiano e una cena popolare di raccolta fondi per Cuba. L’evento si terrà al Circolo Arci di Sant’Alessio e avrà inizio alle 19.

Roberto Vallepiano è nato a Sanremo e vive nella riviera ligure di Ponente, terra di mare e di roccia, dove il sole regna anche di inverno. è agitatore culturale, poeta e attivista politico. Scrittore per passione e per diletto. Fa parte della Rete Internazionale degli artisti, intellettuali e movimenti sociali in difesa dell’umanità. Da sempre attivo in campo politico, culturale e giornalistico, collabora attivamente con il Granma Internacional, organo ufficiale del Partito Comunista di Cuba. Nel 2008 ha pubblicato il saggio storico intitolato resistenza e lotta di liberazione nel Ponente Ligure. Nel 2011 è uscita una raccolta di poesie dal titolo La gioia armata. Nel 2013 ha pubblicato il libro Svendola. Anche i Nichi piangono. Nel 2015 è uscito il libro dal titolo Cuba. Geografia del desiderio, che ha ricevuto da subito un ottimo giudizio della critica e che, dopo aver partecipato a diversi festival in Italia, nel febbraio del 2016 è stato invitato alla Fiera Internazionale del Libro dell’Avana. Nel 2017 ha dato alle stampe Ufficio sinistri. Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra, per le Edizioni Bepress, libro che ha suscitato un vivace dibattito all’interno dell’area della sinistra e dei movimenti.

I Figli del vulcano di Roberto Vallepiano partendo dal Guatemala e toccando Cuba, Nicaragua e buona parte dell’America Latina racconta storie e vite di rivoluzionari, veri e propri custodi del fuoco che hanno lottato per la propria emancipazione e di quella di tutti popoli.
I figli del vulcano non vuol essere, come dice la nota di copertina, “un saggio di analisi politica né un quadretto agiografico di esotismo rivoluzionario, ma un atto deliberato di amore e gratitudine nei confronti di chi ha tentato l’assalto al cielo per divenire l’evocazione stessa del fuoco”.

“In sintonia con quanto evocato nello stralcio di questa nota  – spiegano dal Partito Comunista – non riusciamo a non andare con la mente e la memoria a quanti, distanti anni luce dai personaggi di cui si parla nel libro sia in senso fisico e geografico che temporale e generazionale, sono ridotti invece a sterili orpelli ornamentali da una classe politica sorta e corrotta che usando strumentalmente la memoria di un passato fatto di sacrifici, rinunce e sofferenza, lo usa per coprire le nefandezze dell’oggi “anestetizzando” le potenzialità vive di un passato il cui lascito ideale viene ogni giorno sistematicamente tradito da coloro che se ne dicono custodi. Parliamo dei partigiani e della Resistenza oggi ignobilmente sviliti e sfigurati da una retorica ipocrita, sterile quando non apertamente bugiarda che riducendo l’evocazione Resistenza a mero momento sterilmente celebrativo ne tradisce di fatto i principi e ne svilisce la memoria più autentica. Ci auguriamo che per loro come per I figli del vulcano giungano tempi che sappiano restituire la loro memoria ad un’evocazione più degna”.