Barsanti (Difendere Lucca): “Parco giochi al Caffè delle Mura, Comune ha ignorato Soprintendenza”

3 dicembre 2021 | 15:51
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Barsanti (Difendere Lucca): “Parco giochi al Caffè delle Mura, Comune ha ignorato Soprintendenza”

Il consigliere di opposizione: “Nove mesi per rispondere a una mia interrogazione, dovendo semplicemente render noto un diniego”

Il consigliere di Difendere Lucca Fabio Barsanti torna sulla questione dell’Antico Caffè delle Mura, e punta l’attenzione sulla questione del parco giochi: “Nel 2010 la Soprintendenza ha negato la possibilità di realizzarlo, ma nel 2014 l’amministrazione Tambellini ha fatto subentrare una nuova società nella concessione senza tenerne conto”.

“Il parco giochi che si trovava sul baluardo dell’Antico Caffè delle Mura – dichiara Barsanti in una nota – non può essere ripristinato perché – fa sapere l’amministrazione rispondendo solo ora ad una mia interrogazione di febbraio – esiste un diniego espresso dalla Soprintendenza al progetto dell’allora società concessionaria. Tra le motivazioni, quelle della contrarietà ad un frazionamento del giardino dell’Antico Caffè, dell’incongruità con la monumentalità del luogo e l’incompatibilità col restauro del giardino che dovrà tornare ad essere degna cornice del monumento”.

“Le motivazioni della Soprintendenza appaiono anacronistiche – continua Barsanti – se pensiamo che questo ‘monumento’, oggi, ospita un sushi cinese. Ma al di là di questo, è grave che nel 2014 l’amministrazione Tambellini abbia firmato un atto di subentro di una nuova società nella concessione “conosciuta ed accettata in ogni sua parte”; quindi con la previsione, all’articolo 13, dell’obbligo di manutenzione e apertura del parco giochi. È grave inoltre che un’amministrazione risponda ad un’interrogazione dopo nove mesi, dovendo semplicemente render noto un diniego”.

“Dunque l’attuale concessione prevede sempre l’obbligo del parco giochi per il concessionario del Caffè delle Mura – prosegue Barsanti – nonostante nel 2010 la Soprintendenza abbia espresso un diniego. Ma l’amministrazione Tambellini si è accorta di ciò soltanto adesso, e dopo una ricerca durata ben nove mesi. Nel 2014, quindi, ha rinnovato una concessione ignorandone totalmente l’esistenza. Non proprio un bell’esempio ci capacità e serietà amministrativa”.