Bindocci (M5S): “Piano operativo, in quasi 40mila metri di spazi agricoli previsti capannori, uffici e negozi”

Il consigliere comunale di opposizione: “Nuovo cemento in arrivo sul territorio”
Piano operativo di Lucca: la fase delle osservazioni è aperta e il consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci torna a fare le pulci al nuovo strumento urbanistico. Sostenendo che si prevedano nuove costruzioni.
“Da un esame complessivo del documento – osserva Bindocci – si può dire che il totale di nuovi utilizzi suolo è 213.480 metri quadrati (dei quali 116.750 da ristrutturazioni) Ad esempio, nell’area dell’ex Mulino Pardoni a San Pietro a Vico si ristruttura e si prevedono fino a 120 unità immobiliari residenziali alte fino a 12,5 metri oltre a negozi ed uffici. Il residenziale aumenta di 37.580 metri quadrati in base a previsioni di aumento della popolazione residente che sono in ipotesi quanto meno azzardata. Sono previsti poi 4 nuovi alberghi che potrebbero diventare anche 5 o 6 in base a quanto concesso, che vanno sommati agli alberghi e studentati già in costruzione. Impressionante che quasi tutti i campi a verde della zona urbanizzata vengano definiti come zona inedificata/inutilizzata e siano oggetto di nuove costruzioni, di nuovo cemento; mentre dovrebbero essere aree per i boschi urbani, se vogliamo essere in linea con l’emergenza CO2 e PM10 che caratterizza la nostra civiltà e la piana di Lucca”.
“Impressionante – è la sensazione di Bindocci – che nonostante le aree industriali abbandonate, che vengono magari ristrutturate per farci appartamenti, uffici e commerciale, si autorizzi la trasformazione di quasi 40.000 metri quadrati di spazi agricoli e rurali per fare altri capannoni industriali, uffici, commerciale, attrezzature e servizi. A questi si aggiungono altri 11.000 metri quadrati di parcheggi, presumibilmente con fondo in asfalto non drenante. Poi aggiungete il consumo di suolo per nuove strade e rotonde necessarie, ma che impermeabilizzano altro suolo. Questo consumo di suolo andrebbe compensato con la demolizione di costruito fatiscente esistente per riportarlo a verde, a bosco, ma non troviamo niente di ciò. Siamo una città con il problema dell’inquinamento dell’aria da pm10 e si sottrae altro spazio al verde e alla natura. Certo ci diranno che viene prevista anche la piantumazione di nuovi alberi, che il comune acquisisce dai privati parte delle superfici oggetto di edificazioni, ma questo solo in modo parziale e non riuscirà a compensare il maggior inquinamento e l’aumento dell’impermeabilizzazione di suolo. Poi come ogni piano ha anche dei dati positivi che potranno essere quelli di un sistema viario che anche senza gli assi viari diviene più fluido con il completamento dell’asse suburbano, con il casello autostradale spostato a Mugnano e le nuove rotonde. Ma prevale la logica tutta calce e martello, di cementificare, ed alterare il mercato immobiliare, per poi piangere quando ci sono le alluvioni, e fare manifestazioni per il verde e l’ambiente. Ma un po’ di coerenza?”.