Finanziamenti per il centenario pucciniano, Sereni: “Si usino per recuperare il Caffè Caselli”

L’ex sindaco di Barga e storico: “Può essere trasformato in un luogo di esperienze dedicate al maestro. Non si disperdano i fondi stanziati”
Finanziamenti per il centenario pucciniano, sul tema interviene l’ex sindaco di Barga e storico Umberto Sereni.
“Prima che parta l’assalto alla diligenza – dice – con conseguente sbriciolamento dei soldi per accontentare tutti gli appetiti è bene fare una sosta e provare a imboccare un’altra strada. Mi riferisco alla beneficiata di fine d’anno per il centenario pucciniano. Grazie all’iniziativa del senatore Andrea Marcucci nella finanziaria sono stati inseriti quasi dieci milioni di euro destinati a valorizzare i luoghi pucciniani. In questo caso i commenti positivi sono più che giustificati e ben volentieri aggiungo anche il mio convinto apprezzamento: si tratta di una bella cifra che se bene utilizzata potrà lasciare il segno. Ma qui cominciano i dolori: che fare dei quasi dieci milioni stanziati dal Parlamento?”.
“È bastato l’annuncio della lieta novella per scatenare la corsa dei pretendenti – prosegue Sereni – Lucca, Viareggio, Pescaglia, Torre del Lago, Monsagrati, Abetone, Bagni di Lucca, Meati. Ma l’elenco è suscettibile di ulteriori incrementi. Sono già all’opera turbe di storici che vagano alla ricerca di tracce della presenza del maestro che, al pari di Garibaldi, è stato quasi dappertutto. Ognuno con tanto di documenti inoppugnabili , come quelli esibiti dal comitato di Sant’Alessio che ha trovato le prove della predilezione del maestro per i fagioli cannellini, un cultivar di cui la località è produttrice. Presa questa piega è sicuro il rischio di veder disperdere il tesoretto romano in mille rivoli: la riparazione di un tetto della capanna dove il maestro… chiudiamola qui, la realizzazione di un parcheggio di fronte alla casa dove il maestro… ci siamo capiti ; la sistemazione della strada che il maestro percorreva per… beh lasciamo perdere; la ricostruzione della baracca La Boheme che il maestro frequentava insieme agli amici di Torre del Lago, il restauro della chiesa dove il maestro fece la prima comunione ed anche di quella dove venne cresimato”.
“Per evitare questa dispersione di fondi bisognerebbe cambiare registro ed avere il coraggio di una scelta che davvero possa dare lo smalto giusto al centenario pucciniano. C’è uno spazio in Lucca che ha tutti i requisiti per essere considerato un’eccellenza pucciniana: quello che era il Caffè Caselli. È sicuramente in Lucca il luogo che ha più titoli per evocare il ricordo del maestro, che lo frequentò assiduamente, e trovò nel suo proprietario, Alfredo Caselli, un amico devoto e generoso. Quel locale è da tempo chiuso, ma con una intelligente operazione culturale, sostenuta dal tesoretto romano, potrebbe essere recuperato per essere trasformato in un luogo di esperienze pucciniane: un museo di nuova generazione : uno spazio di accoglienza, dove ascoltare della buona musica, si possono tenere esposizioni e svolgere incontri , e soprattutto respirare quella magica atmosfera pucciniana che il locale, praticamente rimasto come era al tempo in cui il maestro lo frequentava, farebbe rivivere”.
“Insomma, per parlare chiaro – conclude Sereni – recuperare il Caselli per potenziare l’identità pucciniana di Lucca assolve a tutte le finalità per le quali il parlamento ha stanziato i quasi dieci milioni di euro: tutela, salvaguardia e valorizzazione dei luoghi vissuti dal maestro. La riapertura ed il recupero del Caffè Caselli ha tutti i crismi per fare del centenario pucciniano un evento memorabile e farsi scappare un’occasione così ghiotta sarebbe imperdonabile, certi treni passano una sola volta”.
“Attendo fiducioso secondo gli insegnamenti di un maestro mai dimenticato – chiude Sereni – Pessimismo della ragione. Ottimismo della volontà”.