Scuola, Del Ghingaro e Andreuccetti a favore della chiusura prolungata

5 gennaio 2022 | 17:50
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Scuola, Del Ghingaro e Andreuccetti a favore della chiusura prolungata
Scuola, Del Ghingaro e Andreuccetti a favore della chiusura prolungata
Scuola, Del Ghingaro e Andreuccetti a favore della chiusura prolungata

Il primo cittadino di Viareggio: “Se non le chiuderà il governo mano a mano verranno chiuse dall’incremento dei positivi”

Rimandare l’apertura delle scuole di qualche settimana. Così il sindaco di Viareggio Giorgio del Ghingaro e il primo cittadino di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti si allineano al pensiero della dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara Donatella Buonriposi, prediligendo il fronte ‘chiusurista’ rispetto a chi, come l’Ordine degli psicologi della Toscana, vorrebbe un ritorno degli studenti in aula già dal 7 o 10 gennaio.

“Reduce da vari incontri, strettamente in videoconferenza, sui vari temi della sanità, sono arrivato alla conclusione che sia opportuno che le scuole per qualche settimana rimangano chiuse e si faccia lezione in dad – ha detto Del Ghingaro -. Sostenere questa cosa per me non è facile perché so quanto sia complicato per ragazzi e insegnanti ma la pandemia sta di nuovo galoppando ed è opportuno evitare nuove forme di contagio. Se penso ai trasporti, alle aule, ai luoghi di scambio e ritrovo dentro gli edifici, credo sia davvero meglio  riattivare la didattica a distanza per il tempo necessario ad uscire da questa curva malefica del covid che cresce spaventosamente ogni giorno. Penso anche che se non le chiuderà il governo le scuole mano a mano verranno chiuse dall’incremento dei positivi e delle quarantene tra gli alunni e gli insegnanti, quindi meglio prevenire, per quanto possibile. So che questo comporterà disagi per le famiglie, per i ragazzi già molto provati, per l’organizzazione dell’insegnamento da parte dei docenti, ma se è vero che avremo il picco a fine mese, dopo questi numeri allucinanti di contagiati giornalieri, con gli ospedali che inevitabilmente si riempiranno di nuovo, mi sento di sostenere questo provvedimento. Naturalmente le prescrizioni per la scuola devono andare di pari passo con le tante altre dovute quelle ne parleremo al momento opportuno: le lezioni ripartono in molti casi venerdì e questa decisione andrebbe presa subito”.

“Credo che potrebbe essere di buonsenso rimandare la riapertura in presenza delle scuole – ha scritto stamani Andreuccetti sui social -. I numeri della pandemia aumentano, la omicron è ipercontagiosa ma si pensa anche che possa spegnersi presto, o che comunque il picco massimo arrivi a breve. In questo contesto, potrebbe essere sensato rimandare la ripresa della scuola in presenza al 1 febbraio. Nel frattempo oltre a incidere meno sui contagi, avremmo lo spazio per valutare bene ogni mossa. Ovviamente, mi rimetto alle valutazioni scientifiche ma la logica, credo, suggerirebbe questa strada”.

Un messaggio che ha subito suscitato la rabbia di molti, e per il quale il sindaco di Borgo a Mozzano ha tenuto a precisare: “questa è una mia personale riflessione su cosa, tra scuola e contagi, potrebbe essere utile fare in Italia. Non ho mai scritto che a Borgo le scuole ripartiranno in presenza il 1 febbraio, ci tengo a chiarirlo con esattezza. Ovviamente, il mio è un punto di vista. Qualcuno ha la scienza infusa e la verità, ma io no, quindi, semplicemente, ho fatto una riflessione che, tra le altre cose, è condivisa da molti esponenti istituzionali e scolastici, nonché da tanti genitori. Ad ogni modo, Borgo non farà diversamente dagli altri, quindi se ovunque si tornerà a scuola il 7 gennaio, anche da noi sarà lo stesso“.

Di diverso avviso la sindaca di Altopascio, Sara D’Ambrosio: “Sento parlare da più parti – dice – di prolungare la chiusura delle scuole. A tre giorni dal rientro non la ritengo una discussione seria e rispettosa nei confronti di nessuno. Nei confronti di chi lavora nella scuola, che deve essere messo in condizioni di lavorare al meglio. Nei confronti delle famiglie, che in caso di didattica a distanza dovranno riorganizzare la propria vita in modo totale, con tante, troppe difficoltà ancora non risolte. Nei confronti dei bambini, dei ragazzi, degli studenti tutti che da quasi due anni stanno vivendo un tempo che ha poco a che vedere con la normalità, la leggerezza e la spensieratezza di cui dovrebbero essere fatte le giornate di bimbi e ragazzi”.

“Se la decisione di reintrodurre la didattica a distanza è quella che il governo vuole intraprendere – conclude D’Ambrosio – allora doveva dirlo subito, già prima di Natale, dando tempistiche certe e spiegando per bene la strada da percorrere, visto che l’impennata dei contagi non è novità di oggi o di ieri, ma è trend confermato da oltre dieci giorni. Io direi di concentrarci, e anche parecchio, sull’obbligo vaccinale, prima di caldeggiare il ritorno della didattica a distanza: introdurre, per tutti, adulti e ragazzi, l’obbligo vaccinale, disciplinandolo al meglio in caso di mancato rispetto, e cercando così di salvare e garantire la scuola in presenza”.