SìAmo Lucca: “Sanità in tilt da anni, grottesco svegliarsi adesso”

I consiglieri della lista civica rispondono a Raspini: “Dov’era in questi dieci anni?”
“La sanità è in tilt ma il Comune latita da 10 anni”. Così i consiglieri di SìAmo Lucca Remo Santini, Alessandro Di Vito e Serena Borselli rispondono all’intervento dell’assessore e candidato sindaco per il centrosinistra Francesco Raspini.
“È grottesco che Raspini parli della necessità di risolvere i problemi della mancanza di personale sanitario all’ospedale di Lucca e dell’urgenza di risolvere anche i problemi della medicina sul territorio: in consiglio comunale sia i partiti che lo sostengono che la giunta hanno sempre bocciato i nostri appelli a intervenire sulla questione. Facile promettere ora quello che non è stato fatto dall’amministrazione in questi dieci anni, ovvero puntare i piedi nei confronti della Regione e dell’Asl per avere provvedimenti migliorativi della critica situazione che si trascina da tempo – proseguono i tre consiglieri comunali -. Oltretutto Tambellini è da sei anni consecutivi presidente della conferenza zonale Asl della Piana di Lucca e mai una volta, né lui né i suoi assessori, si sono impegnati per ottenere risultati. Anzi hanno tenuto un atteggiamento supino, bocciando i nostri ordini del giorno che indicavano soluzioni urgenti. E’ ridicolo che Raspini faccia proclami adesso, solo perché è in campagna elettorale”.
“Le liste di attesa per interventi chirurgici si stanno allungando sempre di più, e non è un problema per la presenza dei pazienti Covid ma di un modus operandi che non rispetta neppure le regole di programmazione – specificano -. La pressione ospedaliera è ancora più alta in tutti i reparti per un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti, soprattutto sui servizi di emergenza oltre che sul pronto soccorso. Poi l’ospedale San Luca in realtà non è un presidio solo per acuti, ma viene utilizzato prevalentemente per i cronici. E il disagio lavorativo degli operatori sanitari è più forte di quello vissuto durante la prima pandemia, in quanto si continuano a trattare nello stesso edificio pazienti Covid e no-Covid. I 150 posti letto attivati al Campo di Marte, costati circa 2 milioni di euro e senza avere la certificazione antisismica, a cui si aggiungono i 18 posti letto di terapia intensiva costati un milione di euro, a tutt’oggi non accolgono un malato Covid19 – concludono Di Vito, Borselli e Santini -. Dove vive Raspini, su Marte? Si doveva dare da fare prima, per scuotere dal torpore avuto sulla questione sia il suo sindaco che la sua maggioranza in consiglio comunale. Tutto il resto è fuffa”.