Poschi Meuron: “Il rinnovamento della politica parta dal nuovo civismo”

30 gennaio 2022 | 15:10
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Poschi Meuron: “Il rinnovamento della politica parta dal nuovo civismo”

L’analisi dopo la riconferma di Mattarella: “A perdere è stata la mala politica, c’è voglia di voltare pagina”

Riceviamo e pubblichiamo di seguito un intervento sulle elezioni amministrative a Lucca da Lodovico Poschi Meuron: “Il fallimento politico che ha determinato il Mattarella-bis – al presidente vada in ogni caso il ringraziamento della Nazione per essersi messo ancora a disposizione – segnala che i partiti, così come strutturati oggi, sono al capolinea”. 

“Esaurita qualsiasi forza propulsiva, si sono trasformati i in semplici comitati elettorali, perennemente a caccia di consenso, senza alcuna visione strategica né senso dello Stato. Non hanno prodotto classe dirigente e non sono stati capaci di coagulare intorno a sé la parte sana del paese, che anche da noi per fortuna esiste anche se rimane silente”.

“Le rivoluzioni partono dal basso. E allora, visto che la nostra città andrà al voto nei prossimi mesi, sarebbe un bel segnale se la voglia di cambiamento, reale e non di facciata, partisse proprio da Lucca.  È giunto il momento di ribellarsi. Certo non usando sopraffazione e violenza – nessuno, spero bene, vorrà riproporre film già visti -, bensì mettendo in campo la forza delle idee. Resto ancora ottimista e sono convinto che si dimostri ancora una volta come l’arma più forte e dirompente.  E allora, dico io, ben vengano tutti quei soggetti civici che hanno avuto il coraggio di presentare il loro progetto politico. È a loro che spetta il compito di sostituirsi alla mala politica, di restituire fiducia alla gente, di attirare la parte sana e produttiva della nostra comunità e metterla al servizio dell’interesse generale. Senza però, questo deve esser chiaro, rincorrere niente e nessuno, al solo scopo, quasi senza di esso nulla avrebbe più senso, di aggiungere un simbolo alla scheda elettorale.  Non è questo che va cercando la stragrande maggioranza dei lucchesi nel nostro caso, degli italiani più in generale”. 

“Sono convinto che, per il bene comune, la politica dovrà scomporsi e ricomporsi su basi nuove. Il punto di riferimento è la casa europea dove le identità politiche sono chiare e circoscritte, non piazzate alla rinfusa in un guazzabuglio tutto italiano dove, invece, i riferimenti culturali sono spariti perché i nostri leader vanno solo a caccia di voti, in una stucchevole campagna elettorale lunga 365 giorni l’anno.  Facciamo partire dalla nostra città un segnale forte e chiaro: così non si può andare avanti, serve ben altro che lo spettacolo indecoroso a cui abbiamo assistito in questi giorni. Con una differenza: invece che limitarci a gridarlo dalla finestra, proviamo, come qualcuno ha fatto, a mettere in campo un’alternativa seria, credibile e lungimirante. La gente ne ha le tasche piene, capirà!”.