Nuovo direttore artistico al Giglio, le prime parole fanno infuriare il Boccherini

9 febbraio 2022 | 15:49
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Il direttore GianPaolo Mazzoli: “Invece di chiedere le (poche) risorse destinate al nostro istituto avrebbe potuto parlare di politiche culturali e strategie per il futuro”

Si è appena insediato e già piovono le polemiche sul nuovo direttore artistico del teatro del Giglio, Jonathan Brandani.

Il suo intervento in videoconferenza nella commissione partecipate ha portato all’immediata reazione dell’Istituto superiore di studi musicali Luigi Boccherini, chiamato in causa dallo Brandani. 

La replica arriva dal direttore dell’istituto, GianPaolo Mazzoli che, nel salutare con piacere la nomina del nuovo direttore artistico, manifesta le sue perplessità di fronte ad alcune affermazioni. “Presentandosi alle commissioni – dice Mazzoli – Brandani ha affermato: “Da poco il Boccherini è diventato conservatorio e il Comune non ha più bisogno di destinargli fondi. Se fosse possibile per l’amministrazione passare quei fondi al teatro, sarebbe un buon inizio e un investimento per il futuro”. Forse i periodi di assenza dall’Italia del neodirettore, uniti alla mancanza di comunicazione con l’amministrazione comunale, non gli hanno permesso di essere a conoscenza che negli ultimi 10 anni, grazie al processo di statizzazione, il Comune ha sostenuto il Boccherini con cifre sempre decrescenti, passando da un contributo annuo di oltre 2 milioni di euro nel 2010 agli attuali 200 mila. Forse sarebbe stato meglio, prima di tirare in ballo il conservatorio cittadino, informarsi degli impegni assunti dal Comune a garanzia di un corretto passaggio allo Stato del nostro istituto”.

“Dopo molti anni – prosegiue Mazzoli – grazie alla qualità dei docenti, all’impegno dei direttori, dei presidenti e della struttura amministrativa, alle importanti iniziative nel campo della didattica e nell’ambito della produzione, siamo riusciti a raggiungere il punteggio ministeriale necessario che ci ha permesso di diventare conservatorio di stato. Il comportamento virtuoso del Boccherini ha reso possibile liberare risorse a favore della comunità. Non capisco però perché tali risorse dovrebbero interamente essere dedicate a risolvere gli annosi problemi deltTeatro del Giglio. Posso pensare che altri enti e associazioni del territorio ne avrebbero diritto almeno quanto il teatro cittadino”.

“Ma, a parte questa mia considerazione – conclude – sinceramente avrei preferito sentir parlare il giovane nuovo direttore artistico di strategie per risolvere gli endemici problemi comuni a molti teatri di tradizione. Avrei preferito sentire nella sua presentazione come intenda fare sistema con le maggiori istituzioni del territorio e quali politiche di risparmio e di ottimizzazione delle risorse voglia mettere in atto. Mi sarei aspettato una profonda analisi dello scenario musicale locale cercando di capire, per esempio, come la virtuosa sinergia fra Boccherini e Associazione Musicale Lucchese sia riuscita negli ultimi anni a portare in città i più grandi artisti del panorama musicale internazionale. Avrei infine preferito sentir parlare di politiche e strategie per le nuove generazioni e per la fidelizzazione del pubblico, nonché degli spazi necessari allo sviluppo della cultura musicale. Tutto questo perché sono più che mai convinto che oggi il direttore artistico di un teatro di tradizione debba possedere quelle capacità manageriali e progettuali in grado di generare, attrarre e ottimizzare risorse, ancora prima di chiederle. Invito il maestro Brandani, se vorrà, a fare tesoro di queste mie considerazioni. Direi che non è buona la prima ma possiamo rifarci”.