Elezioni, Santini: “Lucca non è merce di scambio, e nemmeno io”

Il papabile candidato per il centrodestra: “Non ho cercato candidature a sindaco (ho già dato), né bramo o tramo per riaverle”
“Lucca non è merce di scambio, e nemmeno io”. Così Remo Santini interviene nel dibattito politico, dopo i rumors degli ultimi giorni sul nome del candidato di centrodestra, per il quale la partita rimane ancora aperta anche a causa degli equilibri da trovare a livello territoriale, ad esempio per le elezioni a Camaiore.
“Credo che un uomo debba essere giudicato per ciò che rappresenta. Per i suoi valori, per l’impegno dimostrato, per la voglia di fare, i suoi pregi, i suoi difetti. Per l’entusiasmo che mette nelle cose, per i limiti che dimostra nella sua azione – scrive il capogruppo di SìAmo Lucca -. Per i plausi che ottiene e i traguardi che riesce a tagliare, e giudicato per le scommesse perse o i fallimenti che ha conseguito nella vita. E’ un esame a cui mi sono sempre sottoposto, prima nella mia professione giornalistica e poi in quella politica. Che ho cercato, spero riuscendoci, di tenere sempre distinte. Quando ho fatto bene sono stato felice di avere dei complimenti, quando ho sbagliato sono stato altrettanto sereno nell’accettare le giuste critiche”.
“Consapevole che tutto questo fa crescere. Nel corso degli anni mi sono fatto spalle larghe e ne ho sopportate di ogni: scorrettezze, addii, colpi bassi, denigrazioni. Ma arriva il momento di dire basta – prosegue Santini -. Basta con l’essere nomi da bruciare prima ancora che rispettabili persone, basta essere involontari protagonisti di un teatrino dove la visione di una città migliore e la costruzione di una credibile alternativa sono all’ultimo posto, ben dopo di tutto il resto. Perché è più facile parlare di cognomi che di programmi, è più facile mettere veti che costruire. E in questi mesi è capitato a molti. Troppi. Può dare fastidio, me ne rendo conto, ma sono sempre stato coerente, non mi sono mai mosso dalla mia posizione. Ed è quello che continuerò a fare. Perché così sapranno dove venire a cercarmi, esattamente dove mi hanno lasciato. E potrò decidere se aprire la porta o meno. A testa alta”.
“Sia chiaro, non ho cercato candidature a sindaco (ho già dato), né bramo o tramo per riaverle. In una cosa però non riusciranno: farmi smettere di amare Lucca, di esserle grato per tutto ciò che ho ricevuto, sicuramente molto più di quello che ho dato – conclude Santini -. Soprattutto non smetterò mai di impegnarmi per renderla un città migliore: una voglia che niente o nessuno mi farà passare, anche dovessero schiacciarmi con dei carri armati. Ma come, con chi e perché non lo farò certo decidere agli altri. Lo decido io. Senza essere una merce di scambio. Perché la città ha una sua dignità, che non può essere barattata né calpestata. E una dignità, come tutti, ce l’ho anch’io. Unita alla forza di essere un uomo libero”.