Rifondazione comunista in piazza a Lucca contro rincari e legge Fornero

Presidio al mercato di piazzale don Baroni
Il Partito della Rifondazione Comunista di Lucca organizza per domani (12 febbraio) una giornata di mobilitazione nell’ambito della campagna nazionale contro gli aumenti delle bollette e il ripristino della legge Fornero avviata nello scorso dicembre.
“Saremo presenti al mercato di Lucca, in piazzale Don Baronti, dalle 10 alle 12 per distribuire un volantino e incontrare i cittadini – spiegano da Rifondazione -. Così in decine di piazze in tutta Italia saremo a protestare con i nostri striscioni, le bandiere e i volantini e una raccolta firme contro gli aumenti delle bollette e il carovita che colpiscono in modo durissimo i ceti popolari e i lavoratori italiani già stremati da salari e pensioni tra i più bassi d’Europa, spesso da fame, precarietà diffusissima e disoccupazione”.
“Vogliamo dire basta – si spiega – a una rapina sistematica su salari e pensioni che oggi si avvale di un’inflazione al 4,8% per cento per scaricare sui lavoratori gli effetti nefasti delle liberalizzazione e della speculazione sui prezzi. Vogliono farci credere che gli aumenti delle bollette derivano dalla transizione ecologica, in realtà siamo di fronte al fallimento della liberalizzazione e della privatizzazione del settore energetico. Ci mobilitiamo per pretendere che il governo intervenga immediatamente contro il caro bollette – bloccando gli aumenti come in Francia e in Spagna; tagliando i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e vendono il gas e l’energia elettrica; colpendo la speculazione finanziaria sui meccanismi di formazione dei prezzi di gas ed elettricità; eliminando oneri di sistema obsoleti, dare finalmente un taglio ad accise, addizionali regionali e iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari. A dicembre raccogliemmo le firme e le consegnammo al Prefetto di Lucca anche contro il ripristino della legge Fornero sulle pensioni, su cui proprio questi giorni si discute nei tavoli tra governo e sindacati, avanzando le nostre proposte per: la pensione a 60 anni o con quaranta di contributi; per le donne, pensione a 55 anni o 35 di contributi; non più pensioni sotto i mille euro”