Caso Corte dei Conti, non ci fu diffamazione al sindaco Menesini dagli esponenti di Fratelli d’Italia

12 febbraio 2022 | 14:34
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Caso Corte dei Conti, non ci fu diffamazione al sindaco Menesini dagli esponenti di Fratelli d’Italia

Vicenda definitivamente chiusa dopo il no all’opposizione all’archiviazione. Il partito capannorese: “Si è tentato di comprimere la democrazia e la libertà di espressione”

“Una vicenda assurda”. Questo il commento del consigliere Fdi di Capannori Matteo Petrini e dell’esponente Fdi Elisabetta Triggiani in merito alla querelle con il sindaco Luca Menesini.

Il primo cittadino, a seguito di un articolo dei due esponenti del partito di Giorgia Meloni sulla questione Corte dei Conti, ha deciso di querelarli per diffamazione. Il caso però, come spiega l’avvocato Gianmarco Romanini, è stato archiviato: “Fortunatamente il procedimento si è stoppato prima ancora di evolvere in un processo vero e proprio perché fin dall’inizio la procura si è resa conto di come le esternazioni di Petrini e Triggiani non arrivassero a quel livello di offensività necessaria per il reato di diffamazione. Quello che è emerso è che le parole utilizzate erano non solo lecite, ma Petrini e Triggiani non avevano utilizzato toni tali da essere lesivi. Hanno esercitato legittimamente il loro diritto di critica. Con l’archiviazione si ribadisce che il diritto di critica è ammesso e deve essere tutelato”.

Condanna per danno erariale, Triggiani e Petrini (FdI): “Politici capannoresi, restituite soldi al Comune”

Gli esponenti Fdi ripercorrono la vicenda: “Tutto parte da un nostro articolo che pubblicammo il 5 gennaio 2021 – raccontano Petrini e Triggiani   Con quel pezzo, che prendeva le mosse da una delibera di giunta (la numero 181/2020) esecutiva e pubblica sull’albo pretorio, ci limitavamo a chiedere spiegazioni all’amministrazione dei motivi per i quali, a distanza di parecchi anni, si era reso necessario nominare un altro responsabile del procedimento per recuperare quelle somme a cui la Corte dei Conti, nel 2012, aveva condannato alcuni amministratori locali a restituire alle casse del Comune. Insomma ci chiedevamo se ciò significasse che qualcuno non aveva, ancora, provveduto alla restituzione del dovuto. Il sindaco Menesini, lo stesso giorno, replicava con un post su Facebook sostenendo che noi avessimo accusato lui e i suoi (attuali) assessori di dover restituire i soldi alla pubblica amministrazione. Proseguiva chiarendo che lui e la maggioranza degli allora condannati avevano provveduto alle restituzioni, ad eccezione di uno soltanto , spiegando, così, la necessità della nuova nomina. Minacciava, infine, improbabili azioni penali nei nostri confronti”.

“L’asserzione del sindaco, però, pubblicata su Facebook non era corretta – affermano gli esponenti Fdi – sia perché non avevamo citato il suo nome, sia perché non avevamo, in alcun modo, accusato la sua attuale giunta atteso che i fatti risalivano al 2004/2009. Molti dei suoi assessori, all’epoca erano, forse, ancora alla scuola media. Bastava, comunque, leggere l’articolo. Ma si sa che oramai odiare è diventato uno sport e cercare la verità una perdita di tempo e così da questa errata informazione del Menesini ci piovevano addosso, da parte del popolo del web, numerosi commenti, la maggioranza offensivi e di sincero disprezzo. Nello specifico 135 commenti e 30 condivisioni arrecandoci un grave danno di immagine considerato che eravamo accusati di qualcosa che non avevamo fatto. Noi controreplicavamo il 9 gennaio 2021 e la vicenda poteva chiudersi lì. Noi avevamo fatto una domanda legittima ed il sindaco ci aveva risposto. Senza minimamente avvertirci, invece, Menesini, ritenendosi diffamato, ci querelava“.

Triggiani e Petrini (Fdi): “Corte dei Conti, da noi nessuna accusa alla giunta”

“Certi della nostra assoluta innocenza abbiamo affrontato, a testa alta, il procedimento penale con la vicinanza del partito e con l’assistenza degli avvocati Elena Picchetti di Castelnuovo Garfagnana, Francesco Giampaoli di Lucca e Gianmarco Romanini di Viareggio – proseguono Petrini e Triggiani -. Il procedimento penale nei nostri confronti, ovviamente, si è concluso sul nascere con un provvedimento di archiviazione per infondatezza della notizia di reato, ma Menesini, non contento, si opponeva alla richiesta di archiviazione. Il tribunale di Lucca, però, respingeva l’opposizione e confermava la totale assenza di qualsiasi responsabilità penale da parte nostra. Il giudice infatti sosteneva che la notizia aveva preso le mosse da un fatto vero (la delibera di giunta), che ci eravamo limitati a porre delle domande e che non avevamo fatto nello specifico riferimento a Menesini. Che dire? Amareggia parecchio questo modo di fare politica; perchè trasferire il sano democratico dibattito politico nelle aule del tribunale? Sorge il dubbio che l’unico scopo sia intimorire l’avversario politico che tocca temi di interesse pubblico (come la restituzione di denari alle casse del Comune) e che fa un’opposizione sana, seria e propositiva”.

Noi non condividiamo questo atteggiamento che tende a comprimere la democrazia e la libertà di espressione – attaccano -. Non condividiamo, nemmeno, questo dualismo che porta a pubblicare sorrisi sui social e nasconde l’aggressione giudiziaria nei confronti dell’avversario politico nella speranza, forse, di ammutolirlo. Un primo cittadino, poi, avrebbe dovuto immaginare che scrivere sui social una cosa non corretta – ovvero che noi avevamo accusato la sua attuale giunta – avrebbe scatenato una campagna di odio con grave lesione del nostro nome“.

“Ci auguriamo, tuttavia, che Menesini ci abbia fatto querela solo perchè mal consigliato dal popolo social e da tutti i leoni da tastiera. In questi giorni ci hanno chiesto di agire contro il sindaco per averci reso vittime di tanto immotivato disprezzo ledendo il nostro nome e la nostra reputazione, ma come detto noi non siamo così e, con le doverose eccezioni, la politica la facciamo nelle piazze, fra la gente, non nelle aule di tribunale. Comunque sia in onore di quel confronto del quale Menesini spesso si fa portatore, lo invitiamo a prendere contatti con noi per porgerci le su scuse, per stringerci la mano e lasciarci alle spalle questa assurda vicenda. Noi, continueremo come prima e più di prima a fare opposizione e per questo motivo torniamo a chiedere all’amministrazione se, a distanza di oltre un anno, quell’unico soggetto che non aveva adempiuto all’onere del pagamento lo abbia finalmente effettuato. Non solo l’opposizione – concludono -, ma soprattutto i cittadini, hanno diritto di sapere la verità”.

Fdi Capannori

Per far chiarezza sulla vicenda, i vertici Fdi si sono riuniti questa mattina (12 febbraio) nella sede a Capannori. Sul caso è intervenuto anche il consigliere regionale Vittorio Fantozzi: “Massima vicinanza a Matteo Petrini ed Elisabetta Triggiani. Ci uniamo all’invito al presidente della provincia, nonché sindaco di Capannori, Luca Menesini, di tornare a confrontarsi, di considerare la democrazia non soltanto una parola ma lo strumento migliore per governare i territori attraverso anche il supporto delle forze di opposizione. I confronti si fanno nelle aule convenute, che sono quelle del consiglio comunale e provinciale, dove continueremo a batterci per dare una proposta alternativa di governo”.

Presenta anche il coordinatore provinciale Riccardo Giannoni: “Il gruppo Fdi Capannori sta crescendo e sta creando i presupposti per un’alternativa di governo forte sul nostro territorio. La nostra vicinanza va a Matteo ed Elisabetta, due esponenti importanti. Noi siamo abituati ad un’opposizione seria e responsabile, con al centro gli interessi dei cittadini. Il bene comune si esercita anche ponendo dei quesiti, come i nostri esponenti hanno fatto, come rientra all’intero della legittimità attività democratica. Domande e quesiti, così si esercita l’azione democratica all’interno del Comune. E noi continueremo a farlo”.

In chiusura l’intervento del presidente di circolo Paolo Ricci: “La vicenda illustrata oggi ha dell’assurdo. Questo fatto non è proprio esistito. La politica non si fa nelle aule nel tribunale, ma in mezzo alla gente. Il sindaco deve essere il sindaco di tutti, basta prove di arroganza per tacitare l’opposizione. La logica di Fdi è la squadra; la squadra vince sempre, non vince mai il singolo”.