Sanità in Valle del Serchio, Remaschi: “Trattati come cittadini di serie C”

13 febbraio 2022 | 16:56
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Sanità in Valle del Serchio, Remaschi: “Trattati come cittadini di serie C”

Il sindaco di Coreglia: “Mancano 34 posti letto di medicina generale. Una situazione vergognosa”

“Trattare i cittadini della Valle del Serchio come cittadini di serie C. Questo è quello che sta facendo la Regione Toscana, con una politica sanitaria totalmente assente nei confronti dei territori più periferici”. Inizia così il durissimo intervento del sindaco di Coreglia Antelminelli, Marco Remaschi, che torna a parlare della situazione sanitaria in Mediavalle e Garfagnana.

“Dal mese di dicembre – spiega – è stato nuovamente aperto il reparto Covid nell’ospedale di Barga: una decisione che ha comportato l’eliminazione dei 40 posti di medicina, a vantaggio di 20 posti Covid. Nei mesi successivi l’azienda sanitaria ha restituito al territorio solo 6 posti di medicina, togliendoli alla chirurgia dell’ospedale di Castelnuovo. A oggi, quindi, continuano a mancare all’appello ben 34 posti letto di medicina generale. A pagarne le spese sono sempre e solo i cittadini, che si trovano sballottati da un ospedale all’altro, costretti a fare decine e decine di chilometri per trovare un posto letto e per essere curati come chiunque merita. Per non parlare di tutte le ricadute negative in termini di prevenzione e assistenza soprattutto nei confronti dei malati cronici. Ecco, questa credo sia una situazione semplicemente vergognosa, così come vergognoso è l’atteggiamento degli amministratori locali, provinciali e regionali (a partire da coloro che rappresentano questo territorio) che non stanno dicendo e facendo niente per garantire ai cittadini una sanità di qualità”.

“Quando più di un anno fa dicevo che i posti Covid andavano creati tutti a Campo di Marte – continua Remaschi – non avevo poi torto. In quella struttura sono stati spesi 3 milioni di euro per 150 posti covid mai entrati in funzione sia per assenza di personale che di autorizzazioni: cosa che tutti sapevano. In compenso si è preferito realizzare lì l’hub vaccinale, il peggior hub vaccinale (in termini logistici e di struttura) della Toscana e procedere con un graduale, e ampiamente prevedibile, indebolimento della sanità della Valle del Serchio. E se il sistema riesce comunque a tenere lo si deve esclusivamente alla professionalità, alla dedizione e all’abnegazione del personale sanitario, che ringrazio ancora una volta”.

“Come sindaco e come cittadino – conclude Remaschi – non posso accettare una situazione del genere: la comunità della Valle del Serchio è continuamente trattata come se fosse un orpello a cui ogni tanto dare qualche contentino, il tutto nel silenzio quasi totale e vergognosamente assordante di chi dovrebbe invece tutelare questi territori, di chi è stato eletto grazie a questi territori”.