Ex manifattura, Viviani (Lista Civile): “Dal sindaco una gag di avanspettacolo”

L’ingegnere già esponente di Salviamo La Manifattura: “Tambellini dimostra un certo nervosismo”
“Alla fine del suo doppio mandato, Tambellini dimostra un certo nervosismo; evidentemente ha provato a fare un bilancio della sua amministrazione ed è comprensibile che abbia trovato difficoltà a fare l’elenco delle cose positive di una qualche rilevanza”. Parole aspre quelle sulla giunta Tambellini di Massimo Viviani del coordinamento Salviamo la manifattura e candidato nella Lista Civile, che critica senza mezzi termini l’operato del sindaco sulla questione manifattura.
“Èdi questi giorni la notizia di una nuova realtà industriale, la fusione tra Akeron e Nubess, nel settore del software, analoga alla Tagetik ora di proprietà olandese, per la quale in sindaco ha giustamente manifestato un sentimento di orgoglio nonostante che non abbia mai fatto niente per facilitare o sostenere alcunché. E qui c’è il suo rammarico di non aver potuto insediare queste imprese produttive all’interno della parte sud della ex manifattura tabacchi a causa di coloro che con ‘innaturale veemenza’ si sono battuti contro il progetto di finanza della Coima che vedeva al centro la cessione proprio dell’immobile dell’ex manifattura, oltre alla cessione dell’introito dei parcheggi più redditizi della città. Fortunatamente – prosegue – riconosce a questa parte di città l’essere ‘pensante’ evidentemente in contrasto con ciò che guida le sue scelte, e allora è opportuno ricordargli alcuni punti salienti”.
“L’operazione manifattura – dice ancora – si è schiantata per evidente mancanza di pubblico interesse che lo stesso sindaco, quando è stato sollecitato a pensare all’argomento, ha dovuto ammettere. E lo ringraziamo di aver attribuito questo risultato alla ‘città pensante’ sconfessando se stesso e tutti coloro i quali sostenevano la favola per cui l’amministrazione dopo attenta valutazione e impegno dei suoi uffici, nonostante i numerosi penultimatum offerti a Coima, ha ritenuto di non portare avanti la proposta”.
“Vale però la pena di ricordargli ciò che è stato: la proposta Coima – Fondazione – dice ancora – riguardava l’acquisizione delle aree di parcheggio intorno alla ex manifattura per 50 anni poi ridotti fino a quaranta con l’incasso degli introiti oggi della Metro. L’acquisizione prevedeva la valorizzazione, cioè la ristrutturazione dei parcheggi che già ci sono ad un costo che non veniva coperto dagli introiti dei parcheggi, così raccontavano, al punto di richiedere anche l’immobile ex manifattura come contributo. Tutto qua. Se il sindaco prova a pensare alla proposta Coima -fondazione troverà che la ristrutturazione dell’immobile non era presente negli atti sottoposti a codesta amministrazione; facevano solo parte della narrazione che poteva essere ascoltata senza pensare, per l’appunto”.
“Dopo il riconoscimento del fallimento del tentativo di sfasciare la Metro, società interamente partecipata dalla città di Lucca – conclude la nota .- il sindaco ha comunque continuato caparbiamente nella volontà di cedere almeno la parte migliore della ex manifattura nonostante questa sia ancora in uso alla soprintedenza come archivio. Sempre il sindaco, in contrasto con le più elementari regole di comportamento, ha sostenuto la richiesta di un privato per ottenere il riconoscimento di particolari destinazioni d’interesse all’interno della ex manifattura nonostante il parere contrario del dirigente responsabile, ora ad altro servizio. La scelta finale, evidentemente non molto pensata è stata quella di vendere al primo offerente immaginando che questo poi avrebbe ristrutturato ed affittato allo stesso soggetto che era interessato all’affitto ma non all’acquisto: un guazzabuglio! Se non fosse che si parla di beni comuni della città di Lucca potrebbe essere un canovaccio per una favolosa gag di avanspettacolo”.