Crisi di lavoro, Europa Verde: “Serve un nuovo approccio”

23 febbraio 2022 | 14:57
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Crisi di lavoro, Europa Verde: “Serve un nuovo approccio”

Il partito dopo la vertenza di Latte San Ginese: “Serve un garante del lavoro e la possibilità di avere imprese recuperate”

Nuove prospettive per Latte San Ginese e per le crisi di lavoro arrivano dalla rubrica tematica di Europa Verde Lucca.

“‘L’incresciosa vicenda dei licenziamenti alla Latte S. Ginese ci ha stimolato una riflessione generale su come debbano essere gestite crisi di questo tipo, sempre considerando comunque che la radice di ciò che non funziona risiede nel fatto che il mondo del lavoro è troppo incentrato sulla massimizzazione dei profitti di pochi e troppo poco sul contribuire ad un vero benessere per la società – spiegano da Europa Verde -. Come esiste il garante dei detenuti ed il garante della salute, le amministrazioni pubbliche dovrebbero eleggere e pagare almeno a livello regionale un garante delle crisi di lavoro (che non abbia niente a che vedere con quello che nomina il Tribunale per le procedure), un professionista serio ed  umano, da chiamare in causa,  in grado di analizzare la crisi, di mediare e di fare delle proposte concrete sia per la parte privata in difficoltà o che vuole lasciare (che in una economia di mercato non può essere obbligata da terzi a fare determinate scelte), sia per la parte pubblica”.

“Tra le varie possibilità da scandagliare, anche per Latte S.Ginese, ci potrebbe essere la via ‘impresa recuperata’ nel caso la casa madre decida di dismettere l’unità locale di Lucca – va avanti ancora il partito -. Per impresa recuperata si intende una cooperativa nata per iniziativa di dipendenti che rilevano l’azienda – o un ramo di essa – che riescono in questo modo a mantenere un’attività produttiva, altrimenti destinata alla chiusura, e il proprio posto di lavoro. Ma per fare ciò ci vuole un’analisi dei costi di gestione attuale e un piano pluriennale. Per questo ci vuole un approccio iniziale molto tecnico e poco politico, con un garante delle crisi di lavoro. Le imprese recuperate dai dipendenti, quando ragionevoli da un punto di vista gestionale, nella maggioranza dei casi funzionano e possono andare anche di pari passo con la linea di produzione sostenibile e con lo sviluppo della filiera corta”.

“Altrimenti, dopo aver capito come mai Arborea voglia dismettere (con numeri alla mano), il garante potrebbe ricercare possibilità di sviluppare gestioni alternative in sinergia con altri operatori, legati al territorio ed alle filiere corte. E nel caso non ci sia soluzione alla crisi, importante è far sì che le amministrazioni pubbliche non lascino solo il dipendente nella possibilità di un ricollocamento; la gestione di dipendenti licenziati dovrebbe essere seguita dagli uffici specializzati provinciali senza indugio e con corsie preferenziali, anche attraverso corsi di aggiornamento professionale specifici – conclude Europa Verde -. E oggi questo avviene in maniera troppo blanda, considerando anche che volendo puntare ad una vera transizione ecologica saranno molte le attività da chiudere, ma saranno altrettante, e probabilmente anche di più, quelle da sviluppare. In questo contesto, una gestione corretta e lungimirante del ricollocamento dei lavoratori e delle lavoratrici diventerà sempre più cruciale”.