Festa della donna, Difendere Lucca ‘intitola’ un parco a Norma Cossetto

8 marzo 2022 | 19:02
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Festa della donna, Difendere Lucca ‘intitola’ un parco a Norma Cossetto
Festa della donna, Difendere Lucca ‘intitola’ un parco a Norma Cossetto
Festa della donna, Difendere Lucca ‘intitola’ un parco a Norma Cossetto

Una mozione all’unanimità aveva dato l’ok alla nomina di una via, Barsanti: “Impegno disatteso”

In occasione della festa della donna, il movimento Difendere Lucca ha deciso di omaggiare con un gesto simbolico Norma Cossetto, apponendo una targa al parco di via De Gasperi a Sant’Anna. L’iniziativa fa seguito alla mozione del consigliere Fabio Barsanti, con cui il Comune si era impegnato a intitolare una via o una piazza alla martire istriana. “Impegno per ora disatteso”, sottolinea Barsanti.

“Norma Cossetto, torturata e uccisa dai partigiani titini nel 1943, è stata un esempio di amor patrio. Insignita nel 2005 della medaglia d’oro al merito civile – continua la nota – ha avuto l’anno scorso un riconoscimento importante anche a Lucca, grazie alla mozione presentata dal nostro consigliere Fabio Barsanti e accolta all’unanimità dal consiglio comunale. La mozione prevedeva l’intitolazione di una via a Norma, ma ad oggi nulla è stato fatto”.

“Vista l’inerzia dell’amministrazione comunale – continua Difendere Lucca – abbiamo deciso di apporre una targa in memoria di Norma Cossetto, intitolandole ‘di fatto’ un parco pubblico della città. La data scelta è quella della festa della donna: Norma è infatti un simbolo non solo dei martiri delle foibe, ma di tutte le donne italiane”.

“Nelle scorse settimane sono stati intitolati ben tre luoghi pubblici proprio a figure femminili – conclude Difendere Lucca – dimenticando evidentemente la mozione approvata in consiglio comunale il 26 gennaio del 2021. Abbiamo voluto così intitolare un parco a Norma Cossetto l’8 marzo, per omaggiare tutte le donne in questo importante giorno, e ricordare il sacrificio di Norma, una donna torturata e uccisa dai partigiani comunisti di Tito per la sola colpa di essere italiana”.