Suolo pubblico per la scala anticendio dell’hotel Universo: il canone è di 161,14 euro a metro quadro all’anno

La querelle intorno ai pagamenti dovuti dalla società che gestisce l’albergo è stato al centro dell’ultima commissione controllo e garanzia dove il Comune ha ricostruito l’iter e ammesso un errore di data nella protocollazione
Il pagamento del suolo pubblico sulla scala antincendio collocata sul retro dell’hotel Universo, con occupazione di 47 metri quadrati, per nove anni, è ritornata alla ribalta nella seduta della commissione di controllo e garanzia.
Del caso se n’era occupata anche la stampa nazionale dove è stato sottolineato il mancato pagamento del suolo pubblico dal momento della concessione rilasciata nel 2017, fatta con l’impegno di inaugurare l’hotel entro i successivi due anni, cosa che poi non si è verificata. La cifra totale a dover essere corrisposta dalla società dell’hotel al Comune di Lucca sarebbe stata pari a 68mila euro.
Alla seduta di commissione della scorsa settimana presente anche l’assessora all’urbanistica Serena Mammini, che ha seguito la situazione dal punto di vista dell’edilizia privata, per la ristrutturazione dell’albergo. L’assessora si è occupata della questione dei 47 metri di suolo pubblico per la scala antincendio senza la quale l’albergo non sarebbe potuto partire.
“Come amministrazione – ha detto l’assessor4e – ci siamo dati da fare per trovare una soluzione con la Soprintendenza e la soluzione è stata appunto la concessione. Finito l’iter della concessione, il compito dell’assessore termina e la palla passa al Suap. Comunque, penso che la ristrutturazione di quel bellissimo edificio abbia portato valore e lustro alla città, la stesso corte Paoli dove si trova la scala è sicuramente in una situazione migliore rispetto agli anni precedenti”.
Il dirigente Suap, l’architetto Michele Nucci dichiara di aver ricevuto la richiesta da parte della società Universal real estate, a marzo 2017 e di averla ufficializzata a settembre. A questo ha fatto seguito la concessione per nove anni. La concessione all’inizio è stata rilasciata per ottenere i permessi della Soprintendenza. “All’interno c’è anche il punto relativo alla decadenza del titolo – conferma – se non fosse stata riaperta la struttura entro due anni, contenuta nel punto 11, rilasciata il 25 ottobre 2017. La pandemia ha un po’ scosso la situazione ed è vero che c’è stata una decadenza. Era decaduta la concessione e l’ufficio si trova a novembre 2020 immerso nel lavoro per il regolamento del canone unico. Il canone unico ha raccolto tutto quello che riguarda le concessioni del suolo pubblico e altre voci. In quel periodo è inoltre stata data una gratuità del suolo pubblico, anche ai cantieri edili come ristoro nel periodo della pandemia e anche il cantiere del hotel Universo ne ha beneficiato”.
“L’amministrazione non se n’è dimenticata – conferma l’assessora di riferimento Chiara Martini -, ha fatto in maniera tale che ci fossero le condizioni più chiare possibili per stendere la nuova concessione. Non c’è volontà di non far pagare”.
Con l’Agenzia dell’entrate è stato avviato un percorso per rimediare al periodo di tempo non disciplinato da alcune normative tra le due parti e la somma da versare da parte della società dell’albergo è di 7mila euro all’anno. È stata fatta inoltre una concessione di suolo pubblico a posteriori, per chiarire una volta per tutte l’argomento.
Il consigliere di opposizione, Massimiliano Bindocci ha evidenziato alcune incongruenze all’interno della documentazione redatta dagli uffici, individuando, a suo dire, tre date diverse sul documento per la concessione del suolo pubblico. Una data riporta il 24 novembre in alto, un’altra indica il protocollo, un mese prima, il 25 ottobrem e nella data finale viene segnato il 25 novembre. La particolarità evidenziata da Bindocci è singolare perché il documento, come risulterebbe dalle date, sarebbe stato protocollato un mese prima rispetto alla data di redazione.
L’architetto Michele Nucci del Suap ripercorre le fasi salienti della vicenda per capire se si tratta di un errore e spiegare anche la correttezza dell’iter scelto dall’amministrazione comunale: “La domanda di richiesta del suolo pubblico è di settembre 2017, per 47 metri quadri in corte Paoli, per la realizzazione di una scala antincendio. Questa richiesta serve per avere il titolo e l’autorizzazione a costruire e per l’attività alberghiera. Questa, è stata rilasciata il 24 novembre 2017, però questa comprende in maniera totale, sia quello della scala, sua quello del ponteggio e non fa riferimento particolare alla concessione permanente della scala. Il ponteggio se ne va al termine dei lavori, ma la scala rimane sul suolo pubblico e su questo non contiene indicazioni economiche”.
“Successivamente – prosegue Nucci -, c’è stata l’approvazione del canone unico, arrivato il 27 aprile 2021, con le tariffe. A novembre è stato stilato il rapporto di servizio tra amministrazione e la società Lucca Riscossione e Servizi, per la riscossione di questi canoni unici. A novembre 2021 con il perfezionamento di questi atti, è stato possibile ricostruire e definire il canone accessorio della concessione permanente, che nel frattempo è scattata dal 26 novembre 2020, data d’inizio dell’attività dell’hotel. La concessione che ha Bindocci stabilisce che la cifra da corrispondere per l’occupazione permanente della scala antincendio è di 161,14 euro all’anno a metro quadro. A quel punto abbiamo rideterminato l’ammontare dal giorno di inizio dell’attività, sino alla conclusione del 2020, che la proprietà deve corrispondere al Comune e che dal l’ gennaio 2021 deve essere pagato a Lucca Riscossione e Servizi, mettendo in ordine i conti. Le tre date sbagliate? Sicuramente quella del protocollo del 25 ottobre è sbagliata, è giusta quella in fondo al documento che riporta 25 novembre: c’è stato un errore da parte dell’ufficio”.
Dalle parole dell’architetto Michele Nucci, non c’è un periodo scoperto sui pagamenti: “Con questo ultimo atto facciamo pagare gli arretrati e mettiamo a posto le cose per altri 9 anni”.
Nel periodo che va dal 26 novembre 2020 al 31 dicembre 2020 il Comune presenta dunque il conto alla società. Per il periodo che va dai lavori, fino alla data di apertura, c’è stato il pagamento del cantiere con tutto il suolo pubblico, definito poi dal consiglio comunale con la concessione gratuita e la società è stata rimborsata.
Dal 2017 al 2020 è stato fatto pagare il cantiere con concessioni temporanee che venivano di volta il volta rinnovate, fino alla chiusura del cantiere che ha avuto una vita un po’ travagliata.
L’ammontare complessivo degli arretrati è di 747 euro dal 26 novembre 2020 al 31 dicembre 2020, negli anni successivi sono 7574 euro derivanti dall’allegato di delibera di giunta numero 75 del 2021, che corrispondono a 161,14 euro a metro quadro all’anno.
La stessa società che ha pagato per il suolo pubblico è stata rimborsata per la gratuità concessa dal Comune a causa dell’emergenza Covid: la cifra del rimborso è di 51mila euro.
L’edificio conclude la discussione il consigliere Roberto Guidotti “è stato riqualificato in maniera ottimale, un edificio storico della città con un lavoro immane è stato nuovamente rimesso a nuovo e fa lustro di sé per i lucchesi e per tutti coloro che vengono nella nostra città”.