Lista Civile, Elvio Cecchini lancia la volata: “Vogliamo un Comune che dialoghi con la gente”
Il programma del candidato sindaco in dieci punti, dalla tutela dei beni comuni e del verde fino alla mobilità green
Inizia ufficialmente la volata di Elvio Cecchini, candidato sindaco per Lista Civile che si presenta alle amministrative lucchesi con un programma politico racchiuso in dieci punti, che sono stati illustrati stasera (18 marzo) nella conferenza stampa di presentazione che si è tenuta nelle sale del teatro del Giglio.
Non poteva non essere centrale la vicenda del recupero della Manifattura di Lucca, che ha visto proprio Elvio Cecchini tra i principali ispiratori dell’azione dei comitati, nel braccio di ferro con l’amministrazione comunale. Alla presentazione del programma, fra gli altri, erano presenti Alberto Varetti, ex presidente della Cassa di Risparmio di Lucca, Umberto Sereni e Giovanni Matteucci, ex presidente della circoscrizione centro storico.
“La presenza di numerose criticità all’interno del progetto di recupero della Manifattura tabacchi di Lucca, ha fatto si che spontaneamente nascesse un gruppo professionale incuriosito da questa vicenda – dice Elvio Cecchini -. Ci siamo fatti dare le carte dalla minoranza e le abbiamo lette davvero, scoprendo che esistevano veramente queste numerose criticità. Le abbiamo messe in evidenza di fronte all’amministrazione comunale e c’è anche stata una forte mobilitazione da parte della cittadinanza attiva. E’ stata la prima volta che un’azione così collettiva ha disturbato poteri più organizzati. Abbiamo ritenuto che ci fosse qualcosa che non funzionava in questa governance di 10 anni di amministrazione Tambellini. Riteniamo che abbia avuto un’azione politica confusa e divisiva e questa probabilmente è la cosa peggiore. Non si può governare dividendo una città, ci vuole un’amministrazione trasversale che crei un dialogo con i cittadini”.
Le proposte politiche che ci sono per la città di Lucca, secondo Cecchini, non sono adatte: “E’ evidente che il centrodestra è spezzato e non riesce a trovare la quadra per un candidato condiviso da tutte le forze. Dal centrosinistra, più organizzato, invece si cerca una continuità all’amministrazione Tambellini presentando Francesco Raspini, un assessore con un ruolo chiave in questa giunta”.
Il programma elettorale di Elvio Cecchini si presenta “in pillole”, come riportavano le slide che sono scorse di fronte al pubblico, ovvero “un programma breve diviso in 10 punti per essere sintetici e colpire nel segno”.
Il primo punto riguarda la salvaguardia dei beni comuni. “Occorre salvaguardare i beni comuni, un punto fondamentale che deriva dalla nostra esperienza nella vicenda della Manifattura tabacchi – dichiara Cecchini -. Occorre mantenere la proprietà pubblica di questi beni, senza improvvisazioni né colpi di testa. Naturalmente non tutti i beni pubblici non vanno venduti, ma nel caso di vendita occorre avere le idee chiare su cosa ci si vuole fare. Occorre disporre progetti per cogliere i finanziamenti e coinvolgere anche gli operatori privati, senza delegare a terzi la politica urbanistica della città. I beni comuni naturalmente devono generare reddito, senza che vadano a gravare sul bilancio comunale. Questo è pacifico, sono i presupposti, nessuno parla di mettere in difficoltà la città facendo si che il Comune intervenga per sanare dei debiti”.
Il secondo punto riguarda la riqualificazione e il riordino del territorio comunale.
“Si tratta di un evidenza, il territorio comunale ha bisogno di un riordino, occorre riprogettare, controllare e gestire un sistema complesso utilizzando strumenti e con delle regole adeguate. Il piano operativo recentemente adottato non è adatto perché parte da un pregiudizio di contenere i danni che potrebbero fare gli architetti e i progettisti. E’ vero che sono stati fatti dei danni, ma non si può dire che la progettualità è un termine tabù, perché senza fare dei progetti e senza coinvolgere le persone non si va da nessuna parte. Bisogna riprogettare i quartieri, riorganizzare la rete stradale e ciclopedonale e connettere i corridoi del verde pubblico e privato”.
Nella ristrutturazione urbanistica, secondo Cecchini, c’è spazio anche per la demolizione e ricostruzione degli edifici.
“Molti edifici sul suolo lucchese, bisogna ammettere, sono vetusti e non sono adeguati da un punto di vista sismico e energetico. Oppure le scuole, che non sono adeguate per gli studenti, allora bisogna pensare alla loro demolizione e alla ricostruzione”.
Uno dei punti del programma di Cecchini riguarda esclusivamente il centro storico di Lucca.
“Occorre riportare le attività e le funzioni pubbliche all’interno delle mura di Lucca, facendo attenzione alla qualità delle trasformazioni. Anche sulla qualità delle trasformazioni commerciali ci vorrebbe attenzione cercando di alzare l’asticella delle proposte perché alcune cose ci sono e funzionano ma altre sono a danno della collettività. Ci vuole una politica di incentivi – prosegue Cecchini, con aiuti sul canone d’affitto per le giovani coppie. Le case nel centro storico costano di più e l’aumeto dei prezzi ha portato a una fuga dal centro. Una politica di incentivi fatta opportunamente potrebbe aiutare. Inoltre ci vogliono parcheggio esterni alle mura per i non residenti e camminamenti pedonali meccanizzati protetti come i tapis roulant”.
Al quarto punto c’è la tutela del verde.
“Il verde è un bene comune che va assolutamente tutelato, perché fornisce servizi ecosistemici diffusi e migliora la qualità urbana. Oggi il verde non è adeguatamente tutelato, ricordiamo la potatura degli alberi che è avvenuta in modo barbaro. Ci vuole inoltre una gradualità nelle trasformazione, non ci vuole un tagli di alberi generale in una zona, il rinnovo deve avvenire per step”.
Occorre valutare nuove possibilità di collegamento fra Lucca e piana e le aree di interscambio logistico, secondo Cecchini, spingendo per una metropolitana tra Livorno-Pisa-Lucca utilizzando rami ferroviari dismessi e i fondi del Pnrr.
Il progetto culturale della lista di Elvio Cecchini, non punta su offerte frammentate e iniziative disarticolate inatrattive verso un pubblico competente, come il Summer Festival.
“Ci vogliono progetti culturali adatti alla comunità lucchese, articolati con concorso di istituzioni e soggetti interessati che portano idee, assieme a associazioni culturali. Il progetto su cui puntiamo è quello di far diventare Lucca città della musica”.
“In questi ultimi anni il ruolo del Consiglio comunale ha perso la sua centralità in favore della Giunta – conclude Cecchini -, ma il consiglio è un luogo di confronto tra forze politiche. Occorre bloccare questa inversione di ruoli. Ci vuole un lavoro di squadra, non è possibile che un assessore mi venga a dire che il lavoro di un collega assessore non lo deve riguardare. Qua ognuno si occupa del suo orticello e ciò non porta da nessuna parte, bisogna trasformarsi in una squadra”.
Nella squadra di Elvio Cecchini ci sono molti professionisti affermati che si sono scontrati con l’amministrazione comunale nella vicenda della Manifattura tabacchi, ci sono: Lodovica Giorgi, Massimo Viviani, Pier Luigi Stefani, Cristofoni, Claudio Casotti e il professor Umberto Sereni.